L’isola di Pasqua (o “Rapa Nui” in lingua locale) si trova nel cuore dell’Oceano Pacifico, al largo delle coste del Cile. Deve il suo nome al il capitano olandese Jakob Roggeveen, il quale nel 1722 la scoprì, proprio nel giorno in cui nell’occidente cattolico si festeggia la resurrezione di Cristo. I Moai, le famose statue che popolano il suo territorio, l’hanno resa famosa in tutto il mondo. Grazie agli studiosi e agli archeologi è stata fatta molta chiarezza circa la loro storia, ma molti dettagli rimangono ancora misteriosi.
Caratteristiche principali sono il naso e gli occhi enormi. Le dimensioni dei Moai variano da 2,5 metri a 10 metri (ne esiste un incompleto alto addirittura 21 metri). Sono statue monolitiche, ovvero ricavate e scavate da un unico blocco di tufo vulcanico. I moai alti 10 metri arrivano a pesare addirittura fino a 80 tonnellate. La loro costruzione richiedeva diversi anni.
Vi stupirà scoprire che quello che emerge dal terreno è solo una parte della statua. La presenza di un eventuale corpo al di sotto del volto era una ipotesi che balenava nella testa degli archeologi da tempo. Gli scavi effettuati dagli studiosi hanno poi visto confermata questa ipotesi e sono stati fugati i dubbi circa le loro reali dimensioni. Diverse stratificazioni, frutto di processi naturali, hanno conservato e preservato il corpo di queste mastodontiche costruzioni in tufo che nell’antichità si ergevano in tutta la loro grandezza. Sembra incredibile, ma dopo migliaia di anni, i particolari incisi sul corpo dei Moai sono rimasti pressochè intatti e perfettamente riconoscibili.
Ma cosa rappresentano i Moai? Ci sono molte teorie al riguardo. Secondo la teoria più accreditata circa la loro origine, pare che siano portatori di benessere e prosperità verso dove volgono lo sguardo. Molti sono rivolti verso il mare, probabilmente per auspicare una buona pesca. Altre teorie dicono che le statue più piccole rappresentino importanti personaggi della comunità e che gli indigeni del posto le abbiano realizzate in memoria loro, come forma di riconoscenza.
Come siano stati trasportati non ci è ancora totalmente chiaro. Scolpiti nelle cave, pare che poi venissero alzati in posizione eretta, e che così raggiungessero la posizione finale a loro destinata, quasi come se ci arrivassero camminando. Il trasporto avveniva su “slitte” o rulli di legno. I misteri sull’isola e sulle sue caratteristiche statue sono ancora molti. Quel poco che si conosce dell’isola di Pasqua è frutto di storie tramandate oralmente, in cui si mischia leggenda e fantasia e confusione. Un mix che rende il posto ancora più affascinante.
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