I ricercatori hanno investigato a lungo nel sito dove il corpo di Gesù Cristo, secondo la tradizione, è stato sepolto; le loro scoperte preliminari derivanti dal desigillamento della tomba sembrano confermare che le porzioni di essa ancora presenti abbiano resistito a secoli di danneggiamenti, distruzioni e ricostruzioni della circostante Chiesa del Santo Sepolcro, ubicata nella città vecchia di Gerusalemme.

La tomba più venerata dal mondo cristiano consiste di una piattaforma calcarea o di un letto da sepoltura scavato nelle pareti di una vecchia grotta. Durante i secoli, la pietra originaria della tomba è stata rivestita di marmo, al fine di impedire ai pellegrini di rimuoverne porzioni come souvenirs.
Quando la notte del 26 Ottobre 2016 è stata rimossa parte di questo rivestimento, un’ispezione iniziale da parte del team di conservazione dell’Università Tecnica Nazionale di Atene ha mostrato soltanto uno strato di materiale riempitivo presente al di sotto. Così, il team ha continuato a lavorare senza sosta per altre 60 ore, scoprendo una seconda lastra di marmo con una croce scolpita al di sopra. Prima della notte del 28 Ottobre, alcune ore prima che la tomba fosse risigillata, il team di ricercatori ha scoperto per la prima volta l’integrità della pietra tombale originaria.
L’archeologo di National Geographic Freddrick Hiebert si dice assolutamente emozionato per la scoperta. Infatti – afferma – sembra chiaro che la tomba non sia mai stata spostata dal suo luogo originario, che è la domanda che per lungo tempo ha angariato le menti degli archeologi che investigavano sul caso.

“Questa è la Sacra Roccia che per secoli è stata venerata dal mondo cristiano e che solo oggi può davvero essere vista”, afferma il Supervisore Scientifico in Capo Antonia Moropoulou, che dirige i lavori per la conservazione e il ripristino dell’Edicola che circonda la tomba.
Ma si tratta davvero della tomba del Cristo?
Mentre è archeologicamente impossibile affermare che la tomba recentemente scoperta nella Chiesa del Santo Sepolcro sia il luogo di sepoltura di un ebreo chiamato Gesù di Nazareth, c’è una evidenza indiretta che suggerirebbe come l’identificazione del sito da parte dell’imperatore romano Costantino 300 anni dopo, possa essere un indizio ragionevole.
Le prime testimonianze riguardo la sepoltura di Gesù provengono dai vangeli canonici, nonché i primi quattro libri del nuovo testamento, che si crede siano stati composti decadi dopo la crocifissione di Cristo avvenuta intorno al 30 d.C. Benché vi siano variazioni nei dettagli, tutti e quattro i vangeli descrivono come il nazareno fu sepolto in una tomba ricavata da una grotta appartenente a Giuseppe di Arimatea, un benestante seguace di Gesù.
Come afferma Jodi Magness, gli archeologi hanno identificato più di un migliaio di tombe scavate nella roccia nell’area di Gerusalemme. Ognuna di queste tombe di famiglia consisteva in una o più camere tombali con lunghe nicchie all’interno della roccia per ospitare corpi singoli.
“Tutto questo è perfettamente consistente con ciò che conosciamo riguardo gli ebrei benestanti che deponevano i loro morti all’interno di queste tombe scavate nelle rocce” afferma Magness. “Questo certamente non prova che l’evento fosse anche storico. Ma quello che suggerisce è che, a prescindere dalle fonti su cui si basano i vangeli, essi avevano effettivamente queste tradizioni funebri”.
La tradizione ebrea ha proibito la sepoltura all’interno delle mura della città e i vangeli specificano effettivamente che Gesù fu sepolto fuori Gerusalemme, in prossimità del sito della sua crocifissione sul Golgota (luogo del teschio). Dopo qualche anno dalla sepoltura di Cristo, le mura di Gerusalemme furono ampliate e il Golgota – comprese le zone limitrofe – si ritrovarono così ad essere inglobate nella città.

Quando gli inviati di Costantino arrivarono a Gerusalemme intorno al 325 d.C, nel luogo ove si raccontava si trovasse la tomba di Gesù, essi si recarono presumibilmente presso un tempio fatto costruire dall’imperatore Adriano 200 anni prima. Fonti storiche suggeriscono che Adriano fece costruire il tempo omonimo sopra la tomba presunta del Cristo per affermare la predominanza di Roma sul sito venerato dai cristiani.
Secondo Eusebio, vescovo di Cesarea, il tempio romano fu raso al suolo e gli scavi permisero di riportare alla luce una tomba scavata in una grotta. La sommità della caverna fu poi rimossa, al fine di esporne l’interno e una chiesa fu successivamente costruita intorno ad essa, in maniera tale da poterla contenere al suo interno. La chiesa venne completamente distrutta dai Fatimidi nel 1009, ma fu poi ricostruita nel 1200.
Gli scavi condotti all’interno della Chiesa del Santo Sepolcro durante il ventesimo secolo avevano rivelato le rimanenze di quello che si ritiene essere stato io tempio di Adriano e le mura della Chiesa originaria fatta erigere da Costantino.
Secondo quanto affermato da Dan Bahat, archeologo della città di Gerusalemme, non possiamo essere assolutamente certi che il sito del Santo Sepolcro sia il sito di sepoltura di Gesù, ma non ci sono altri siti che possano rispondere ad una domanda similmente importante e non esiste alcun motivo per dubitare sull’autenticità del sito archeologico.
Fonti: National Geographic