Il serpente delle rocce indiano, anche conosciuto come pitone moluro, è un rettile molto diffuso in Asia. Si tratta di un serpente della famiglia Pythonidae, una specie dalle dimensioni considerevoli e piuttosto longeva.
IN BREVE
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PITONE MOLURO: GENERALITÀ
Il pitone moluro, meglio conosciuto forse come serpente delle rocce indiano e il cui nome specifico è Python molurus, è un grosso serpente che abita buona parte del continente asiatico. Si tratta di un animale molto famoso anche nella letteratura: ne “Il libro della giungla” di Rudyard Kipling, Kaa, il serpente amico di Mowgli, è un pitone delle rocce indiano. Il pitone moluro è un rettile appartenente al sottordine Serpentes, famiglia Pythonidae. Questa famiglia di serpenti comprende esemplari diffusi in Africa, Asia e Australia e tra i suoi membri figurano alcuni dei serpenti più grandi del mondo. Attualmente sono riconosciuti 8 generi e 40 specie. I pitoni sono tutti ovipari: le femmine depongono le uova, che nel caso del pitone moluro posso arrivare ad essere un centinaio ma che in genere sono fra le 25 e le 80, e le incubano fino alla schiusa. Per incubarle, essendo animali a sangue freddo, i pitoni inducono una sorta di brivido ai loro muscoli: questo riscalda il loro corpo e quindi le uova. Durante questo periodo di incubazione le femmine smettono di mangiare e si spostano solo per cercare di scaldarsi al sole per favorire la “covata”. Il maschio non si cura delle uova e dei piccoli e le cure parentali sono quindi esclusivamente materne. A stimolare la spermatogenesi nei maschi è il semplice abbassamento della temperatura durante la notte, a circa 22-25°C.
Le caratteristiche morfologiche del serpente
Il pitone moluro raggiunge la maturità sessuale tra i 18 mesi e i 4 anni. In particolare, le femmine sono sessualmente mature quando raggiungono i 3,5 m di lunghezza e un peso di 25 Kg, i maschi quando raggiungono i 2,5 m. Gli esemplari indiani sono lunghi in media 3 metri ma ne sono stati osservati di più grandi, fino a più di 5 metri di lunghezza. Il pitone moluro si ciba di roditori (topolini e simili) e altri rettili. Arriva a pesare anche più di 40 Kg e può vivere fino a 25 anni. Dopo il pitone reale e il boa constrictor è uno dei serpenti più allevati in cattività. Una delle caratteristiche più interessanti di questo rettile sta nel movimento: il pitone moluro, a differenza della maggior parte dei serpenti, si muove linearmente e non diagonalmente, facendo avanzare il costato e sfruttando le costole come fossero delle vere e proprie “zampe” sottocutanee.
ALLEVAMENTO E CATTIVITÀ
Si tratta di uno dei serpenti più allevati in cattività ma anche di uno dei più difficili da gestire. Per quanto l’allevamento di un animale selvatico come il pitone moluro sia discutibile, la cattività può essere utile anche al recupero di esemplari feriti. In ogni caso, un allevamento in cattività che voglia cercare di rendere le condizioni di vita dell’animale il più possibile adatte alla sua natura selvaggia non è per niente semplice poiché bisogna fare attenzione a molti aspetti differenti. Per il loro allevamento all’interno di una teca questa varia le sue dimensioni in base all’esemplare e in genere deve contenere tronchi e qualche masso: questi piacciono particolarmente al serpente e in alcuni casi gli sono utili per la muta. La temperatura ideale è di 31°C nella zona calda e viste le aree a clima monsonico da cui proviene la specie bisognerebbe ricreare un’umidità del 60-70% all’interno della teca. Ricreare una tana interna alla teca, inoltre, è molto utile poiché offre al piccolo un rifugio sicuro in cui nascondersi in caso di paura o stress di vario genere. Il substrato più consigliato consiste in giornali e truciolo depolverato. Il pitone moluro è un serpente molto vorace e che se allevato tende a mangiare ogni qual volta gli venga offerto del cibo. Bisogna però cercare di regolarne la dieta perché questa non nuoccia alla salute dell’animale.
Fonte
- Status and Conservation of Indian Rock Python
ResearchGate - A Leucistic Indian Rock Python
ResearchGate