Ad Erica piace il teatro e i film d’animazione, vorrebbe visitare il sud-est asiatico e crede che il suo partner ideale sia un uomo con cui è facile parlare. È restia però se le chiedi l’età: “Questa è una domanda un po’ maleducata… Io infatti non la farei”. E dopo questa risposta, mentre il suo intervistatore, sentendosi in imbarazzo, si sposta di lato, lei lo segue con lo sguardo.
Sembra che si stia parlando di una semplice intervista fatta a qualche pop-star, invece la novità sta nel fatto che l’ospite d’onore non è umano. Si tratta infatti di una nuova generazione di robot intelligenti provenienti dalla terra del Sol Levante: Erica è l’umanoide più avanzato al mondo mai costruito, grazie alla collaborazione tra la città di Osaka, l’università di Tokyo e l’ATR (Advanced Telecommunications Research Institute International).

A capo del progetto c’è Hiroshi Ishiguro, professore presso l‘Intelligent Robotics Laboratory dell’università di Osaka, forse più conosciuto per la creazione di Geminoid HI-1, un androide a sua immagine e somiglianza, che ha persino la stessa giacca nera. Erica però, osserva e suona molto meglio di Geminoid. Anche se non è ancora in grado di muoversi autonomamente, possiede una migliore capacità di capire e rispondere alle domande e ogni sua espressione facciale è straordinariamente simile a quella degli esseri umani. Ishiguro dichiara: “Erica è il più bello e intelligente androide al mondo. Il suo canone di bellezza è quello medio, pertanto ho preso spunto da 30 immagini di bellissime donne e ho mischiato le loro caratteristiche per progettare il viso, naso, occhi e cosi via.” Contiuna Ishiguro: “Così penso dovrebbe piacere a tutti.” Si tratta di una versione più avanzata di Geminoid F, un’altra creazione di Ishiguro che è apparsa in Sayonara, una produzione cinematografica giapponese. Il film, ambientato nella campagnia nipponica post-nucleare, è la prima pellicola al mondo che ha nel cast un attore-androide.

Anche se l’era dei robots all’interno delle proprie famiglie pare sia ancora lontana, il Giappone ha dimostrato una buona predispozione all’accettazione di queste nuove forme di vita. Infatti due rami della Mitsubishi UFJ Financial Group, utilizza alcuni androidi per interloquire con i clienti. Pepper, un robot casalingo, è stato venduto nel Giugno 2015, facendo tutto esaurito. Il 2015 è stato anche l’anno del ritorno sulla Terra di Kirobo, un robot da compagnia, dopo un soggiorno sulla Stazione Spaziale Internazionale, nel corso del quale è diventato il primo robot ad avere una conversazione con un essere umano nello spazio.

Dopo tutti questi avvenimenti, Ishiguro ritiene che gli avvertimenti riguardanti un futuro dispotico in cui le macchine senzienti vengano sfruttate o viceversa, siano premature. “Io non credo che ci sia un problema etico.” dichiara. “In primo luogo dobbiamo accettare che i robot fanno parte della nostra società e quindi bisogna creare un mercato per loro. Se non riusciamo a fare questo, allora non ha alcun senso fare un discorso etico.”
Il Nomura Research Institute ha di recente pubblicato un rapporto nel quale si ritiene che quasi la metà di tutti i posti di lavoro in Giappone saranno occupati da robots entro il 2035. Dati impressionanti che fanno capire a che punto stia arrivando la ricerca scientifica e tecnica e chi da bambino fantasticava magari leggendo qualche fumetto di fantascienza come Nathan Never, presto vedrà i suoi sogni divenire realtà, con tutte le conseguenze che essi porteranno, sia nel bene che nel male.