“Quando la tecnologia wireless verrà perfettamente applicata a tutto, la Terra sarà convertita in un cervello enorme, ciò che in realtà è, essendo tutte le cose particelle di un complesso reale e ritmico. Saranno in grado di comunicare tra di noi istantaneamente, indipendentemente dalla distanza. Non solo, ma attraverso la televisione e la telefonia potremo vedere e sentirci l’un l’altro perfettamente, come se fossimo faccia a faccia, nonostante le distanze intermedie di migliaia di miglia; e gli strumenti attraverso i quali saremo in grado di fare ciò saranno incredibilmente semplici rispetto al nostro telefono presente. Un uomo sarà in grado di portarne uno nel taschino del panciotto.”
Quella appena riportata sembra una frase detta recentemente. Invece, stenterete a crederci, ma risale quasi ad un secolo fa. L’autore? Nikola Tesla, geniale ingegnere elettrico, inventore e fisico serbo naturalizzato statunitense. A lui si devono le prime riuscite invenzioni di comunicazione senza fili (in primis, la radio). E chi, se non lui, poteva prevedere già nel 1926 la nascita degli smartphone? In un’intervista alla rivista Colliers, datata 30 gennaio, descrive alla perfezione cosa sarebbero stati i telefoni di oggi. A riportare l’intervista è stato lo scorso luglio il sito Big Think. Ma conosciamo meglio Nikola Tesla.
Nato a Smiljan, 10 luglio 1856 è conosciuto per il suo lavoro rivoluzionario e i numerosi contributi nel campo dell’elettromagnetismo (di cui è stato un geniale pioniere) tra la fine dell’Ottocento e gli inizi del Novecento. Negli Stati Uniti Tesla fu tra gli scienziati e inventori più famosi, anche nella cultura popolare. I suoi numerosi brevetti e il suo lavoro teorico formano la base del moderno sistema elettrico a corrente alternata (AC), compresa la distribuzione elettrica polifase e i motori elettrici a corrente alternata, con i quali ha contribuito alla nascita della seconda rivoluzione industriale. I suoi ammiratori contemporanei arrivano al punto da definirlo “l’uomo che inventò il Ventesimo secolo” e “il santo patrono della moderna elettricità”. Dopo la sua dimostrazione di comunicazione senza fili (radio), fu riconosciuto come uno dei più grandi ingegneri elettrici statunitensi. Fu un precursore della moderna ingegneria elettrica e diverse sue invenzioni rappresentarono importanti innovazioni tecnologiche.
Tesla lasciò “poca documentazione” sui risultati ottenuti, e anche questa spesso sotto forma di appunti, non di lavori organizzati e comprensibili a tutti. Esistono, infatti, diverse zone d’ombra, riguardo ai suoi brevetti. La scoperta del campo magnetico rotante, per esempio, fu attribuita allo scienziato italiano Galileo Ferraris a seguito di polemiche da parte di Tesla e dopo una sentenza del tribunale. Nel 1943 una sentenza della Corte Suprema degli Stati Uniti gli attribuì la paternità di alcuni brevetti usati per la trasmissione di informazioni via etere, tramite onde radio. Durante la Conférence Générale des Poids et Mesures del 1960, invece, fu intitolata a suo nome l’unità del Sistema Internazionale di misura dell’induzione magnetica. A causa della sua personalità eccentrica e delle sue apparentemente incredibili e talvolta bizzarre affermazioni, negli ultimi anni della sua vita Tesla fu ostracizzato e considerato una sorta di “scienziato pazzo” attribuendogli curiose anticipazioni di sviluppi scientifici successivi.
Morì a New York il 7 gennaio 1943.
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