Gran parte di noi, probabilmente, ha sempre immaginato le galassie come entità infinite, che continuano ad espandersi da tempo immemore. Ecco, ora, quasi con certezza, possiamo affermare che ci sbagliavamo di grosso. Uno dei misteri irrisolti della cosmologia contemporanea, forse, sta per essere svelato. Perché le galassie, dopo aver raggiunto un determinato livello di espansione, smettono di generare stelle interrompendo il loro processo evolutivo?
La risposta proviene da un team di ricercatori (astrofisici di Riverside, tra cui Behnam Darvish e Bahram Mobasher) guidati dall’Università della California. Gli scienziati, hanno utilizzato, per le loro indagini, dati forniti dalla raccolta COSMOS UltraVISTA, (un catalogo comprendente tutte le distanze delle galassie finora scoperte e studiate). Da essi, dopo aver analizzato un campione comprendente circa 70000 galassie, hanno individuato un modello di riferimento.
Ciò che ha destato il loro interesse sono alcuni elementi ricorrenti che potrebbero rappresentare le motivazioni primarie che conducono alla cessazione del fenomeno di produzione delle stelle. Questi sono stati suddivisi in due grandi insiemi:
- Elementi esterni: contatto con altre galassie o corpi celesti estesi;
- Elementi interni: attività dei buchi neri, getti emanati dalle stelle.
Utilizzando le proprietà osservabili delle galassie e sofisticati metodi statistici si è scoperto quanto segue. Mediamente i processi esterni intervengono nel quenching (interruzione dell’espansione galattica) solo negli ultimi otto miliardi di anni dei vita della galassia. I processi interni, invece, costituiscono i meccanismi dominanti di spegnimento della produzione delle stelle già prima di questo intervallo di tempo. Questo è ciò che afferma Behnam Darvish, sottolineando l’azione prevalente degli elementi interni, e concentrando la sua attenzione sui buchi neri.
Nel comportamento dei buchi neri, situati solitamente al centro delle galassie, possiamo infatti individuare un fattore che in piena regola può dare spiegazione al fenomeno. Una caratteristica principale del Buco Nero, soprattutto dopo aver raggiunto un certo stadio nel suo processo evolutivo, è quella di emanare fortissime radiazioni. Esse, come conseguenza, determinano il riscaldamento delle masse di gas di idrogeno, principale elemento costitutivo dei corpi stellari. Ne consegue che questi gas, così surriscaldati, non riescono a raggiungere una condizione di equilibrio e pertanto non sono in grado di consolidarsi nella configurazione che poi darà vita alle nuove stelle. Si interrompe così il processo evolutivo della galassia.
Si tratta inevitabilmente di una scoperta che offre un luminoso risalto ai corpi più oscuri del nostro universo, i quali, abbiamo appurato, svolgono un ruolo di prim’ordine nel ciclo vitale delle galassie.
Fonte
- Study explains why galaxies stop creating stars