Comprare una stella al proprio partner, dedicandone il nome, si potrebbe considerare come il gesto d’amore più grande, ma le opinioni contrastanti sul web derivano dal fatto che le stelle non solo non appartengono a nessuno, ma non hanno nemmeno nomi ufficiali.
IN BREVE
Le stelle sono sempre state un simbolo e fonte d’ispirazione per gli innamorati, quindi il gesto più romantico di tutti potrebbe essere quello di comprare una stella al proprio partner. Tale pratica è alquanto discussa negli ultimi anni e le opinioni sono davvero contrastanti e confuse. Inoltre è diffuso il pensiero secondo il quale sia la NASA ad occuparsi di dare un nome ad ogni singola stella.
Sono tantissimi i siti nazionali ed internazionali che di presunte “associazioni ufficiali” affermano e certificano, a modo loro, la possibilità di vendere qualsiasi stella si voglia a qualsiasi persona faccia la semplice richiesta di possederne una, assegnando il nome della persona amata alla stella prescelta. Mettendo da parte le opinioni, è oggettivo il presupposto secondo il quale, per vendere qualcosa, è necessario possedere in primis l’oggetto della vendita in questione, ma le stelle, come qualsiasi corpo celeste, non appartengono a nessuno. Non siamo mica l’uomo d’affari in “Il Piccolo Principe” che compra e conta le stelle per tutta la vita per diventare sempre più ricco.
Tali associazioni cercano di apparire le più credibili possibile, cercando di acquisire sempre più opinioni a loro vantaggio rilasciando, al momento dell’acquisto, una sorta di “attestato di appartenenza” della stella con il nome desiderato, accompagnato da una mappa astronomica in cui viene rappresentata la posizione della stella appena acquistata.
Le stelle sono tutte raccolte e catalizzate nel International Astronomical Union, che classifica e numera le stelle. Quindi, in realtà, le stelle non avrebbero nemmeno un nome e gli astronomi si affidano alle coordinate e alla numerazione delle stelle di tali cataloghi. Nonostante sia credenza comune che sia la NASA ad occuparsi della nomenclatura delle stelle e che in qualche modo esse le “appartengano”, ciò è del tutto infondato: la NASA non possiede le stelle e non può venderle, come qualsiasi altra organizzazione esistente.
Le uniche stelle che sembra possano possedere un nome sono le stelle più “famose” e conosciute da secoli, quindi hanno nomi e associazioni al mondo greco, latino e arabo. Ma oggi i nomi ufficiali sono le numerazioni dei cataloghi ufficiali. Le diversissime opinioni del web dovrebbero confluire in un’unica e ragionevole condizione di fatto secondo la quale l’assegnazione di un nome alle stelle sia un concetto che nella comunità scientifica non esiste, ergo tale compito non può essere affidato né alla NASA né tanto meno ad una serie di associazioni dalla dubbia autenticazione.
Molte persone, una volta effettuato l’acquisto, desiderano effettivamente vedere ciò che presumono di loro appartenenza, recandosi presso qualche osservatorio astronomico, dove ricevono l’amara notizia che comprare una stella non sia assolutamente possibile.
L’unico modo per dare un nome a un oggetto dell’astro è quello di scoprirlo, ma ciò richiede anni di studi e di lunghe osservazioni. Come già detto, le stelle non hanno una nomenclatura, gli scienziati che invece scoprono asteroidi e comete hanno il consenso, da parte della IAU, di proporre un nome di fantasia all’oggetto celeste scoperto, il quale sarà però accompagnato dal suo codice di catalogo identificativo. Non ci sono quindi di mezzo soldi, ma studio e passione: e come non si può comprare una stella, non si possono comprare asteroidi, crateri lunari, comete e qualsiasi cosa appartenga al cielo.
Fonte
- Buying Stars and Star Names
IAU