Le Waitomo Glowworm Caves sono delle splendide grotte della Nuova Zelanda abitate da dei particolari insetti bioluminescenti: l’Arachnocampa luminosa, un insetto capace di emettere luci. Questo curioso insetto è diffuso sia nelle isole settentrionali che in quelle meridionali della Nuova Zelanda e il suo nome Maori è titiwai, che significa “progettato per l’acqua”.
L’habitat per eccellenza si trova, appunto, all’interno delle Waitomo Glowworm Caves, nell’isola del nord, nei pressi di Pirongia, che è diventata nel corso degli anni un’attrazione turistica molto rinomata. Benché la forma adulta sia simile ad una comune zanzara, la forma larvale è una delle creature più curiose e affascinanti della terra, in quanto è capace di emettere luce. A differenza del suo nome Maori, il suo nome latino deriva proprio da due caratteristiche della larva e si riferisce sia alla luce sia al nido sericeo che contiene l’insetto e ne intrappola le prede (il nome deriva da Aracne, la leggendaria tessitrice della mitologia greca, che fornì il nome anche ai ragni o aracnidi).
Questi insetti bioluminescenti, che oggi abbelliscono le pareti delle Waitomo Glowworm Caves in Nuova Zelanda, furono avvistati per la prima volta nel 1871, mentre alcuni uomini lavoravano in una miniera d’oro. Di primo acchito sembrò loro trattarsi di lucciole, ma nel 1886, un insegnante di Christchurch dimostrò che la larva di questi esemplari non era simile a quella di una lucciola, bensì a quella di un moscerino. Proprio per questo motivo Arachnocampa luminosa venne aggiunta all’elenco dei ditteri, di cui fanno parte anche mosche e zanzare. Quando la larva giunge a maturità avviene la metamorfosi in adulto e, per mezzo dei meccanismi riproduttivi specifici, viene deposto un uovo nella volta della grotta, e che il ciclo si ripete; grazie a questo prodigio della vita, le grotte si riempiono di questi insetti bioluminescenti.
L’Arachnocampa riveste grande fascino in quanto è in grado di emettere luci scintillanti, che dà ragione al nome attribuitole dai tassonomisti due secoli or sono. Infatti, entrando all’interno delle Waitomo Glowworm Caves in Nuova Zelanda, potrebbe capitarvi di imbattervi in un soffitto tempestato di miriadi di luci, in uno spettacolo mozzafiato. Non si tratta di luci LED, bensì degli addomi delle larve di questa specie, ripiene di luciferina, una proteina che si attiva ed emette luce solo in presenza di ossigeno, magnesio e di un enzima detto luciferasi. E’ il funzionamento proprio degli animali capaci di bioluminescenza.
Il legame con l’ossigeno porta la luciferina in una condizione chimicamente eccitata. Quando decade da questa condizione viene emessa energia sotto forma di luce. Il meccanismo è in comune con l’insetto luminoso che ben conosciamo: la lucciola.
Lunga fino a 4 cm la larva di questi insetti bioluminescenti produce alcuni fili lunghi fino a mezzo metro costellati di gocciole di saliva velenosa. Le prede vengono attratte proprio dalla luce e rimangono invischiate negli appiccicosi fili.
Fonte: waitomo website