Dopo 20 anni dal lancio della missione spaziale Cassini-Huygens, la sonda Cassini torna a far parlare di se regalandoci delle sorprendenti immagini degli anelli di Saturno, delle affascinanti fotografie ravvicinate come mai prima d’ora.
Le fotografie, la cui risoluzione è di 500 metri per pixel, sono state scattate a pochi decine di km dagli anelli. L’eccellente risoluzione ha permesso agli scienziati di analizzare alcuni fenomeni che si verificano negli anelli, delle perturbazioni. Queste piccole perturbazioni si costituiscono di eliche dovute alla presenza di piccole lune (propeller), e addensamenti allungati (straw).
Queste particolari strutture presenti negli anelli di Saturno erano già state individuate nel 2004, anno in cui la sonda è arrivata nell’orbita di Saturno, ma allora erano del tutto sconosciute e difficilmente analizzabili per via della qualità delle immagini. La qualità bassa delle immagini era dovuta al fatto che la sonda, sebbene fosse abbastanza vicina agli anelli, si trovava in corrispondenza della loro parte retroilluminata. Il team, per eliminare le imperfezioni dovute ai movimenti della sonda Cassini, minimizzò i tempi di esposizione rendendo le immagini più scure. Nonostante la loro qualità erano comunque ricche di informazioni utili. Le nuove immagini trasmesse dalla sonda, invece, immortalano sia la parte retroilluminata che quella illuminata dal Sole e ciò permette dunque una qualità decisamente migliore.
Ma la sonda Cassini non si è mai fermata dall’inizio della missione spaziale Cassini-Huygens, e di certo non intende fermarsi ora che è impegnata nella penultima fase di questa sua grande impresa. In questa penultima fase della missione spaziale Cassini-Huygens, l’obbiettivo principale della sonda è quello di percorrere 20 orbite ravvicinate locate in una posizione dove quasi sfiorano il bordo esterno degli anelli. Alla fine di aprile Cassini sarà nella fase finale della sua missione, durante la quale dovrà attraversare 22 orbite più strette fino ad entrare nello spazio che si trova tra gli anelli e il pianeta stesso. Un’impresa soddisfacente, soprattutto per coloro che fino ad ora hanno prestato la loro collaborazione al progetto.”Come persona che ha contribuito alla pianificazione di quelle immagini iniziali dell’inserimento nell’orbita degli anelli, sono sorpresa dal notevole miglioramento dei dettagli recepiti con questa nuova raccolta di dati”, ha affermato Carolyn Porco dello Space Science Institute di Boulder, in Colorado.
Dopo 13 anni di attente analisi, il team della missione spaziale Cassini-Huygens, ritiene di avere ormai una vasta conoscenza del pianeta Saturno. Tuttavia, sono pronti ad affrontare qualsiasi nuova sorpresa da parte del famoso Pianeta e dagli anelli che lo cingono.
Nel 1999, due anni dopo il lancio, la NASA ha rilasciato due file PDF in inglese che permettono di costruire il proprio modellino in scala (1 a 37) della sonda. Nel PDF sono presenti le istruzioni per assemblare il modellino utilizzando semplici pezzi di carta e colla. I files sono reperibili qui (versione semplificata) e qui (versione completa).
Fonti: NASA