L’alga Klamath, che prende il nome dall’omonimo lago in cui cresce, è tradizionalmente utilizzata per le sue proprietà nutritive e terapeutiche. Quali sono le molecole che la rendono così speciale? E cosa sappiamo dei suoi effetti collaterali e delle controindicazioni?
IN BREVE
L’alga Klamath è un organismo che prende il nome dal lago dal quale viene raccolta, ovvero il lago Klamath in Oregon negli Stati Uniti. In realtà il nome scientifico di questa microalga è Aphanizomenon flos-aquae (AFA), un cianobatterio che cresce spontaneamente in questo lago. I cianobatteri sono tra le più antiche forme di vita, oltre ad essere i primi orgasmi in grado di effettuare la fotosintesi ossigenata. Ciò ha portato all’ipotesi che i cianobatteri siano stati la principale fonte biotica di ossigeno sulla Terra primitiva. Tornando all’Aphanizomenon flos-aquae, essa è presente anche in altri laghi del mondo è presente in grandi quantità, ma non come in quest’area dell’Oregon, consentendo una facile raccolta. Questo lago è un ecosistema naturale ideale per la crescita dell’alga Klamath, soprattutto durante il periodo tra la fine dell’estate e l’inizio dell’autunno.
Le proprietà dell’alga Klamath
Le alghe AFA sono cellule procariote (cianobatteri) che sono in grado di implementare il processo di fotosintesi nonostante la loro semplice struttura. Il loro colore verde-blu è dovuto alla presenza di ficobiliproteine, una famiglia di proteine fluorescenti altamente solubili e stabili. Queste proteine contenenti pigmenti in grado di raccogliere la luce solare e di trasmetterla a molecole di clorofilla, che iniziano il processo fotosintetico.
Recentemente, si è posta attenzione alla presenza nell’alga Klamath di aminoacidi simili a micosporine (MAAs), in particolare porphyra-334 (P334) e shinorine (Shi). Tali molecole sono solubili in acqua, hanno una struttura molto semplice e un peso molecolare di 300-350 Da, caratteristiche che le rendeno capaci di attraversare facilmente la barriera emato-encefalica che circonda il nostro cervello. Ed è proprio a livello cerebrale che le MAAs svolgono la loro principale azione come inibitori delle monoaminossidasi (MAO), e in maniera selettiva della MAO-B. Le MAO sono enzimi responsabili della degradazione di neutrotrasmettitori come la serotonina, la melatonina, l’adrenalina, e la noradrenalina nel sistema nervoso centrale e nei tessuti periferici.
La peculiarità di agire come inibitore selettivo della MAO-B e di svolgere un’inibizione di tipo reversibile, rende la microalga Klamath una valida alternativa per coloro che cercano inibitori delle MAO nuovi e naturali, plausibilmente privi di effetti avversi. Oltre a questa importante azione biologica, le MAAs agiscono come antiossidanti, anti-UV e con proprietà di guarigione delle ferite.
Insieme alle MAAs, sono state riconosciute altre molecole con alto valore nutrizionale, quali la gliceril β-D-galactopiranoside (GalpG), la cis-3,4- deidrolisina (DhLys), e la β-feniletilamina (PEA).
La PEA è un’ammina biogena prodotta nel nostro cervello a partire dall’amminoacido fenilalanina, definita dalla scienza come la “molecola dell’amore” in quanto viene prodotta in notevole quantità quando siamo innamorati e/o felici. Infatti, l’azione più importante della β-feniletilamina è quella di promuovere la neurotrasmissione delle catecolamine, non solo stimolando il loro rilascio, ma anche agendo come un inibitore rapido e fisiologico della loro ricaptazione. Proprio per la sua azione neuromodulatoria, la β-feniletilamina è target delle monoammino ossidasi ed è quindi soggetta ad una rapida degradazione. Tuttavia, grazie alla presenza naturale di micosporine nell’alga Klamath che mediano l’inibizione selettiva della MAO-B, la β-feniletilamina viene protetta durante il suo viaggio dal sistema gastro-intestinale verso il cervello.
