La storia del lupo mannaro risale ai tempi antichi e affonda le proprie radici in diverse culture. Ma quale verità si cela dietro la trasformazione di un uomo in un lupo? La letteratura medica e psichiatrica ha identificato due condizioni che potrebbero spiegare la credenza in queste creature.
IN BREVE
Le storie del lupo mannaro si tramandano di generazione in generazione, arricchendosi di macabri dettagli che contribuiscono a rafforzare la paura per questa creatura malefica.
Nel mio paesino la leggenda vuole che passata la mezzanotte di luna piena sia meglio rimanere chiusi in casa perché si dice che un uomo, nato la notte del 24 dicembre, durante la vigilia di Natale, sia destinato a trasformarsi in uomo lupo sotto la luce di una luna piena, per uccidere le proprie vittime e cibarsi della loro carne e berne il sangue.
Esiste però un modo per sconfiggerlo, nel caso foste abbastanza coraggiosi da sfidarlo: pungerlo con un attrezzo di ferro. In questo modo non solo vi sarete messi in salvo ma avrete anche spezzato il maleficio che ha costretto l’uomo a trasformarsi in una belva!
Ma la mia non è l’unica versione. La storia del lupo mannaro ha radici in molte culture diverse, risalenti ai tempi antichi. Una leggenda in particolare si riferisce a una tribù nativa americana nella zona che oggi è conosciuta come Wisconsin, negli Stati Uniti d’America. Era qui che i membri della tribù (molto probabilmente quelli che sono diventati la tribù Fox) potrebbero essere stati i primi a ricevere il dono del lupo mannaro. C’è però un po’ di disaccordo tra i mitologi su ciò che realmente costituisce un lupo mannaro. Se si volesse essere accurati bisognerebbe parlare di tre creature distinte, tutte conosciute sotto questo nome.
- Il lupo dello Shapeshifter: I fans della serie Twilight riconosceranno questo tipo di “lupo mannaro”. Come il personaggio Jacob Black e alcuni altri membri della sua tribù, il lupo shapeshifter ha la capacità di cambiare forma in qualsiasi momento, anche se la rabbia può aumentare la probabilità di causare una trasformazione involontaria. Inoltre si ritiene che tutti i trasformatori siano nati con questa abilità, che non può essere tramandata dal morso della creatura.
- Il Wolfman: Molte storie dell’uomo-lupo descrivono una creatura che è fisicamente una combinazione di un lupo e di un uomo. Questa ha tipicamente un corpo per lo più umano, si trova su due zampe, ma è ricoperta di peli di lupo e ha gli artigli. Il Wolfman è spesso chiamato “lupo mannaro”, perché in molte leggende questa creatura condivide molti dei tratti della “maledizione” del lupo mannaro, come quella di trasformarsi per la prima volta in una notte di luna piena, sotto luce della vecchia signora.
- Il lupo mannaro: Un “vero” lupo mannaro, secondo la maggior parte delle leggende, è un essere umano che si trasforma completamente in un lupo sotto la luna piena, animato dall’istinto di uccidere. La maledizione fa sì che questi lupi perdano il controllo delle loro menti e non ricordino nulla di quanto sia successo una volta tornati umani. Questa forma di lupo mannaro può trasferire la propria condizione attraverso un morso, supponendo, naturalmente, che la vittima sopravviva all’attacco.
Tradizionalmente, sono stati riportati diversi modi in cui una persona poteva diventare un lupo mannaro. Nel suo libro “Giants, Monsters and Dragons”, il folklorista Carol Rose osserva che “Nell’antica Grecia si credeva che una persona potesse essere trasformata mangiando la carne di un lupo mescolata a quello di un essere umano e che la condizione era irreversibile”. Secoli dopo, altri metodi furono descritti, tra cui “essere maledetti, o concepiti sotto una nuova luna, o mangiando certe erbe o dormendo sotto la luna piena di venerdì o bevendo acqua potabile che è stata toccata da un lupo.”
