La plastinazione è una tecnica utilizzata in anatomia per conservare ed esporre corpi umani o parti di essi, che consiste nel sostituire liquidi e grassi con plastiche per rendere i corpi rigidi, inodori e non decomponibili senza cambiarne il colore e la forma.
IN BREVE
Nel passato abilissimi scultori lavoravano giorni e giorni per far assomigliare un pezzo di marmo o di qualsiasi altro materiale ad un corpo umano. I risultati erano spesso spettacolari, e hanno regalato all’umanità opere d’arte di enorme valore e immensa bellezza. Nel 1977 l’anatomopatologo tedesco Gunther von Hagens pensò che non era necessario passare centinaia di ore con martello e scalpello per creare una statua che rappresentasse al meglio una figura umana. Era necessario semplicemente trasformare in statua un corpo umano. Così ha inventato e sviluppato la tecnica della plastinazione. Essa consiste nel trasformare un corpo umano in una scultura sostituendo i liquidi corporei con polimeri di silicone. Ciò trasforma un cadavere molle, puzzolente e in decomposizione in una statua rigida e inodore destinata a durare a lungo nel tempo. La plastinazione non altera forme e colori dei corpi, rendendo le statue tramite essa ottenute perfette rappresentazioni di un essere umano.
Storia della plastinazione
L’anatomopatologo tedesco Gunther von Hagens teorizzò e cominciò a lavorare alla plastinazione nel 1977. Due anni dopo brevettò in Germania un procedimento per preservare tessuti animali e vegetali permanentemente impregnandoli con resine sintetiche. Perfezionò la tecnica con ulteriori brevetti anche negli Stati Uniti, fino alla plastinazione vera e propria, ossia la sostituzione dei liquidi di un corpo umano con polimeri di silicone. Dopo il grande successo dei suoi brevetti, von Hagens fondò l’Istituto per la Plastinazione ad Heidelberg, in Germania, nel 1993. Quest’istituto organizzò la prima mostra sulla plastinazione in Giappone nel 1995. Oltre tre milioni di persone andarono a vedere questa prima mostra, il cui successo portò alla continuazione del progetto; l’istituto continua a organizzare mostre in tutto il mondo. Oggi esistono tre centri internazionale di plastinazione permanenti, in Germania, Cina e Kirghizistan.
Come funziona la plastinazione?
Il processo standard di plastinazione si divide in 4 fasi: imbalsamazione, disidratazione, impregnazione forzata e indurimento. Acqua e tessuti adiposi vengono rimpiazzati con polimeri induribili tra cui silicone, resina epossidica e copolimeri di poliestere. Il primo passo, l’imbalsamazione, viene effettuato con una soluzione a base di formaldeide. Essa evita la decomposizione dei tessuti e fornisce un’iniziale rigidità, per mantenere la forma o conferire la postura desiderata al campione.
Dopo eventuali dissezioni necessarie o volute, il campione viene immerso in un bagno di acetone a bassa temperatura: tra i -20 e i -30 gradi centigradi. Questo bagno dura 6 settimane, durante le quali l’acetone viene sostituito due volte. Così l’acetone elimina l’acqua e la sostituisce all’interno delle cellule. Poi il campione viene immerso in un bagno di polimeri liquidi; creando il vuoto, l’acetone bolle anche a basse temperature, lascia le cellule e la plastica liquida lo sostituisce. Poi la plastica viene indurita tramite gas, calore o luce ultravioletta. Il campione può essere un corpo umano intero o una parte di esso. L’indurimento può avvenire gradualmente, se si vuole posizionare il corpo in una posa specifica.
Utilizzo dei campioni plastintati
La plastinazione è molto utile in anatomia, per fornire modelli per l’insegnamento. Oltre 40 scuole di medicina e odontoiatria sfruttano modelli plastinati per le lezioni. Anche gli studenti di Scienze Animali in molte università possono utilizzare corpi animali plastinati per studiarne l’anatomia. Questi campioni permettono agli studenti di studiare l’interno dei corpi senza esporsi a sostanze chimiche potenzialmente pericolose come la formalina. Inoltre la plastinazione permette di ridurre il numero di animali uccisi per la ricerca, dato che i campioni plastinati hanno una grande durata e possono essere studiati per molti anni.
Molte università studiano la plastinazione anche per compararla con altri metodi di conservazione di tessuti organici. Essa è più costosa di altre tecniche, ma permette di ottenere campioni più accurati e longevi; inoltre alcuni tessuti possono essere conservati solo tramite plastinazione. Alcuni atenei possiedono un proprio laboratorio per la plastinazione.
Mostre sulla plastinazione
Per i primi vent’anni la plastinazione permetteva solo di conservare piccoli campioni per i studi medici e anatomici. Solo all’inizio degli anni ’90 la tecnica si era sviluppata a tal punto da permettere di plastinare corpi umani interi; anche se per conservare un corpo intero con questo metodo occorrono tutt’ora 1500 ore di lavoro per un anno. Von Hagens organizzò la prima mostra di corpi plastinati in Giappone nel 1995. In seguito l’anatomopatologo tedesco organizzò le esibizioni pubbliche Körperwelten (in inglese Body Worlds), in cui venivano esibiti corpi umani plastinati in pose quotidiane, oltre a vari sistemi ed apparati dell’anatomia umana. Oltre 50 città in tutto il mondo ospitarono queste mostre, e oltre 29 milioni di visitatori hanno voluto vedere le strane e innovative opere di von Hagens.
Le mostre di von Hagens sono le uniche mostre anatomiche che esibiscono corpi donati appositamente per essere mostrati al pubblico e per istruire sull’anatomia e sulla salute. Nel 2004 iniziò un altro ciclo di mostre, chiamato Bodies Revealed, a Blackpool, in Inghilterra. In seguito altre città come Seoul, Tampa, New York, Las Vegas, Dublino e Istanbul ospitarono i corpi di von Hagens. Anche numerose università come la University of Michigan, l’università di Vienna e il JSS Medical College possiedono gallerie di campioni plastinati. L’unica mostra permanente è a Guben, in Germania.
Fonte
- Plastination
International Society for Plastination