Molti vanno in cerca di fortuna all’estero altri invece cercano di restare per cambiare il nostro paese.
Come nel caso della startup Apio, creata da giovani ragazzi delle Marche con tanta voglia di fare e tanta creatività.
Conosciamoli insieme:
1) Innanzitutto raccontateci un po’ di Voi: dove vivete, quanti anni avete, che percorso di studi avete intrapreso e di che cosa vi occupate?
Siamo quattro ragazzi di età compresa tra i 24 e i 27 anni: Lorenzo Di Berardino, Alessandro Chelli, Matteo Di Sabatino ed Alex Benfaremo; ci siamo conosciuti ad Ancona ed è lì che viviamo e lavoriamo, nelle vicinanze della Facoltà di Ingegneria. Abbiamo tutti frequentato ingegneria informatica e dell’automazione presso l’Università Politecnica delle Marche.
Abbiamo avviato una startup innovativa che chiamata Apio e ci occupiamo di Internet of Things.
2) Com’è nata l’idea della startup Apio e in che cosa consiste?
L’idea iniziale è venuta a Lorenzo: partecipando ad un convegno sulla domotica tenutosi all’università, ha sentito la mancanza di una vera ed efficiente comunicazione tra tutti questi oggetti “smart” che stavano pian piano venendo fuori in quel periodo, parliamo di Giugno 2013; grazie ad Arduino, a Raspberry ed al fenomeno dell’ Hardware Open Source, gli sviluppatori di tutto il mondo stavano iniziando a mettere delle mini intelligenze all’interno dei loro progetti e lavori, ma queste rimanevano per lo più fini a sé stesse, non c’era un sistema che permettesse a tutte queste di comunicare e ancora di più che permettesse all’uomo di controllare e “comunicare” con loro.
Il nostro nome è quello che più ci rispecchia: Apio in latino significa “connettere”, “mettere in comunicazione” ed è esattamente questo che fa la nostra azienda. Apio sviluppa e fornisce un sistema hardware e software per realizzazione soluzioni IoT verticali: tutto questo significa che abbiamo sviluppato un sistema completo e generico che permette a qualsiasi azienda di innovare e connettere i propri prodotti, donandogli la possibilità di creare servizi che permettono di gestire in maniera più efficiente il loro business o di avvicinare gli utenti ai loro prodotti creando così un circolo di innovazione. Grazie al nostro sistema ogni oggetto, dispositivo o impianto può essere monitorato, comandato e condiviso in real-time e da qualsiasi parte del mondo.
3) Che cos’ è l’ internet of Things, alla base della vostra startup Apio?
Secondo molto definizioni formali l’Internet of Things (Internet delle Cose in italiano) è la connessione di oggetti “intelligenti” ad internet in modo da poter estendere le loro potenzialità con servizi di analisi ed altro; in realtà, la vera rivoluzione dell’IoT sta nei nuovi servizi che si possono realizzare grazie a questa connessione smart: l’innovazione, in questo periodo di continua crescita e sviluppo, sta nel riuscire a fornire valore aggiunto all’utente, al produttore e al manutentore. In uno scenario in cui gli oggetti di tutti i giorni sono in grado di analizzarsi e “capire” il proprio stato o in grado di essere comandati autonomamente o a distanza, la vera differenza sta in quello che possono offrire per migliorare la vita di tutti noi. Immaginatevi di essere a casa e di aver avviato da poco la vostra lavatrice quando vi arriva un messaggio dalla casa produttrice della stessa che vi avverte che un componente si è usurato per il 98% e vi chiede il giorno e l’orario in cui può passare il loro tecnico per cambiare il pezzo: sprechi, rotture improvvise e lenta assistenza saranno solo un ricordo del passato. l’IoT permette tutto questo e molto altro!
4) Quali sono i vostri obiettivi futuri per lo sviluppo della startup Apio?
La nostra missione è quella di portare il nostro sistema in tutte le aziende e in tutte le case affermandoci come leader in Europa nel campo dell’IoT. Ad oggi, il nostro obbiettivo primario è quello di affermarci nel campo che più hanno bisogno dell’IoT: risparmio e gestione dell’energia.
Per quanto riguarda il nostro sistema stiamo integrando nuovi prodotti e servizi web esterni per offrire soluzioni migliori ed inoltre, citando le parole di Lorenzo, “lo sviluppo non si ferma mai, c’è sempre qualcosa che può essere migliorato!”.
5) Cosa vi sentite di dire ai ragazzi che vorrebbero sviluppare qualche idea innovativa nel campo della tecnologia e trasformarla in start-up?
“Spingetevi oltre” è quello che Lorenzo ci ripete da ormai due anni ogni qual volta ci troviamo ad affrontare un problema. Quello che mi sento di consigliare a chi vuole avviare una startup tecnologica e di fare, fare e fare. Non pensateci su troppo, non temporeggiate, non perdete tempo a spiegare agli altri quello che voi vedete chiaramente nella vostra mente: fate in modo che le vostre idee diventino tangibili ed inequivocabili. Ah, se vi capita, andatevene all’estero per i primi anni… ma non perdete la fede nel nostro bel Paese!