Grazie a queste sue numerose attività biologiche, la microalga AFA Klamath sembra esercitare effetti benefici su varie disfunzioni neurologiche, tra cui malattie neurodegenerative come l’Alzheimer e il Parkinson, iperattività e disturbi da deficit di attenzione, autismo, depressione, deficit di memoria e disturbi dell’umore.
Integratori ed altri prodotti a base di alga Klamath
I prodotti a base di alga Klamath si basano principalmente su capsule o integratori in polvere, ma non mancano ricette di biscotti o addirittura pasta con la sua aggiunta. Una volta preparato l’estratto dall’alga, si idrata e si polverizza, per poi procedere con diversi test sulla sua integrità in seguito alla cottura e analizzarne qualità ed eventuale presenza di elementi nocivi. I test per valutare le proprietà antiossidanti mostrano che gli estratti dell’alga Klamath mantengono questa caratteristica anche in seguito a cottura, inibendo la tossicità dei ROS. Ciò suggerisce che lo stress termico non danneggia le molecole nutraceutiche dell’alga Klamath, come carotenoidi, ficoeritrine, ficocianine e polifenoli.
Stress ossidativo e alga Klamath
L’azione antiossidante di alimenti ed altri prodotti presenti nella dieta può essere utile nei casi in cui gli antiossidanti endogeni non siano sufficienti. La produzione di sostanze reattive dell’ossigeno (ROS) avviene normalmente nei mitocondri delle cellule del nostro corpo. Circa il 2-5% degli elettroni che fluiscono nella catena di trasporto degli elettroni può “scappare” e generare ROS, che saranno facilmente eliminati. In caso di alcune patologie però, o durante il naturale processo di invecchiamento, la produzione di ROS può aumentare, generando “stress ossidativo”. Lo stress ossidativo va a danneggiare lipidi, proteine ed acidi nucleici presenti nella cellula, fino a comprometterla totalmente. La grande varietà di antiossidanti dell’alga Klamath quindi, grazie alla loro azione sinergica, possiede una forte attività in questo senso.
Nello sesso studio i ricercatori hanno testato l’azione antinfiammatoria dell’estratto del nostro cianobatterio. E’ stato dimostrato in vitro come la somministrazione dell’estratto di alga Klamath vada ad inibire NF-kB, un importante fattore di trascrizione che media la risposta infiammatoria. In questo modo, la produzione di IL-6 e IL-1β (citochine pro-infiammatorie, che quindi mediano l’infiammazione) diminuiva in maniera significativa.
Alga Klamath, integratore naturale di vitamina B12
La vitamina B12 è l’unica vitamina che gli esseri umani non possono ottenere dal cibo di origine vegetale in quantità adeguate. La vitamina B12, prodotta esclusivamente dai batteri del suolo, è tradizionalmente entrata nella catena alimentare umana come “inquinante” di alimenti animali e vegetali. Tuttavia, mentre non può essere rimossa dal cibo animale, poiché immagazzinata nei tessuti, essa viene completamente rimossa dai prodotti vegetali durante le comuni pratiche di trattamento igienico applicate in molti paesi. Pertanto, la ricerca internazionale raccomanda di integrare una dieta vegetariana con sufficiente vitamina B12 per assicurare un assorbimento medio giornaliero di 1,5 mg.
Inoltre, l’American Institute of Medicine ha stabilito che fino al 30% della popolazione anziana oltre i 50 anni di età, indipendentemente dalla dieta, perde la capacità di assimilare la vitamina B12 dal cibo. Di conseguenza, le ultime linee guida dietetiche americane raccomandano l’integrazione di vitamina B12 a tutte le persone di età superiore ai 50 anni. Ed è a tal proposito che l’alga Klamath ha riscosso un notevole successo ed è stata proposta come fonte naturale di vitamina B12.
Bisogna comunque tener conto che l’assorbimento della vitamina B12 dipende da vari fattori, come la presenza del fattore intrinseco gastrico, la capacità di assorbire la vitamina legata al cibo, l’interazione con alcuni prodotti antiacidi, la quantità di vitamina B12 consumata attraverso cibo ed integratori e la frequenza del loro apporto.
