Se pensavate che stormi di germani o raduni di gnu fossero tra le poche specie animali in grado di compiere lunghe migrazioni, vi stupirà sapere che i gli spostamenti di massa più grandi compiuti annualmente dagli animali terrestri riguardano insetti come afidi, scarafaggi, mosche, ragni e falene; si tratta anche in questo caso di animali capaci di migrazione per lunghe tratte.
Circa 3,5 milioni di artropodi (insetti con zampe articolate) ogni anno volano su tutto il sud del Regno Unito, secondo quanto osservato dai ricercatori che hanno analizzato decine di dati da radar entomologici. La maggior parte delle specie analizzate tendono a spostarsi nella medesima direzione, il che suggerirebbe che più specie hanno una biologia specializzata per la migrazione stagionale. Si tratta di un lavoro recente pubblicato il 23 Dicembre su Science da Jason Chapman e alcuni colleghi che lavorano all’Università di Exeter in Inghilterra.
Le tipologie di creature rilevate nello studio potrebbero essere poche, ma esse raggiungono una biomassa totale di circa 3.200 tonnellate cubiche, che ben lascia intendere la significatività statistica dello studio. La moltitudine di insetti migranti che sono stati analizzati sono 7,7 volte il tonnellaggio degli uccelli che dal Regno Unito migrano verso l’Africa e circa 20.000 volte in più rispetto alla biomassa delle renne, note per le loro lunghe migrazioni.
Alla luce di questi dati, Chapman ha affermato che si tratta di un cospicuo flusso di biomassa e nutrienti e che tutto ciò dovrebbe convincere le persone a prestare maggior attenzione e interesse verso gli ecosistemi che abbondano di questi importantissimi organismi.
Il biologo Martin Wikelski del Max Planck Institute per l’Ornitologia a Radolfzell, in Germania, che non ha preso parte allo studio, definisce queste tipologie di animali che migrano col nome di “plankton aereo”. Questo attributo è in riferimento alle arcinote creature marine i cui movimenti e grande proliferazione alimentano le reti oceaniche marine. Comprendere le migrazioni degli insetti e la loro abbondanza è fondamentale per comprendere le reti alimentari terrestri, che riguardano anche gli uccelli.
Alla base di questi spostamenti, ragionevolmente, ci sono cambiamenti stagionali o riduzione della quantità di cibo disponibile. Solo una volta evitata la stagione avversa gli insetti fanno ritorno a casa, riproducendosi ed incrementando la fitness biologica (intesa come successo riproduttivo).
Gli insetti migratori che Chapman e I suoi colleghi hanno studiato, viaggiano circa a 150 metri sopra il terreno e non sono accidentalmente “catturati” dalle masse di aria e dai venti. La maggior parte dei più piccoli – come afidi e tutti gli altri costituiti da un peso inferiore ai 10 milligrammi – prendono specifiche misure prima di cominciare il loro viaggio di migrazione. I ragni più giovani, stanno in punta di piedi all’interno di un bozzolo di seta in tensione per mezzo di alcuni fili e non appena qualcosa colpisce uno di questi tiranti, il bozzolo scatta, scagliando in aria il ragno. Secondo quanto afferma Chapman, i ragni che si avvalgono di questo meccanismo, lo utilizzano per evitare di essere catturati e si avvalgono di questo meccanismo per sfuggire ai potenziali predatori. Diversamente, si tratterebbe di un inutile spreco di seta. Chapman ancora afferma che ci sono acari, senza alì né possibilità di produrre seta, che possono surfare nelle calme correnti d’aria. In un qualche modo, anche questi sono animali che migrano.
L’idea base che un sacco di artropodi possano migrare non è assolutamente una sorpresa secondo quanto afferma il biologo evoluzionista e comportamentale High Dingle della Università della California. Si dice molto entusiasta dei dati.
Benché gli insetti più piccoli vengano trasportati dal flusso e dalla direzione dei venti, quelli di taglia media e I più grandi (come i crisopidi, i tricotteri e le falene) tendono a spostarsi verso nord da Maggio a Giugno indipendentemente dalla tipica direzione dei venti. E in Agosto/Settembre, tendevano a spostarsi verso sud. Chapman afferma che molti degli insetti che credevamo non migrassero, in realtà lo fanno! Gli animali che migrano dunque sono moltissimi e forse, alcuni non li conosciamo ancora.
Fonte: NCBI