No, non si tratta di un film di animazione sugli uccelli, eppure qualcuno potrebbe pensarci dopo che gli scienziati sono riusciti a far indossare ad un parrocchetto un paio di occhiali anti-laser e farlo sollevare in volo.
Grazie a ciò, infatti, alcuni ricercatori hanno potuto comprendere un nuovo fenomeno nella fisica del volo; Obi, l’uccello pilota, è il nome del nostro eroe.
Vortici turbinosi appaiono durante il flusso di aria che smuove il battito d’ali di un uccello. Secondo quanto riportato dai ricercatori dell’ università di Stanford il 6 Dicembre nella rivista Bioninspiration and Biomimetics, i vortici che si creano in seguito al colpo d’ali di uccelli a volo lento, durano generalmente poco. Questi risultati potrebbero aiutare gli scienziati a meglio comprendere come volano gli animali e potrebbe essere un importante spunto per ideare migliori robots volanti.
Per studiare le complesse correnti d’aria prodotte dal flapping (battito in su e in giù) delle ali degli uccelli, i ricercatori hanno addestrato un pappagallino del Pacifico a volare contro una luce laser, ovviamente con una adeguata protezione per gli occhi. Il co-autore dello studio, Dr. Eric Gutierrez – che si è da poco laureato a Stanford – ha progettato dei piccolissimi occhialini anti-laser. Una volta ottenuti per mezzo di una stampa tridimensionale ne ha equipaggiato Obi l’uccello pilota usato nello studio. A questo punto, Gutierrez e i suoi colleghi hanno nebulizzato una soluzione liquida nell’aria del laboratorio, l’hanno quindi illuminata con un laser, mentre una telecamera ad alta velocità registrava l’azione a 1000 frames al secondo.
Come osservato dall’ingegnere meccanico Dr. David Lentink, coautore dello studio, i vortici prodotti dall’uccello pilota si rompevano in maniera esplosiva. “Il flusso diventava molto complesso, molto più che turbolento”. Paragonando tre metodi standard per calcolare lo spostamento del flusso d’aria prodotto dal battito delle ali, lo scienziato ha potuto mostrare che le previsioni si dimostravano essere molto diverse dalla realtà e questo proprio grazie all’inattesa rottura dei vortici.
[/vc_column_text]
[/vc_column][/vc_row]
In particolare, non appena l’uccello pilota lascia il trespolo sul quale si trova in fase di riposo, il battito di flapping genera dei vortici mediante il quale il parrocchetto è aiutato a sollevarsi in volo. Contro ogni aspettativa, questi vortici si dissipano e scompaiono dopo alcuni battiti d’ali. Questa è stata la prima volta che gli scienziati sono stati in grado di osservare un così veloce dissolvimento dei vortici di volo. Questa scoperta è di fondamentale importanza nella ideazione di robots progettati per alzarsi in volo in maniera analoga agli uccelli.