Mentre esplorava la grande barriera corallina nell’ovattato silenzio dell’immersione, il sub professionista Scott Gardner fu attratto da un suono improvviso e molto strano, simile ad un clangore di rocce. Curioso di capire da chi o da cosa fosse causato, il subacqueo nuotò nei paraggi finché non rivenne il responsabile: un esemplare di Choerodon schoenleinii.
Il pesce in questione teneva tra le fauci un mollusco bivalve che faceva schiantare ripetutamente contro una roccia. A forza di colpi, riusciva a distruggere le due valve del mollusco e a liberarne il prelibato contenuto. Grazie ad una piccola telecamera, Scott Gardner ha potuto immortalare il momento e regalarlo alla scienza. Si tratta della prima fotografia che mostra un pesce libero capace di usare oggetti (tool-using). Un tempo il tool-using era creduto il carattere distintivo dell’intelligenza umana ma, in decadi recenti, è stato scoperto che questa caratteristica è presente in un’ampia varietà di animali. Anche se altre creature non sono in grado di preparare un succo di frutta mediante l’uso di una macchina, si è visto che le scimmie cappuccine possono avvalersi di martelli di roccia per rompere e aprire i gusci dei semi. Non diversamente dai primati e dagli uccelli, molti animali, come delfini, elefanti e addirittura polpi hanno mostrato simili forme di comportamento.
Secondo il parere dell’ecologo comportamentalista Culum Brown dell’Università Macquarie a Sidney, benché in letteratura scientifica ci siano moltissimi reports sull’abilità dei pesci di poter aprire i gusci di bivalvi o di ricci di mare, schiantandoli ripetutamente contro rocce o coralli, non ci sono foto o evidenze che li immortalino nel fare ciò.
Brown si è detto perciò entusiasta della scoperta di Scott Gardner, in quanto le fotografie del sub mostrano l’esemplare di Choerodon schoenleinii nel momento esatto in cui tenta di aprire la sua preda. Ancora, il professore della Macquarie University si è detto esterrefatto per come non si sia scoperto prima un simile comportamento per un pesce che rappresenta un comune cibo dell’alimentazione umana locale.
Fonte: National Geographic