Sally Ride fu la prima astronauta donna negli Stati Uniti: entrò nella NASA nel 1978 e partecipò a due missioni spaziale a bordo dello Space Shuttle Challenger nel 1983 e nel 1984.
IN BREVE
Ancora oggi si discute molto sulla condizione della donna nel mondo del lavoro. La parità di trattamento dei sessi viene sempre considerata come acquisita, ma spesso non è così. Fa sempre notizia una donna che raggiunge un grande traguardo in ambiti reazionariamente considerati prettamente maschili, dimostrando che le capacità di una persona non possono essere prematuramente giudicate leggendo la lettera accanto alla dicitura “sesso” della carta d’identità. Fino a pochi decenni fa tra i suddetti ambiti erano annoverate disparate discipline scientifiche, tra cui l’esplorazione spaziale.
Nella seconda metà del ventesimo secolo le due nazioni leader del settore erano l’Unione Sovietica e gli USA. L’URSS aveva sin dalla sua nascita abbandonato i pregiudizi sulle donne: la rivoluzione di febbraio, che avvenne l’8 marzo 1917 e diede i primi forti scossoni all’impero zarista che sarebbe crollato circa 7 mesi dopo, ha prestato il giorno a quella che oggi è la giornata internazionale della donna. Non a caso le prime due donne ad aver varcato la soglia dell’atmosfera terrestre furono le sovietiche Valentina Tereshkova (la prima donna nello spazio nel 1963) e Svetlana Savitskaya (1982). Gli USA invece soffrivano ancora di problemi di xenofobia e misoginia; numerosi movimenti per la parità di diritti manifestavano in tutta la nazione. Ma furono anche le azioni di singoli individui che indirizzarono il paese verso la retta via della parità. Tra di essi figura senza dubbio Sally Ride: la prima astronauta donna degli Stati Uniti d’America.
Infanzia e studi di Sally Ride
Sally Ride nacque a Los Angeles il 26 maggio 1951. Suo padre, Dale Burdell Ride, era professore di scienze politiche al Santa Monica College; sua madre, Carol Joyce Ride, era consulente volontaria in un carcere femminile. Aveva una sorella, Karen, ministro presbiteriano. Sally Ride prese il diploma alla Westlake High School grazie a una borsa di studio ottenuta per il tennis, sport nel quale era conosciuta a livello giovanile nazionale. Poi si laureò in inglese e in fisica alla Stanford University nel 1973, conseguì un master in fisica nel 1975 e terminò un dottorato di ricerca su astrofisica e laser a elettroni liberi nel 1978.
Sally Ride alla NASA
Nel 1978 Sally Ride fu tra gli 8000 che risposero ad un annuncio della NASA (il primo al quale potevano rispondere anche le donne) sul giornale studentesco della Stanford. Fu presa e superò il periodo annuale di allenamento e valutazione, diventando selezionabile come specialista di missione per i futuri lanci dello Shuttle. Fu Capsule Communicator (CapCom) per il secondo e per il terzo volo dello Space Shuttle (in particolare le missioni STS-2 e STS-3 dello Shuttle Columbia) e contribuì allo sviluppo del braccio robotico dello Shuttle Canadarm.
Nel 1983 Sally Ride fu scelta come specialista di missione per il lancio STS-7 dello Space Shuttle Challenger. Durante la conferenza stampa pre-lancio le furono rivolte numerose domande sessiste, alle quali lei rispose che si considerava solo come un’astronauta, che il suo sogno era quello di andare nello spazio, e non le importava che sarebbe stata la prima donna statunitense a farlo. Lo Shuttle Challenger partì dal Kennedy Space Center in Florida il 18 giugno 1983, con a bordo i 5 membri dell’equipaggio tra i quali Sally Ride. Essi misero in orbita due satelliti, usarono per la prima volta il Canadarm per posizionare e recuperare un satellite, fecero il primo volo in formazione di uno Shuttle con un satellite libero. Effettuarono 3 esperimenti scientifici sui materiali (tra cui il primo in collaborazione tra USA e Germania) e 7 piccoli esperimenti nell’ambito del programma Getaway Special. Dopo 147 ore di missione lo Shuttle Challenger atterrò alla base aerea Edwards, in California, il 24 giugno.
