Nella penisola dello Yucatan, sepolto sotto spessi strati di detriti e sedimenti, si trova un antico cratere meteoritico che, secondo il fisico americano L. Alvarez e suo figlio, il geologo W. Alvarez, sessantasei milioni di anni fa avrebbe causato l’estinzione dei dinosauri. L’impatto di Chicxulub, come è altrimenti nota la caduta del meteorite sulla Terra, avrebbe portato alla scomparsa del 75% di tutte le specie allora viventi sul pianeta.
Nel 1861, nei depositi di calcare di Solnhofen in Germania, Christian Erich Hermann von Meyer rinvenne e descrisse per la prima volta il fossile di Archaeopterix (dal greco: ἀρχαῖος ( archàios ) che significa “antico”, e πτέρυξ ( ptéryx ), che significa “piuma” o “ala”), un esemplare di uccello primitivo vissuto nel Giurassico centocinquanta milioni di anni fa. Il rinvenimento di questo importante reperto permise di corroborare le allora recenti teorie darwiniste e intendere gli attuali uccelli come specie evolutivamente correlate ai dinosauri, essendo Archaeopterix l’anello di congiunzione tra dinosauri e uccelli.
Recentemente, Derek Larson, assistente curatore al Dinosaur Museum Philip J.Currie in Alberta e i suoi assistenti si sono domandanti come i comuni progenitori degli attuali uccelli abbiano potuto scampare all’impatto di Chicxulub. Analizzando oltre 3000 denti fossilizzati dei dinosauri simili agli attuali uccelli vissuti in Nord America durante il Cretaceo, Larson e i suoi colleghi hanno concluso che essi dovevano servire per il consumo di piante, insetti e animali. Con lo studio di diversi reperti fossili vissuti nel corso di diciotto milioni di anni, i ricercatori hanno poi compreso che questo tipo di dentizione era rimasto invariato per tutto l’arco di questo periodo.
Tuttavia, benché la storia evolutiva degli uccelli sia ancora incompleta, grazie ad un modello statistico, i ricercatori hanno ipotizzato che la comparsa di progenitori con becchi privi di denti e la cui alimentazione, probabilmente, dipendeva da semi, abbia rappresentato un vantaggio evolutivo per far fronte alla grave carestia in seguito all’impatto di Chicxulub. Infatti, anche in presenza di incendi, i semi rimarrebbero inalterati, benché caldi. E, in condizioni di scarsità di cibo, gli uccelli primitivi sarebbero i primi a fare ritorno nei boschi incendiati per consumare i semi rimasti.
Nel loro studio pubblicato su Current Biology nel 2016, essi teorizzano come la presenza di un becco sprovvisto di denti e, soprattutto, un’abitudine alimentare specificamente deputata al consumo di semi, abbia potuto rappresentare un carattere evolutivamente vantaggioso per gli uccelli primitivi al fine di sopravvivere all’impatto meteoritico e proseguire lungo il cammino evolutivo delle specie da essi discendenti.
Fonte: Current Biology