La rosa dei venti è un diagramma che rappresenta la provenienza dei venti che soffiano in una determinata regione. La più semplice ha quattro punte che corrispondono ai quattro punti cardinali: Nord, Est, Sud e Ovest.
IN BREVE
La rosa dei venti è una figura presente spesso su bussole, mappe, carte nautiche, sul pavimento delle piazze e anche su statue e monumenti. Viene utilizzata per visualizzare l’orientamento dei quattro punti cardinali principali (nord, est, sud e ovest), e alcune volte dei loro punti intermedi, in base ai venti che soffiano in una determinata regione, a formare rose dei venti a 4, 8, 12, 16 o 32 punte. Anche i segni graduati che si trovano sulle bussole tradizionali sono noti come rosa dei venti. Oggi, una rosa dei venti è presente in quasi tutti i sistemi di navigazione, tra cui carte nautiche, radiofari non direzionali (NDB), Very High Frequency Omnidirectional Range (VOR), sistemi di posizionamento globale (GPS) e simili.
La moderna rosa dei venti
Nelle sue rappresentazioni moderne la rosa dei venti è composta da due anelli concentrici. L’anello esterno più grande indica le vere direzioni dei punti cardinali mentre l’anello interno più piccolo indica le direzioni cardinali magnetiche. Il vero nord si riferisce alla posizione geografica del polo nord, mentre il nord magnetico si riferisce alla direzione verso cui punta un oggetto magnetico, come ad esempio l’ago di una bussola. La differenza angolare tra nord vero e magnetico si chiama declinazione magnetica, e varia a seconda della posizione. C’è anche una differenza angolare tra nord magnetico e direzione indicata dalla bussola che si chiama deviazione magnetica. Viene causata dai campi magnetici generati a bordo e varia a seconda della nave e della sua direzione. Di solito una moderna rosa dei venti ha 8 punte, che corrispondono agli otto venti principali:
- Nord: tramontana
- Nord-Est: grecale
- Est: levante
- Sud-Est: scirocco
- Sud: ostro o mezzogiorno
- Sud-Ovest: libeccio
- Ovest: ponente
- Nord-Ovest: maestrale
Possibili suddivisioni di una rosa dei venti
La rosa dei venti più semplice è a 4 punte, e indica solo i 4 punti cardinali (Nord, Est, Sud, Ovest), con angoli di differenza di 90°. Le rose dei venti a 8 punte, come quelle moderne, usano gli otto venti principali, ovvero le quattro direzioni cardinali (N, E, S, W) più le quattro direzioni intercardinali (NE, SE, SW, NW), che formano con quelle principali angoli di 45°. Le rose dei venti a 12 punte, a 30° di distanza l’una dall’altra, sono spesso dipinte sulle piste degli aeroporti per facilitare la regolazione dei compensatori della bussola magnetica degli aerei. Una rosa dei venti a 16 punte viene costruita sezionando gli angoli dei venti principali per creare punti intermedi, noti come mezzi venti, con angoli di differenza di 22 gradi e mezzo. I nomi dei mezzi venti sono semplicemente combinazioni di venti principali e intercardinali; ad esempio Nord-nord-est (NNE), Est-nord-est (ENE), ecc.. Le rose dei venti a 32 punte sono costruite sezionando ulteriormente questi angoli e arrivando ai cosiddetti quarti di vento, a 11 gradi e un quarto di distanza angolare l’uno dall’altro.
La rosa dei venti in età classica
Gli antichi Greci originariamente avevano sistemi diversi di punti cardinali e venti. I quattro punti cardinali greci (arctos, anatole, mesembria e dusi) erano basati su corpi celesti e venivano usati per l’orientamento. I rispettivi quattro venti (Boreas, Notos, Eurus, Zephyrus) venivano utilizzati solo in meteorologia. Gradualmente venti e punti cardinali furono mescolati, e i nomi dei venti arrivarono a indicare anche le direzioni cardinali. Nei suoi studi meteorologici, Aristotele identificò dieci venti distinti: due venti nord-sud (Aparctias, Notos) e quattro venti est-ovest che soffiavano a partire da diverse latitudini: circolo polare artico (Meses, Thrascias), orizzonte del solstizio d’estate (Caecias, Argeste), equinozio (Apelioti, Zefiro) e solstizio d’inverno (Eurus, Labbra). Tuttavia, il sistema di Aristotele era asimmetrico. Per ristabilire l’equilibrio, Timostene di Rodi aggiunse altri due venti e ottenne così la classica rosa a 12 venti; a lui si deve anche l’inizio della pratica di usare i venti per indicare la direzione geografica nella navigazione. Eratostene invece tolse due venti dal sistema di Aristotele, per produrre la rosa dei venti a 8 punte. Importanti filosofi dell’antica Roma come Seneca e Plinio il Vecchio decisero di adottare il sistema greco a 12 venti, sostituendo i loro nomi con gli equivalenti latini.