Sally Ride ripartì alla volta dello spazio il 5 ottobre 1984, di nuovo a bordo dello Shuttle Challenger. I 7 astronauti della missione STS-41-G dispiegarono un satellite per il monitoraggio delle radazioni a Terra, fecero osservazioni del pianeta con una fotocamera ad alta risoluzione e dimostrarono la possibilità di rifornire un satellite di idrazina tramite un’attività extraveicolare. La missione durò 197 ore; il Challenger atterrò al Kennedy Space Center il 13 ottobre.
Sally Ride avrebbe dovuto partecipare alla missione STS-61-M, che però fu annullata a causa del disastro dello Space Shuttle Challenger del 28 gennaio 1986. Il Challenger STS-51-L esplose 73 secondi dopo la partenza a causa della rottura di un guarnizione nel razzo a propellente solido destro. Tutto l’equipaggio morì, e i voli spaziali con equipaggio ripresero dopo oltre due anni e mezzo. Sally Ride fece parte della commissione presidenziale Rogers che investigò sull’incidente; il suo contributo fu fondamentale per migliorare le guarnizioni O-ring, il cui malfunzionamento causò l’esplosione del Challenger.
La vita di Sally dopo aver lasciato la NASA
Nel 1987 Sally Ride lasciò la NASA e iniziò a lavorare alla Stanford University al Centro per la Sicurezza Internazionale e il Controllo delle Armi. Nel 1989 divenne professoressa di fisica alla California University di San Diego e direttrice del California Space Institute. Fu a capo di due progetti della NASA per coinvolgere gli studenti: ISS EarthKAM e GAIL MoonKAM, che permettevano agli studenti di richiedere immagini della Terra e della Luna. Nel 2001 Sally Ride fondò la compagnia Sally Ride Science per incoraggiare giovani ragazze a intraprendere una carriera in ambito scientifico, matematico o tecnologico. Allo stesso scopo Sally Ride scrisse o cooperò alla scrittura di 7 libri sullo spazio per bambini. Nel 2003 fece parte della commissione che investigò sull’incidente dello Shuttle Columbia, che si disintegrò al rientro nell’atmosfera terrestre; Sally Ride fu l’unica persona a investigare su entrambi gli incidenti occorsi a Space Shuttle. Morì il 23 luglio 2012 per un tumore al pancreas.
Sally Ride fu sempre molto riservata riguardo la propria vita privata. Nel 1982 sposò l’astronauta americano Steve Hawley, ma i due divorziarono 5 anni dopo. Subito dopo la morte di Sally, la sua compagnia e sua sorella Karen rivelarono che per 27 anni la sua compagna fu Tam O’Shaughnessy. Sally conobbe Tam sui campi da tennis; le due donne scrissero insieme sei libri di divulgazione scientifica per bambini e fondarono la Sally Ride Science, della quale oggi Tam è presidente. Quindi Sally Ride non è solo la prima astronauta donna degli USA, ma anche la prima astronauta LGBT della storia.
L’impresa di Sally Ride non fu vana. Dalla sua prima missione ad oggi altre 59 donne sono andate nello spazio, delle quali ben 47 sono statunitensi. Gli storici concorrenti dell’Unione Sovietica non mandarono altre donne nello spazio; dalla sua dissoluzione nel 1991 due cosmonaute russe hanno volato oltre l’atmosfera terrestre. Le altre 10 donne ad affrontare una missione spaziale lavoravano per le agenzie spaziali canadese, giapponese, cinese, della Corea del Sud o europea. Tra queste ultime c’è la prima astronauta italiana nello spazio e sulla stazione spaziale ISS: Samantha Cristoforetti.
Fonte
- Sally Ride
NASA: Lyndon B. Johnson Space Center - A Ride in the space
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