Difficilmente si resta indifferenti di fronte ad api mellifere che, appoggiate alla corolla di un fiore dai colori sgargianti, ne succhiano il nettare con tanta bramosia. Si potrebbe facilmente intuire che, per quanto questo rappresenti per loro un importante lavoro sociale, essi ne provino anche godimento. Un nuovo studio sembrerebbero proprio confermare ciò. Alcuni insetti in generale potrebbero essere capaci di provare piacere nell’entrare a contatto con lo zucchero e chi più delle api mellifere ha questa opportunità. Sembra che quando uno di questi esemplari riesca ad accaparrarsi la sua dose di snack zuccherino, si sollevi in un “ronzio di felicità”, anche se probabilmente non si tratta della stessa gioia che sperimenta un essere umano quando si reca in una bottega di cioccolata. Esistono davvero le api felici?
Ovviamente non è possibile domandare agli insetti o ad altri animali cosa essi provino in certe situazioni. Questo potrebbe render impossibile affermare che ci siano api felici o tristi. Tuttavia si possono studiare certi comportamenti positivi o negativi che sottintendono particolari emozioni, positive o negative. Questo è ciò che pensa Clint Perry, un neuroetologo all’Università Queen Mary di Londra. In uno studio, per esempio, alcuni scienziati hanno sballottato alcune api vigorosamente all’interno di una macchina per sessanta secondi – abbastanza intenso da infastidire ma non sufficiente ad uccidere o a danneggiare le loro strutture corporee – e hanno scoperto che questo stress alterava la decisione delle api di foraggiare, esse diventavano in un qualche modo più pessimiste. Un nuovo studio pubblicato il 30 settembre 2016 su Science, per la prima volta cerca di comprendere i segni di comportamento positivo che le api compiono quando prendono certe decisioni. Il team di Perry ha addestrato 35 api a volare in una piccola arena collegata ad un tunnel di plastica, alla cui estremità poteva o meno essere collocata una miscela di acqua e zucchero, in presenza di un certo tipo di fiore. Quando alla fine del tunnel veniva posto un fiore blu, le api imparavano che alla fine del tunnel avrebbero trovato ad attenderle un pasto gustoso di zucchero e acqua. Viceversa, quando veniva posto un fiore di colore verde, non avrebbero trovato ad attenderle la stessa sostanza zuccherina. Una volta che le api hanno imparato la differenza, gli scienziati hanno provato a confondere loro le idee, piazzando all’estremità del tunnel un fiore blu screziato di verde.
Di fronte al fiore ambiguo, le api sembravano titubare, ronzando circa cento secondi prima di decidere se lasciare l’arena di plastica ed entrare all’interno del tunnel. Addirittura gli scienziati notavano che alcune non entravano affatto. Soltanto se stimolate con una goccia di acqua e zucchero concentrato, esse ronzavano per un tempo inferiore (circa cinquanta secondi), prima di decidere di andare a controllare verso il fiore ambiguo. Studi comparativi effettuati con diversi esperimenti di controllo hanno permesso al team di Perry di capire che le api trattate con soluzione di acqua e zucchero concentrato rispondevano al test in meno tempo, perché si trovavano in uno stato di maggior ottimismo, nonostante il fiore dai colori screziati.
Secondo Ralph Adolphs, un neuroscienziato a Caltech, questi risultati sembrerebbero suggerire la prima evidenza di uno stato simile alla percezione di emozioni nelle api. Lo scienziato crede che lo zucchero possa, in un qualche modo, influenzare il comportamento delle api agendo sul metabolismo. Ma non tutti sono d’accordo: Geraldine Wright, un neuroetologo della Università di Newcastle si dice scettico, in quanto non crede che lo zucchero possa avere simili effetti metabolici. La ricerca delle conferme o delle smentite scientifiche sulla questione, dunque, non è che appena cominciata. Ad oggi le api felici sembrano esser realtà.
Fonte: SCIENCE MAG