Il ponte di Øresund rappresenta un capolavoro ingegneristico a livello mondiale ed è la dimostrazione di come siano efficienti i lavoratori del nord-Europa. Questa ormai famosa infrastruttura collega Danimarca e Svezia, facendo risparmiare moltissimo tempo a chi attraversa spesso lo stretto.
IN BREVE
Conosciamo tutti lo stereotipo del nord-Europa, vista come un luogo dove tutto funziona alla perfezione, le persone sono calme e a volte fredde e le infrastrutture sono costruite a puntino. Non possiamo sapere (a meno che non si passa un po’ di tempo lì) se queste dicerie siano vere o meno, ma sicuramente con il ponte di Øresund gli abitanti di quelle terre ci hanno dato un’ottima dimostrazione della loro efficienza in termini di costruzioni, tanto che questo ponte appunto viene visto da molti come un vero e proprio capolavoro dell’ingegneria.
Se qualcuno vi chiedesse “esiste un ponte sotterraneo?”, quale sarebbe la vostra risposta? Di getto molti risponderebbero un diretto e sentito “no”, accompagnato magari da un “sei impazzito?”. Infatti un ponte, per definizione, è una costruzione che “passa” al di sopra di qualcosa, sia esso un fiume, una ferrovia o chissà che cos’altro. Ecco, da oggi, la risposta alla domanda di prima non sarà più così scontata. Il “merito” dobbiamo darlo al ponte di Øresund (o di Öresund) che collega Svezia e Danimarca in prossimità rispettivamente delle due città di Malmö e Copenaghen.
La Danimarca e la Svezia sono due stati molto lontani se si considera solo la terra ferma, inoltre arrivare da Copenhagen a Malmö richiedeva troppo tempo con i traghetti che si usavano precedentemente, bisognava infatti aspettare gli orari giusti, imbarcarsi e aspettare la traversata, un’attesa decisamente troppo lunga per collegare due città molto importanti, per questo motivo per anni si è discusso su un collegamento fisso tra Danimarca e Svezia, tanto che l’idea di costruire un ponte sullo Öresund (lo stretto che le separa) risale addirittura agli anni ’30. Ma solo nel 1995 ha avuto inizio la costruzione della possente infrastruttura. E’ curioso scoprire come i lavori siano stati terminati tre mesi prima di quanto preventivato, nell’agosto 1999, grazie all’impegno e alla serietà degli operai.
Le dimensioni del ponte non sono da sottovalutare, anzi la sua grandezza è molto suggestiva, esso è lungo circa 15,9 km, è progettato dallo studio danese di architettura Dissing + Weitling ed è costato circa 3 miliardi di dollari. È stato inaugurato il 1º luglio dell’anno 2000 alla presenza del re di Svezia Carlo XVI Gustavo e della regina di Danimarca Margherita II, che furono fin da subito molto entusiasti della possente infrastruttura e del derivante collegamento diretto fra i propri Stati.
Come detto i suoi numeri non sono da poco, infatti è il più lungo ponte strallato (sospeso) d’Europa adibito al traffico stradale e ferroviario. La struttura è realizzata su due piani: al piano superiore è stata realizzata una gigantesca autostrada sulla quale circolano gli autoveicoli, mentre al piano inferiore “corre” una linea ferroviaria a doppio binario, in modo da poter collegare le due città anche con i mezzi pubblici. Il ponte Øresund ha una campata centrale di 490 m, dei piloni in cemento armato che superano un’altezza di 200 metri e un’altezza libera al transito navale di 57 metri. L’elemento essenziale del progetto è proprio questo: lo stretto è rimasto navigabile. E ciò è di fondamentale importanza dal momento che quella superficie di mare è percorsa quotidianamente da innumerevoli navi cargo, essenziali per l’economia del posto.
Il ponte parte dalla capitale danese (precisamente dalla zona dove si trova l’aeroporto di Kastrup) si “nasconde” dunque sotto il mare per circa 4 km, per poi riemergere su un’isola artificiale da cui inizia il tratto sospeso della lunghezza di 8 km, il quale giunge infine nell’importante città svedese di Malmö. In relazione all’isolotto artificiale di Peberholm, lungo ben 4,05 km, vi è poi una particolare curiosità eco-sostenibile: è stato costruito principalmente con i materiali estratti dal suolo per la costruzione del tunnel e, così, si è cercato di preservare e rispettare quanto più possibile l’ambiente. Durante la fase di progettazione della mastodontica infrastruttura, botanici ed ecologisti sono stati interpellati, al fine di realizzare una struttura che avesse il minor impatto possibile su fauna e flora locali, esattamente come succede per il ponte circolare di Rafael Vinoly in Uruguay. Grazie al ponte di Øresund ora la Danimarca e la Svezia sono più vicine che mai, e distano solamente 35 minuti di treno. Tali progetti sono sempre da lodare e da tenere in considerazione poichè, grazie alla loro esistenza e alla formazione tecnica e specialistica necessaria per crearli, mirano a ridurre le distanze fisiche terrestri, in maniera ecologia ed efficiente.
Fonte
- DISSING+WEITLING
DW