“Navigare utilizzando la luce” non sarà più un sogno, ma a breve, probabilmente diventerà realtà. Ne abbiamo fatta di strada dal vecchio modem 56k (quello che faceva rumore quando si connetteva, per intenderci) fino al Wi-Fi. Siamo passati dalla connessione via cavo a quella wireless (basata sulla trasmissione di onde radio). Ma il futuro è oltre, il futuro è il Li-Fi.
Il professor Harald Hass ha parlato per la prima volta di Li-Fi in occasione di una TED (Technology Entertainment Design) conference nel 2011. Adesso è in sperimentazione in alcuni uffici a Tallin, in Estonia. Si tratta di una tecnologia che utilizza la luce visibile tra 400 e 800 terahertz (THz) come veicolo di trasmissione, trasmettendo messaggi attraverso il codice binario. La luce utilizzata dagli impulsi è impercettibile all’occhio umano e, sebbene con la stessa velocità di propagazione comune a tutte le onde elettromagnetiche, la sua frequenza è superiore a quella delle onde radio che vanno da 0 e 300 GHz. La velocità con cui sono trasmessi i dati è detta velocità di trasmissione e non dipende dalla velocità con cui si propaga l’onda stessa. La velocità trasmissione dei dati è indice della quantità d’informazione immessa o trasferita, cioè di quanta informazione la rete è disposta ad accettare. Queste tecnologie basate sulla propagazione di impulsi luminosi ad alte frequenze possono trasmettere molti più dati e quindi hanno delle prestazioni molto più elevate. Nel caso del Li-Fi i tempi di trasmissione del segnale si aggirano attorno ai nanosecondi. Per darvi un’idea, si tratta di una connessione 100 volte più veloce del Wi-Fi, e che vi permetterebbe di “viaggiare” all’incredibile velocità di 1 GB al secondo (I film si scaricherebbero in un attimo). Per rendere operativo l’apparecchio luminoso ai fini della connessione basterebbe inserirvi dentro un microchip che consentirebbe di combinare due diverse funzionalità: illuminazione, e trasmissione dati wireless.
Come tutte le cose, però, l’invenzione nasconde pregi e difetti, aspetti positivi e negativi. Il segnale luminoso non può propagarsi al di là delle mura. Un limite per avere una connessione stabile, per esempio, in tutta la casa, ma un vantaggio ai fini della sicurezza. I dati della navigazione saranno infatti invisibili ad coloro che si trovano al di là della stanza. Utilizzando spettri diversi, non vi saranno più interferenze con qualsiasi dispositivo che sfrutta le onde radio. Ciò ne garantirebbe l’uso in ospedali e aerei, dove le interferenze pongono, tuttora, problemi di sicurezza. Da non sottovalutare la riduzione del rischio di intercettazioni, avendo a che fare con un segnale limitato alla portata ottica. Vantaggi si hanno anche in termini di risparmio energetico.
Connettersi grazie alla luce? In un futuro non troppo lontano potremmo connetterci a internet sfruttando la luce delle lampadine di casa. Semplice, veloce e vantaggioso. A questo punto non ci resta altro da fare che aspettare.