L’azienda ZEO, muovendosi in anticipo sui tempi, ha creato un nuovo materiale ecosostenibile, lo ZEOFORM, per far fronte al problema dei rifiuti che, come molti sanno, è uno dei mali che affligge il nostro pianeta.
Il problema nasce sia dal fatto che gli attuali impianti di smaltimento sono insufficienti per la quantità di rifiuti prodotta dall’uomo, sia perché spesso i rifiuti non vengono smaltiti in maniera adeguata (basta pensare all’isola di plastica presente nell’oceano pacifico). Le ovvie soluzioni a cui si può facilmente pensare sembrano essere due: ridurre la produzione di rifiuti o migliorare l’efficienza degli impianti di smaltimento. Non a caso da diversi anni si sta puntando molto sul riciclo dei materiali, in modo da garantirne un ciclo di vita più lungo e quindi ridurre la quantità di rifiuti prodotta, oltre che il costo delle materie prime. Per mettere in atto la seconda opzione invece, sarebbe necessario accelerare i tempi di decomposizione dei rifiuti (difficile), in particolare di quelli che contengono carbonio organico, oppure utilizzare materiali biodegradabili.
ZEO è un’azienda australiana che ha sviluppato e brevettato un materiale ecosostenibile, la cui materia prima è la cellulosa. Lo ZEOFORM viene prodotto attraverso un processo brevettato, che replica i legami a idrogeno che si vengono a formare tra le fibre di cellulosa, semplicemente aggiungendo acqua ad un impasto di cellulosa. Una volta asciutto il prodotto risulta estremamente resistente. Questo fa pensare che nel processo siano coinvolte reazioni di condensazione tra i vari gruppi ossidrili presenti nella cellulosa.
Il nuovo materiale ecosostenibile può essere utilizzato per produrre oggetti di qualsiasi forma o dimensione, oppure in ambito industriale per applicazioni che vanno dai prodotti per l’edilizia a prodotti per l’industria automobilistica.
Lo ZEOFORM viene prodotto con densità variabile tra 0.5 g/cm3 e 1.5 g/cm3, a seconda degli utilizzi. La variazione di densità è dovuta ai numerosi minerali organici che possono esssere aggiunti all’impasto di partenza .
Inoltre, l’azienda assicura che la versione ad alta densità del proprio prodotto è dotata di buone capacità sia di resistenza all’acqua che di resistenza al fuoco.
Si tratta quindi del materiale del futuro? Difficile dirlo così su due piedi. Il processo è stato brevettato nel 2009, ma il prodotto non ha ancora una diffusione elevatissima. È innegabile che lo ZEOFORM abbia del potenziale, vista la grande reperibilità della materia prima (anche e materiali di scarto) e la biodegradabilità del prodotto finito. Tuttavia bisogna considerare che aggiornare gli impianti di produzione ha un costo non indifferente per le aziende, e che probabilmente prima di effettuare investimenti consistenti, le aziende vogliano ulteriori garanzie da questo prodotto.
Ci vorrà quindi ancora del tempo prima che il problema dei rifiuti venga risolto, ma l’utilizzo dello ZEOFORM come materiale ecosostenibile o delle bioplastiche in generale, ci pone sulla strada giusta.
Fonte: zeoform