Somministrare cioccolato ai cani può avere conseguenze letali, o comunque moto dolorose. Responsabile è una sostanza, la teobromina, che è estremamente tossica anche in piccole quantità.
IN BREVE
Se avete un cane, e magari vi state gustando una barretta di cioccolato, vi sarà sicuramente successo di essere oggetto di sguardi struggenti da parte del vostro amico a quattro zampe, per poterne avere un pezzo. Ecco, in questi casi non bisogna lasciarsi convincere, ma recitare la parte del padrone insensibile, per evitare di mettere il vostro cane in pericolo di vita. Cioccolato, uva e aglio sono alcuni tra i vari alimenti che, se ingeriti in quantità elevate, potrebbero addirittura causare la morte del vostro amico a quattro zampe.
Per capire perchè il cioccolato fa così male, occorre spiegare da cosa è composto. Le fave di cacao – e di conseguenza tutti i tipi di cioccolato, che sia al latte, bianco o fondente – contengono tossine chiamate metilxantine (methylxanthines) in forma di caffeina e teobromina (theobromine). La caffeina ha un effetto stimolante per l’organismo, mentre la teobromina aumenta la produzione di urina, rilassa i vasi sanguigni e stimola il cuore. Benché in grandi quantità sia tossica anche per l’uomo, questa sostanza viene digerita ed esplulsa dal nostro organismo in meno di 3 ore. Nei cani, invece, il suo abbattimento dura circa 18 ore.
Diarrea, vomito, convulsioni, iperattività, irrequietezza, tremori e perdita di coordinazione muscolare, aumento dei battiti del cuore, respiro accelerato o affanno sono solo alcuni dei sintomi di avvelenamento del cane causato dall’assunzione di teobromina. Sfortunatamente, il sapore del cioccolato piace tanto a noi quanto a lui, quindi sarà inevitabilmente spinto a mangiarlo. E noi a deludere le sue aspettative per evitargli parecchie sofferenze.
Già che siamo sull’argomento, una piccola parentesi. Se dare da mangiare cioccolato ai cani può avere conseguenze fatali, è così anche per i gatti? La risposta è sì, ma solo in teoria: a differenza dei cani, i gatti domestici non possiedono i recettori per il gusto dolce, ma solo per salato, acido e amaro. È improbabile che un gatto voglia pasteggiare con grandi quantità di una sostanza per lui del tutto insapore, quindi nel complesso può dirsi al sicuro dalla soglia letale. Non cambia il fatto che il poco cioccolato ingerito avrà comunque effetti spiacevoli. Ma torniamo ai cani.
Quando preoccuparsi? Ovviamente la gravità dei sintomi cresce di pari passo con la quantità di teobromina assunta. Occorre ricordare che più amaro è il cioccolato e maggiore è il livello di teobromina, quindi aumenta la probabilità di intossicazione. Questo non significa che il cioccolato bianco sia innocuo – sarà comunque parecchio doloroso per Fido – ma rende inverosimili sviluppi più tragici, perché richiederebbe di mangiarne dosi enormi per diventare letale. Il fondente invece è una cosa seria. Ecco qualche dato.
La dose letale di teobromina in corpo è di quantità variabile, ma si aggira in media sui 300 mg per kg di peso. Quindi, se immaginiamo un tipico Cocker Spaniel di 14 kg, la soglia si troverebbe a 4,2 g di teobromina. Per quanto riguarda la concentrazione nel cioccolato, si passa da un minimo di 0,1 mg/g nel cioccolato bianco a massimi di 20 mg/g nel fondente. Nel peggior caso possibile, ovvero di ingestione di solo cioccolato nero, il nostro Cocker dovrebbe mangiarne 210 g, vale a dire più di due tavolette intere – una situazione non proprio comune in ambiente domestico.
La situazione diventa problematica per i cani di piccolissima taglia. A un Chihuahua di 2 kg sono sufficienti 30 g di cioccolato nero fondente per essere in pericolo di morte. E visto che sono proprio i cani da salotto quelli con maggiori probabilità di imbattersi in una barretta incustodita, bisogna prestare estrema attenzione a cosa si lascia in giro per casa. In ogni caso, anche per un grande di grossa taglia, un’assunzione non letale di cioccolato porterà tutti i sintomi dell’avvelenamento, con grandi sofferenze per l’animale.
In caso di ingestione, il cane deve liberarsi nel minor tempo possibile delle sostanze per lui tossiche contenute nel cioccolato. Detto senza parafrasare, va fatto vomitare. Potete affidarvi ai metodi casalinghi come acqua e sale ma, in caso di intossicazione, è sempre meglio chiamare tempestivamente il veterinario che vi spiegherà come far rigurgitare il vostro amico a quattro zampe. Ad ogni modo, il consiglio è sempre di nascondere il cioccolato ai cani per prevenire ogni disastro: conservare i dolci fuori dalla loro portata è solo un piccolo accorgimento che può salvargli la vita.
Se volete bene al vostro cane occorre fare molta attenzione ed evitare spiacevoli situazioni a causa di noncuranza o distrazione. Meglio prevenire che curare.
Fonte
- Chocolate poisoning
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