Il papillomavirus umano (HPV) è una delle più comuni infezioni a trasmissione sessuale negli Stati Uniti ed è stato identificato come causa primaria del cancro del collo dell’utero nelle donne. Un team internazionale di ricercatori, guidato dall’Università del Missouri, ha completato uno studio sui moscerini della frutta con una condizione che imita una forma di cancro HPV indotto. I modelli di mosca che il team ha sviluppato potrebbero aiutare gli scienziati a capire il meccanismo alla base con cui questo virus può provocare il cancro, oltre ad identificare i potenziali trattamenti farmacologici.
Precedenti studi condotti in cellule umane e nei topi hanno mostrato che il papillomavirus entra nel corpo attraverso la pelle e produce diverse oncoproteine, proteine che possono trasformare una cellula normale in una cellula tumorale. Una di queste oncoproteine virali, chiamata E6, svolge un ruolo importante durante le fasi successive di formazione del tumore e delle metastasi.

Nello studio, condotto da Mojgan Padash, un borsista post-dottorato presso l’Università del Missouri, i ricercatori hanno introdotto la oncoproteina virale E6 ed una seconda proteina corroborante per lo sviluppo del cancro nei moscerini della frutta. Le proteine hanno causato gravi anomalie nel tessuto epiteliale, o la pelle, dei moscerini. I ricercatori mostrano anche livelli ridotti di uno stesso insieme di proteine etichettate come E6 negli esseri umani. Ulteriori esperimenti fatti con cellule umane utilizzando la proteina E6 dei moscerini danno risultati simili, fornendo ulteriori prove che questa proteina funziona allo stesso modo come avviene negli esseri umani.
Anche se sono risultate anomalie cellulari, gli scienziati hanno scoperto che le proteine E6 non sono state sufficienti a causare tumori nelle mosche. Dal momento che si ritiene che le mutazioni in una oncoproteina umana, chiamata Ras, può contribuire allo sviluppo del tumore negli esseri umani, i ricercatori hanno introdotto questa terza proteina nelle mosche. Con tutte e tre le proteine presenti, le mosche hanno sviluppato tumori maligni che metastatizzano.
In questo studio vi è anche la presenza dell’Italia, grazie a Lawrence Banks, capo del gruppo di virologia tumorale presso il Centro Internazionale di Ingegneria Genetica e Biotecnologie di Trieste che afferma: “Questo nuovo studio ci permetterà di capire quali altri componenti causano il tumore al collo dell’utero per poterlo sconfiggere definitivamente tramite terapie mirate.”
Fonte: University of Missouri