Mina e Celentano sono due cantanti che hanno fatto la storia della musica italiana. Lei, schiva e misteriosa. Lui, con uno stile tutto particolare. Vi state chiedendo cosa c’entrino con questo articolo? Ve lo spieghiamo subito. Quasi vent’anni fa, hanno realizzato un duetto memorabile. La canzone si chiama “Acqua e sale” e sono proprio questi due elementi i protagonisti di questo pezzo. Non parliamo di cucina (anche se potrebbero esserlo, in realtà non sono gli ingredienti di una ricetta) ma di un’invenzione dalle enormi potenzialità: Salt.
Il nome non è stato scelto a caso. Si tratta della lampada che funziona con acqua e sale, frutto dell’inventiva della ricercatrice filippina Aisa Mijeno del dipartimento di ingegneria dell’Università De La Salle. Il progetto è nato per sopperire al problema della mancanza di energia elettrica che affligge una parte considerevole della popolazione del pianeta (e nel caso specifico le Filippine).
Mancanza di energia elettrica, significa anche mancanza d’illuminazione nelle ore serali. Per ovviare a ciò, queste povere popolazioni si arrangiano con mezzi di fortuna, quali candele o lampade a cherosene. L’utilizzo di questi strumenti, però, può comportare alcuni rischi e danni per l’ambiente (inquinamento e incendi). Se in queste comunità filippine qualcosa manca (l’energia elettrica), al contempo c’è qualcosa che abbonda (l’acqua). E allora perché non sfruttarla per creare energia?
Salt utilizza il sistema che sta dietro la cella galvanica. L’energia chimica viene trasformata in energia elettrica. Tutto avviene grazie ad una batteria galvanica composta da due elettrodi e acqua e sale come soluzione elettrolitica. I processi che determinano la conversione dell’energia sono spontanei (non necessitano di alcun input elettrico). Anche l’acqua del mare, di cui le Filippine, di certo, abbondano, può essere utilizzata per generare luce.
Per darvi un’idea, con un bicchiere d’acqua e due cucchiai di sale si riesce ad avere luce per circa 8 ore. Le lampade hanno un design molto essenziale e tramite una porta USB danno la possibilità di ricaricare piccole apparecchiature elettriche. La vita stimata dell’elettrodo è di circa un anno, a seconda della frequenza e del tempo di utilizzo.
Non si sa ancora quale sia il prezzo della lampada, ma essendo rivolta a comunità non propriamente ricche, di sicuro sarà contenuto ed accessibile a tutti. Il progetto, ad ogni modo, ha suscitato l’interesse di molti investitori. Un obiettivo a lungo termine sarà quello di diffondere il prodotto anche sul mercato occidentale verso coloro che sono amanti del campeggio o delle lunghe escursioni.