Apple, Twitter, Pepsi: sono solo alcuni dei grandi marchi che riconosciamo immediatamente alla vista del loro logo.
Ben lontani dall’essere dei semplici simboli, i loghi sono il prodotto di un ampio lavoro di perfezionamento, alla ricerca della forma perfetta. Una ricerca volta a trovare la giusta proporzione perché si abbia un’immagine gradevole e di impatto, perciò più facile da ricordare.
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Dietro a ciò che ci appare bello si nascondono i numeri e questo capita molto più spesso di crediamo. Nel concetto di armonia, caro alle forme artistiche e musicali, è insita una forte componente matematica: sembra quasi che il nostro senso estetico non riesca a non cedere di fronte al fascino delle formule aritmetiche. Detta così la questione sembra paradossale, dopotutto non capita spesso di vedere studenti emozionarsi di fronte ad una legge matematica. Eppure basta guardare oltre l’apparenza per scoprire che succede proprio così.
Uno dei segreti dell’armonia è contenuto in un numero, conosciuto come phi o rapporto aureo. Questo rapporto viene ottenuto risolvendo un problema geometrico, che consiste nel trovare la posizione del punto C sul segmento AB in modo tale che il rapporto tra AB e il tratto di segmento più grande sia uguale a quello tra i due segmenti in cui C divide AB. E questo è solo uno dei tanti modi di trovare phi per via geometrica. Questa semplice proporzione può essere poi utilizzata per generare forme più complesse: ad esempio serie di rettangoli o circonferenze in rapporto aureo, come si può vedere nello scheletro che è stato utilizzato come base per la progettazione del logo della Apple.
Il numero aureo è anche coinvolto in una formula algebrica molto famosa, nota come serie di Fibonacci, dal nome del suo scopritore. Si tratta di una successione ricorsiva, in cui ogni elemento è direttamente ricavabile dai due numeri che lo precedono: nel nostro caso ogni numero della serie è la somma dei due che lo precedono. Se però si fa il rapporto tra un valore della successione e il precedente, ci si accorge che esso è molto simile al rapporto aureo. Anzi, più i valori della serie sono alti, più ci si avvicina con maggior precisione al rapporto aureo. Perciò si può dire che all’infinito la serie di Fibonacci converge verso il valore di phi. I creatori del logo di Twitter hanno sfruttato i valori della successione per creare numerose circonferenze con raggi progressivamente più grandi, dalle cui intersezioni è emerso il famoso uccellino blu.
Gli esempi di marchi che hanno utilizzato la sezione aurea sono numerosi: dalla Toyota, al National Geographic e alla Pepsi. Molto spesso uno stesso logo si evolve nel tempo, viene ottimizzato e il nostro occhio se ne accorge, percependolo come gradevole. Se pensate di non riuscire a vedere queste proporzioni nella natura, nel design e nell’arte, non preoccupatevi: alla vostra vista non sfuggono affatto.