Le Eniac Girls: le prime programmatrici della storia, 6 coraggiose donne che hanno imparato totalmente da sole come programmare il primo computer elettronico mai creato.
IN BREVE
ENIAC: questa parola a molti potrebbe non dire nulla, ma è un nome che ha lasciato un segno nella storia e con lui, anche le donne che ci hanno lavorato hanno meritato di essere ricordate.
Ma andiamo con ordine, l’ENIAC (Electronic Numerical Integrator and Calculator), è stato il quarto computer elettronico e il primo computer elettronico general purpose (cioè un computer che non è stato progettato solo per risolvere un problema specifico) della storia. Fu progettato nel 1943 da J. Mauchly e J. Eckert per il Ballistic Research Laboratory, un ex centro di ricerca dell’esercito degli Stati Uniti d’America, con lo scopo di risolvere i problemi di calcolo balistico.
Come tutti i computer di quel periodo, era un vero gigante: occupava una superficie di 180 metri quadrati e pesava più di 30 tonnellate, era diviso in 42 pannelli costituiti da più di 18.000 valvole termoioniche. Ma gli uomini si dedicarono solo alla creazione della macchina, il compito di programmarla venne affidato alle donne. I motivi che portarono a questa scelta furono due in particolare: ancora prima della creazione del computer il compito di calcolare le traiettorie veniva affidato alle donne, dunque si pensava che usare questa macchina per risolvere quei problemi non fosse poi così diverso; inoltre il loro lavoro era ritenuto poco stimolante e d’ufficio.
Le donne, chiamate poi “Eniac Girls“, vennero selezionate, da Herman e Adele Goldstine, tra una rosa di 200 candidate che studiavano alla Moore School of Electrical Engineering nell’Università della Pennsylvania. Le 6 programmatrici scelte furono: Kay McNulty, Betty Jennings, Betty Snyder, Marlyn Wescoff, Fran Bilas e Ruth Lichterman. Queste si scontrarono fin da subito con grandissimi problemi, non esisteva nessun manuale di istruzioni, guida o tutorial che spiegasse loro le basi della programmazione della macchina, a dire il vero non esisteva neanche una disciplina chiamata programmazione: avevano a disposizione solo gli schemi dei circuiti, ma quello che poteva essere considerato un ostacolo, si rivelò invece il loro più grande aiuto: lo studio così approfondito del computer permise loro di avere una conoscenza dettagliatissima della macchina e del suo funzionamento.
La programmazione non era, infatti, come quella che conosciamo oggi, non ci si sedeva su una scrivania a pigiare tasti, ma bisognava fisicamente collegare e scollegare cavi, agire sugli interruttori nei pannelli: proprio per questo prima di fare anche la più piccola modifica i programmi venivano testati e ri-testati moltissime volte. Le “Eniac Girls” scoprirono da sole come programmare quella macchina, ma nessuno gliene diede mai il merito: quando nel 1946 ENIAC venne presentato al pubblico le programmatrici non ottennero nessun riconoscimento, molte di loro non furono neanche invitate ai festeggiamenti del cinquantenario dell’invenzione della macchina.
Dopo decenni di oblio, il ruolo di queste 6 coraggiose donne sta iniziando ad essere, finalmente, riconosciuto: nel 1997 le “Eniac Girls” sono state inserite nella Women in Technology Hall of Fame, ottenendo un riconoscimento internazionale ed un premio, da quel momento la loro storia ha iniziato a diffondersi.
Ormai siamo vicini alla svolta dei computer quantistici, ma la strada che ci ha portato a questo punto è disseminata di persone dal grande ingegno, coraggio e determinazione, che hanno sfidato tutto e tutti nel proseguire verso il loro obbiettivo, ed è proprio grazie a queste persone, molte delle quali ingiustamente sconosciute, che siamo arrivati alla vita così come la conosciamo oggi e certamente le “Eniac Girls” rientrano in questa categoria, ed è giusto che dopo tanto tempo inizino ad avere riconosciuti i loro meriti.