La Bamboo bike rivoluziona l’idea di ecologia, permettendo ad un mezzo già a basso impatto ambientale di ridurre ulteriormente le emissioni necessarie per fabbricarlo e riciclarlo, diventendo dunque un esempio da seguire per tutti quanti.
IN BREVE
La storia della Bamboo bike inizia molto tempo fa. Grazie al bisogno impellente di andare oltre ai propri limiti tipico della natura dell’essere umano, fu costruita nel 1791 in Francia la primissima bicicletta, un mezzo formidabile che permetteva alle persone di andare molto più velocemente da un luogo a un altro rispetto ad una normale camminata. I primi velocipedi erano pesantissimi (dato che erano fatti per lo più di ferro), con una trasmissione della potenza non ottimale e addirittura le ruote erano di pura ghisa, infatti la camera d’aria fu montata per la prima volta su una bicicletta solo nel 1888. Dunque ne abbiamo fatti di passi avanti e ci sono voluti più di 200 anni di innovazioni per arrivare alla bici come la conosciamo oggi giorno.

Negli ultimi anni la bicicletta sta vivendo un ruolo da assoluta protagonista, vista come la paladina che ci aiuterà a sconfiggere il terribile nemico comune, cioè l’inquinamento. Molti stati nel mondo stanno cercando di risolvere questo problema (presente sopratutto nelle grandi metropoli trafficate) incentivando proprio questo mezzo super ecologico, promuovendo sistemi di bike sharing come in molte città Italiane e costruendo migliaia di chilometri di piste ciclabili, addirittura la Germania sta costruendo la prima autostrada per bici, la quale permetterà a molte persone di muoversi in larga scala in maniera completamente sostenibile. Ma la produzione di un bene richiede comunque delle “spese ambientali” necessarie, come la CO2 derivante dall’estrazione e dal trasporto dei materiali oppure l’anidride carbonica prodotta per la lavorazione. La domanda allora sorge spontanea, si può rendere un mezzo ecologico come la bicicletta ancora più amico dell’ambiente? La risposta è si e lo possiamo vedere nella Bamboo bike.

Il Bamboo Bike Project, frutto del’idea di un gruppo di ingegneri della Columbia University, aveva come intento principale quello di creare un mezzo super sostenibile non solo a livello ambientale, ma anche economico. L’obiettivo è diventato realtà, infatti a Kumasi, nel Ghana meridionale, è nata un’impresa sociale dove si realizzano le Bamboo Bike, ovvero innovative biciclette con un telaio composto proprio da bamboo, una pianta presente in molte zone del pianeta con eccellenti qualità. Successivamente nasceranno nuovi laboratori esterni, e si procederà alla produzione su piccola scala in tutto il Ghana. Queste bici ecologiche oltre a contrastare l’inquinamento su più fronti, combattono anche la disoccupazione, e permettono a molti ragazzi di guadagnarsi da vivere e di realizzarsi, sono infatti assemblate da giovani che altrimenti sarebbero disoccupati e vivrebbero in condizioni di povertà.

Il primo pensiero che possiamo avere guidando una bici in bamboo potrebbe riguardare sicuramente la sicurezza, dunque molte persone potrebbero guardare male la pianta che sostituisce un normale telaio in acciaio pensando che prima o poi si spezzerà facendoci fare una gran bella botta per terra. Ma in realtà non è così, le canne di questo arbusto hanno elevate proprietà meccaniche grazie alla loro struttura fibrosa. Il bamboo risulta essere molto resistente a flessione, sopportando una pressione fino a 40 kN/cm^2, mentre tubi di acciaio si piegano dopo 35 kN/cm^2. Inoltre caratteristica molto importante del bamboo è la sua elevata elasticità data dalle fibre vegetali intrecciate, grazie alle quali si ha un ottima resistenza a urti e sollecitazioni di vario genere del telaio. L’impatto ambientale che si ha per la fabbricazione di una bamboo bike è ridotto al minimo dato che per ogni bambù tagliato, ne vengono ri-piantati dai 3 ai 5 esemplari. Come detto le proprietà di questa pianta sono molteplici, essa ha appunto una crescita rapida (alcune specie aumentano di un metro al giorno durante il periodo giusto dell’anno), produce fino al 35% di ossigeno in più, ed essendo coltivata localmente permette di evitare spese di importazione. Di conseguenza diminuiscono le emissioni di CO2 derivanti dal trasporto dei beni importati. Il bambù è organico, assolutamente riciclabile e, a differenza del metallo, non richiede alti livelli di energia durante l’estrazione e la fabbricazione. La Bamboo Bike è, quindi, in prima fila nella lotta contro il cambiamento climatico.

Il Bamboo Bike Project ha fini nobili e risulta molto apprezzato anche fuori dai confini africani. Sono già state vendute moltissime biciclette di questo tipo, anche in Europa e negli Stati Uniti, in versione da passeggio, da corsa e da cross. La validità del progetto è testimoniata dai numerosi riconoscimenti ricevuti dal 2010 (anno della nascita) ad oggi. A beneficiare dei suoi effetti positivi non sono solo i cittadini Africani, ma anche il nostro “povero” pianeta, finalmente qualcuno che inizia a preoccuparsi per lui.
Fonte
- Bamboo Bike
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