Ma quale verità si cela dietro la storia del lupo mannaro?
Ci sono diverse condizioni mediche che possono imitare l’aspetto di un lupo mannaro e possono aver contribuito alla credenza nell’esistenza di queste creature: la licantropia clinica e l’ipertricosi.
L’ipertricosi è una condizione caratterizzata dalla crescita incontrollata di peli su tutto il corpo compresi il viso e le mani.
Esistono diversi tipi di ipertricosi, ma la forma più vistosa, definita anche come malattia del lupo mannaro, è l’ipertricosi generalizzata congenita, una condizione estremamente rara causata da un difetto genetico, definito traslocazione intercromosomica, sul cromosoma X. Questo difetto genetico fu scoperto per la prima volta in una famiglia messicana e accertato successivamente anche in una famiglia cinese.
Oltre a questa forma congenita ereditaria esiste anche una forma acquisita di ipertricosi. Le cause possibili includono: porfiria cutanea, una condizione in cui la pelle è particolarmente sensibile alla luce, malnutrizione, disturbi alimentari come l’anoressia nervosa, cancro, e alcuni farmaci, come gli steroidi androgeni, il minoxidil e le ciclosporine. L’ipertricosi non ha cura e non si può fare nulla per prevenire la forma congenita della malattia, anche se alcuni ricercatori stanno lavorando per sviluppare una terapia genica. Per le forme acquisite invece, il trattamento dell’ipertricosi comporta la rimozione dei capelli attraverso una varietà di metodi a breve termine, quali rasatura, epilazione chimica, ceretta, spiumatura. Tutti questi metodi però sono soluzioni temporanee e non applicabili su alcune parti sensibili del corpo.
La licantropia clinica, invece, è la forte convinzione da parte di una persona di essere un animale, sviluppando comportamenti o sentimenti suggestivi di tale convinzione. Nella maggior parte dei casi riportati nella letteratura psichiatrica contemporanea le persone credono di essere dei lupi, ma ci sono anche casi in cui i pazienti si sono identificati in altri animali quali serpenti, cani o gatti. Per quanto assurda la trasformazione di un essere umano in un animale appaia, la licantropia sembra essere una manifestazione di molte malattie psichiatriche, di disturbi depressivi e di episodi psicotici.
Il termine licantropia ha origine dalla letteratura greca, dal mito del re Licaone, di cui esistono molte varianti. Una delle prime e meglio conosciute si trova nel poema romano le Metamorfosi, di Ovidio. Il re Licaone era il tiranno di Arcadia. Un giorno Zeus andò al palazzo di Licaone sotto le sembianze di un uomo comune. Dopo che Zeus aveva rivelato la sua vera identità, il re ideò un piano per verificare se fosse effettivamente un dio. Così uccise uno dei suoi ostaggi chiamati Epiro (o secondo altre versioni del mito greco suo nipote Arcade o addirittura il figlio Nittimo), e lo servì come carne a Zeus. Zeus, riconosciuto l’inganno e profondamente infuriato, diede fuoco al palazzo del re, uccise i suoi 50 figli e maledisse Licaone, trasformandolo in un lupo e relegandolo ad una vita solitaria.
La solitudine è proprio uno dei tratti dei lupi mannari descritti nella letteratura che accomuna i pazienti affetti da licantropia clinica. I disturbi neurologici e mentali, l’ipersensibilità patologica alla luce, le deformazioni facciali e la paura di stigmatizzazione che potrebbe essere adottata contro di loro, ha spesso indotto questi pazienti ad uscire solo di notte…proprio come farebbero i lupi.
Fonte
- Lycanthropy as a culture-bound syndrome: a case report and review of the literature.
Journal of Psychiatric Practice - X-linked congenital hypertrichosis syndrome is associated with interchromosomal insertions mediated by a human-specific palindrome near SOX3.
The American Journal of Human Genetics