Sono sempre di più gli ambiti professionali in cui si preferisce l’infallibilità dei computer alla creatività umana. E i prossimi sulla lista potrebbero essere gli avvocati. È quanto emerge dalle previsioni futuro della Deloitte Insight nel settore legale inglese.
IN BREVE
Non c’è bisogno di essere aggiornati sui risvolti della politica per sapere che il tema del lavoro è estremamente attuale in questo momento. Al centro della questione non è solo la qualità delle prospettive lavorative (come la possibilità di svolgere i propri incarichi per via telematica o stabilire un turno di lavoro su misura), ma anche la loro stessa sopravvivenza. Perché, per ogni nuova professione forgiata dalle nuove tecnologie, un’altra rischia di scomparire, sostituendo il lavoro umano con quello delle macchine. Perfino nei campi più insospettabili.
Per parafrasare la famosa frase di uno dei tanti detti che circolano nel Regno Unito: “La prima cosa che facciamo, è cercare di sostituire tutti gli avvocati con algoritmi automatizzati. ” Solo che ora sta accadendo davvero: l’ambito forense sarà il prossimo a essere rivoluzionato, o direttamente stravolto, dalla tecnologia. Una previsione che riflette accuratamente quali strade la scienza sita prendendo nel presente e quali siano le ultime news nel campo dell’automazione. Anche applicate ai nuovi lavori.

Tradizionalmente, infatti, l’obiettivo dell’automazione tecnologica è stato quello di eliminare il personale umano nelle attività industriali grazie ai miglioramenti nel campo della robotica e nella creazione di intelligenze artificiali, ma la tendenza si estenderà al di là dei lavori manuali sconfinando anche in posti di lavoro occupati dai colletti bianchi, come la contabilità e il diritto.
Se si ha un minimo di curiosità, si può andare a visionare i dati riscontrati da un’analisi condotta da Deloitte Insight, la quale prevede che entro i prossimi due decenni, 114 lavori nel settore legale nel Regno Unito avranno un’alta probabilità di essere sostituiti con macchine e algoritmi automatizzati. Il rapporto prevede “profonde riforme” in tutta la professione legale con 114.000 posti di lavoro che rappresentano oltre il 39 % delle attività nel settore legale.
Questi cambiamenti radicali sono stimolati dal rapido ritmo del progresso tecnologico e la necessità di offrire ai clienti più servizi di qualità. Stando alle stesse previsioni futuro, l’aumento crescente dei cosiddetti Millennials nei luoghi giuridici altera anche la natura del talento necessario per le attività forensi previste in futuro.
Ma comunque sia non saranno persi tutti posti di lavoro. Mentre i lavori meno qualificati saranno persi per via dell’automazione, questi saranno compensati da nuovi ruoli altamente qualificanti, necessari per sviluppare e gestire le nuove tecnologie. Una stima della relazione su cui si basano le analisi della Deloitte, pone l’attuale perdita da parte del settore legale a 31.000 posti di lavoro, ma in compenso ha visto anche un aumento complessivo di circa 80.000 posti meglio qualificati e retribuiti.

Per comprendere questa disparità bisogna fare un esame della natura mutevole del lavoro legale. Le imprese hanno utilizzato la robotica e gli algoritmi per automatizzare i normali processi di routine, dove alcune aziende già utilizzano assistenti virtuali per assistere i clienti e svolgere funzioni in-house. Per gestire grandi volumi di informazioni del contratto e dei dati, gli studi legali si sono anche rivolti a analisi avanzate, basandosi su un’indicazione del potenziale di outsourcing di processi ripetitivi tramite algoritmi.
Con la perdita di questi posti di lavoro meno qualificati e umili nel settore, gli studi legali saranno in grado di assumere più avvocati con contratti che prevedono un set di abilità più vasto, e ci sarebbe anche il bisogno di sviluppare dei nuovi ruoli e nuove professioni per gestire la transizione verso le prossime tecnologie.
Secondo le previsioni futuro della Deloitte, infatti, da qui a dieci anni l’intera professione legale sarà riformata: con la scomparsa degli avvocati “tradizionali” in favore di nuovi esperti affiancati dai computer, sarà premiata la flessibilità e mobilità delle strutture. Gli studi legali potranno aprirsi ad assumere personale da altri settori, ma con skills e formazione non tradizionali. Avete presente come negli ospedali sono sempre più richiesti ingegneri e esperti di computer invece di medici? Cambiano le figure, ma anche nel diritto si va incontro a un processo simile.
Tuttavia non c’è da spaventarsi. È sbagliato pensare a una sostituzione completa degli avvocati, al contrario. Peter Saunders, partner principale per le pratiche professionali a Deloitte, ha dichiarato: “I progressi nella tecnologia fanno sì che un numero sempre maggiore di ordinari compiti di routine all’interno del settore legale può venire automatizzato da algoritmi intelligenti che prevedono l‘autoapprendimento. Alcune aziende stanno già facendo uso di assistenti virtuali o strumenti di e-discovery. Tuttavia, non vi è più di questo che l’ambiente legale può fare per utilizzare l’automazione e le nuove tecnologie”.
Fonte
- Deloitte Insight: Over 100,000 legal roles to be automated
Legaltechnology - Developing legal talent – Stepping into the future law firm
Deloitte UK