Carlo Magno e i moderni punti cardinali
Secondo lo storico franco Eginardo, il re Carlo Magno decise di dare nuovi nomi ai 12 venti classici. Chiamò i quattro venti cardinali principali Nord (dall’etimologia incerta; potrebbe significare bagnato, ossia il vento che viene dalle terre piovose), Ost (luogo splendente, ossia alba), Sund (terre soleggiate) e Vuest (sera o tramonto). I venti intermedi furono costruiti come nomi composti di questi quattro; ad esempio il vento di Nord-Est fu chiamato Nordostdroni. Da questi nomi di Carlo Magno derivano i nomi moderni dei punti cardinali, molto simili in quasi tutte le moderne lingue dell’Europa occidentale.
La bussola stellare
Sulle cosiddette bussole stellari è presente una sorta di rosa dei venti che determina i punti cardinali in base alla posizione delle stelle nel cielo notturno, piuttosto che dai venti. I navigatori arabi nel Mar Rosso e nell’Oceano Indiano, che dipendevano dalla navigazione celeste, usavano bussole stellari a 32 punte già nel decimo secolo. Nell’emisfero settentrionale, la stella polare fissa (Polaris) veniva utilizzata per l’asse Nord-Sud. Nell’emisfero meridionale era più complicato trovare una stella di riferimento, poiché la stella polare meridionale, Sigma Octantis, è troppo debole per essere facilmente visibile dalla Terra ad occhio nudo; quindi venne presa come punto di riferimento la costellazione Croce del Sud. Gli altri trenta punti sulla rosa siderale furono determinati dalle posizioni di apparizione e tramonto di quindici stelle visibili a occhio nudo.
La rosa dei venti nautica
In Europa, il sistema classico a 12 venti veniva insegnato in contesti accademici durante l’era medievale, ma i marinai nel Mediterraneo inventarono un proprio sistema più comodo per orientarsi in mare a 8 venti. I marinai usarono nomi derivati dalla lingua franca mediterranea, un idioma pidgin parlato in tutti i porti del Mediterraneo, composto principalmente da parole liguri, mescolate con termini veneziani, siciliani, provenzali, catalani, greci e arabi e altri provenienti da tutto il bacino del Mediterraneo. I loro otto venti principali sono quelli utilizzati ancora oggi:
- Nord: tramontana
- Nord-Est: grecale o bora
- Est: levante
- Sud-Est: scirocco
- Sud: ostro o mezzogiorno
- Sud-Ovest: libeccio o garbino
- Ovest: ponente
- Nord-Ovest: maestrale
L’origine esatta di questi nomi è oscura. Solo due, Ostro e Libeccio, hanno un’etimologia classica. Gli altri derivano da altre lingue. Scirocco (SE) e una variante di Libeccio, Garbino (SW), derivano dall’arabo al-Sharq (est) al-Gharb (ovest). Ciò suggerisce che la rosa dei venti nautica fu probabilmente acquisita dai marinai dell’Italia meridionale non dai loro antenati romani, ma piuttosto dalla Sicilia normanna nell’XI-XII secolo. Infatti le coste del Maghreb e del Mashriq sono rispettivamente a sud-ovest e sud-est della Sicilia. Il Grecale (NE), riflette la posizione di Calabria e Puglia, governate all’epoca dai Bizantini. Il Maestrale (NO) è un riferimento al già noto vento di maestrale che soffia dalla costa meridionale della Francia verso la Sicilia nord-occidentale.
Le carte nautiche
Nelle prime carte nautiche medievali del 14° secolo, le rose dei venti erano rappresentate come semplici linee colorate sulle bussole: nere per gli otto venti principali, verdi per gli otto venti intercardinali e rosse per i sedici venti di quarto. Il cartografo Cresques Abraham di Maiorca, nel suo Atlante Catalano del 1375, fu il primo a disegnare una rosa dei venti decorata su una mappa. Entro la fine del 15° secolo, i cartografi portoghesi iniziarono a disegnare numerose rose dei venti decorate sulle carte nautiche. I punti sula rosa dei venti erano spesso contrassegnati con le lettere iniziali dei venti principali nautici (T, G, L, S, O, L, P, M). Già allora però i cartografi marcavano il nord in maniera specifica. I cartografi medievali italiani usavano una punta di freccia o una T con accento circonflesso. Quelli di Maiorca usavano una stella polare stilizzata. L’uso del giglio per segnare il nord fu introdotto dal cartografo portoghese Pedro Reinel, e divenne rapidamente una consuetudine. Un altro simbolo ricorrente sulle prime rose dei venti era una croce cristiana a Levante (E), per indicare la direzione di Gerusalemme rispetto al Mediterraneo.
Fonte
- Compass Rose History
Compass Rose Geocoin - Origins of the Compass Rose
GISnet