Azione dell’alga Klamath come inibitore dell’UDP-glucosio deidrogenasi umana
UDP-α-d-glucosio 6-deidrogenasi (UGDH) è un enzima citosolico che catalizza la conversione di UDP-glucosio (UDP-Glc) in acido UDP-glucuronico (UDP-GlcA), utilizzando NAD+ come ossidante. L’UDP-GlcA è un precursore essenziale per la sintesi di proteoglicani e glicosaminoglicani, tra cui l’acido ialuronico (HA). Nonostante l’acido ialuronico sia un componente fondamentale della matrice extracellulare, diverse ricerche hanno stabilito che se presente in quantità elevate, esso favorisce la progressione di varie forme di tumore epiteliale, della prostata, dell’ovaio, della mammella e del colon.
In tale contesto l’AFA si è dimostrata un’utile strategia terapeutica. Infatti l’azione sinergica di diverse molecole dell’alga Klamath nel ridurre l’espressione di UGDH e di antagonizzare la sua attività, si è rivelata utile nel limitare la produzione di HA e di conseguenza nel rallentare la proliferazione delle cellule tumorali. Questa evidenza apre la strada a futuri esperimenti più approfonditi, finalizzati alla valutazione dei meccanismi biochimici coinvolti nelle proprietà antiproliferative degli AFA.
Effetti collaterali e controindicazioni dell’alga Klamath
Le evidenze scientifiche sull’efficacia dell’alga del lago Klamath hanno fatto luce sui potenziali effetti che essa potrebbe avere su determinate patologie. Queste migrooalghe contengono naturalmente numerosi nutrienti essenziali (14 vitamine, 60 minerali, acidi grassi Omega-3, etc.), fornendo un ampio spettro di molecole dotate di azione antiossidante ed antinfiammatoria, agendo in particolare sul sistema immunitario e neurologico. L’alga Klamath si contraddistingue per l’elevato contenuto di vitamine del gruppo B, in particolare della vitamina B12 in forma assimilabile, della vitamina K e della vitamina C. Infine è importante ricordare la presenza di una elevata quantità di clorofilla, che svolge importanti azioni antiossidanti, antitumorali e epatoprotettive. Tutte queste azioni terapeutiche fanno dell’alga del lago Klamath un alimento molto interessante, che dovrebbe essere preso in considerazione per possibili studi clinici su larga scala.
Ma come la maggior parte delle molecole ad attività biologica, anche l’alga Klamath presenta alcuni rischi da non sottovalutare. In primo luogo, bisogna essere certi che l’estratto non sia contaminato da sostanze che danneggiano il fegato, come le microcistine.
Inoltre una particolare attenzione va posta nei soggetti con fenilchetonuria, per la presenza nell’alga di fenilalanina. Un ulteriore apporto di questo amminoacido potrebbe portare ad un peggioramento dei sintomi di questa patologia. Infine, se si stanno assumendo anticoagulanti orali, in quanto la presenza della vitamina K, che favorisce la coagulazione, potrebbe contrastarne l’azione.
Infine, poichè non abbiamo abbastanza informazioni sull’uso di alghe blu-verdi durante la gravidanza e l’allattamento, si sconsiglia l’assunzione di derivati dall’alga Klamath.
Fonte
- Selective monoamine oxidase B inhibition by an Aphanizomenon flos-aquae extract and by its constitutive active principles phycocyanin and mycosporine-like amino acids.
Pubmed - Inhibitory effects of Aphanizomenon flos-aquae constituents on human UDP-glucose dehydrogenase activity.
Pubmed - Effect of a Klamath algae product (“AFA-B12”) on blood levels of vitamin B12 and homocysteine in vegan subjects: a pilot study.
Pubmed - Heat-Resistant Aphanizomenon flos-aquae (AFA) Extract (Klamin®) as a Functional Ingredient in Food Strategy for Prevention of Oxidative Stress
Pubmed