Il Disturbo d’ansia sociale è una condizione di disagio che l’individuo esperisce all’interno di situazioni sociali, la paura e il timore sono legati al costante pensiero di essere giudicati da un pubblico esterno.
IN BREVE
Che cos’è il Disturbo d’ansia sociale
La fobia sociale è uno tra i disturbi psicologici più comuni a partire dall’adolescenza e nell’età adulta, se non curato può portare a danni significativi nella vita sociale dell’individuo. La persona che soffre di DAS (disturbo d’ansia sociale) ha timore delle situazioni sociali in generale e soprattutto di quelle che richiedono una performance, per questo potrebbe optare per posti di lavoro più isolati, lontani da esibizioni in pubblico, fino a limitare le proprie potenzialità perché preoccupate di venire umiliate o semplicemente provare imbarazzo. Per una corretta diagnosi del disturbo bisogna differenziarlo da meccanismi con caratteristiche affini: un soggetto potrebbe essere molto timido ma non soffrire di fobia sociale, comunque la timidezza e l’ansia sociale sono poste nello stesso continuum diagnostico quindi bisogna calibrare bene lo strumento di diagnosi con il quale si procede l’analisi. Una patologia che spesso viene accostata alla medesima è l’Agorafobia ovvero: timore legato agli spazi fisici, paura di essere immersi in un luogo ampio dove è complicato trovare aiuto o fuggire; mentre l’ansia sociale pone l’accento sulla tematica del giudizio altrui quindi, a differenza dell’agorafobico, l’individuo si sentirebbe tranquillo in luoghi ampi in assenza di altri uomini. Nonostante questo, le due patologie hanno in comune un aspetto l’evitamento di determinate situazioni, quindi il fine è quello di comprendere le ragioni sottese al sintomo. Il soggetto che presenta il disturbo d’ansia sociale avrà timore ad esempio di incontrare persone nuove, sostenere conversazioni, parlare di fronte a persone, entrare in una stanza piena di gente e banalmente compiere degli errori davanti agli altri. La maggior parte degli individui che ne soffrono presentano ulteriori disturbi legati all’ansia e secondo numerosi studi le donne sono maggiormente soggette rispetto ai maschi soprattutto durante il periodo adolescenziale.
Esordio e cause della fobia sociale
L’insorgenza della DAS solitamente è evidenziata nella fine della fanciullezza (8-9 anni) e l’inizio dell’adolescenza (14-15 anni) nella maggior parte dei casi. Esso si protrae se non curato, con specifiche terapie, per molto tempo. Le cause principali possono essere di diversa natura, con un primo sguardo si può evidenziare il carattere dell’individuo: se una persona ha atteggiamenti tesi a minimizzare e inibire determinati comportamenti o semplicemente da molta importanza al giudizio altrui sarà più influenzabile, quindi avrà una maggiore possibilità di sviluppare la patologia. Altre motivazioni meno latenti possono essere cambiamenti radicali di vita. Solitamente il disturbo d’ansia sociale si manifesta diversamente a seconda dell’età, ad esempio i ragazzi con fobia sociale si sentiranno a disagio in situazioni specifiche quindi in maniera meno diffusa. A differenza di individui adulti che evidenziano livelli d’ansia più diffusi e quindi il range è meno focalizzato e abbraccia più contesti. Un ruolo cruciale per l’insorgenza della patologia è dettato dell’ambiente, un individuo che ha una propensione alla vergogna ma vive in un contesto che non crea situazioni tali da mettere a disagio, con molta probabilità non svilupperà il disturbo.
Sintomi del disturbo d’ansia sociale
I sintomi principali dell’ansia sociale nascono dal timore di trovarsi in situazioni sociali. Un individuo con DAS si trova a disagio a essere osservato da un pubblico mentre sta facendo qualcosa, di apparire in imbarazzo e che gli altri notino l’insicurezza intrinseca al di sotto di parole e concetti espressi in maniera poco chiara; questo spesso precede sintomi manifesto come: tremore delle mani e della voce, eccessiva sudorazione, rossore del volto e aumento del battito cardiaco. Una persona affetta cercherà di sviare ogni situazione temuta riconoscendola attraverso il meccanismo dell’ansia anticipatoria, quindi sapendo appunto “anticipatamente” i sintomi a cui andrà incontro troverà qualsiasi scusa pur di evitarla. Quando può evitarle la persona tenderà a isolarsi e quindi a perdere amicizie e contatti con un conseguente peggioramento della qualità di vita. Non sempre l’individuo riesce a evitare tali situazioni e quando accade sopporta con un dispendio di energie e disagio elevato. Quindi una persona con disturbo d’ansia sociale in pubblico tende a manifestarsi riservato, introverso e con una postura rigida e difensiva e di conseguenza una trasmissione a livello di linguaggio non verbale pari a zero.
Trattamento del Disturbo d’ansia sociale
La cura della fobia sociale trova strada nella psicoterapia, nelle terapie cognitivo-comportamentali e quelle psicofarmacologiche. La psicoterapia è un percorso che si realizza attraverso una serie di incontri tra il paziente e l’esperto psicoterapeuta. Ha come scopo quello di alleviare la sofferenza psicologica del soggetto, attraverso la ricerca di causa interiori e la comprensione del proprio “io”, quindi promuovere il cambiamento in modo tale da alleviare le forme di sofferenza emotiva e ristabilire un equilibrio. La terapia cognitivo-comportamentale è un modello di psicoterapia che consiste nel controllo e lavoro sui cosiddetti “pensieri automatici”, idee che girano per poco tempo nella nostra testa e che rimangono li, formando successivamente sofferenza a causa del loro riflesso egodistònico. Quindi questo tipo di terapia mira alla riflessione su quest’ultimi che spesso sono frutto di fantasie, mentre noi li accettiamo per quello che sono, dando per scontato la loro identità. Una tecnica utilizzata nella cognitivo-comportamentale che risulta essere molto efficace nel contrastare i disturbi d’ansia è quella dell’esposizione graduale, consiste nella scomposizione della “situazione problematica” i sottosistemi da affrontare singolarmente, step by step, con l’obbiettivo di superare il blocco. Quindi esporsi alle situazioni che provocano ansia, partendo da quelle considerate più semplici fino a rendere quelle più complicate relativamente meno difficili da metabolizzare. Le terapie psicofarmacologiche sono prese in considerazione quando il quadro clinico del paziente è ritenuto “misto” ovvero presenta più disturbi collegati tra loro, come ad esempio la fobia sociale e sintomi depressivi. Il solo ausilio di farmaci basterebbe per alleviare il malessere momentaneamente ma non permanentemente, per questo spesso sono affiancati al percorso di psicoterapia che lavorando in maniera coordinata, solitamente per lunghi periodi, riescono a combattere e sopprimere la sofferenza.
Neuroscienze e fobia sociale
La ricerca delle cause psicobiologiche dietro al DAS negli ultimi anni si basavano principalmente su di una motivazione principale: scarsa produzione di serotonina. La serotonina è un neurotrasmettitore, sintetizzato nel nostro cervello dall’amminoacido essenziale chiamato triptofano, interagisce con molte tipologie di recettori e a seconda dell’area svolge funzioni diverse. La sfera d’interesse principale in questo studio è caratterizzata dalle funzioni di controllo dell’umore e della psiche da parte del neurotrasmettitore. Esso produce a livelli adeguati sensazioni di piacere a benessere psichico e fisico; inizialmente nello studio del Disturbo d’ansia sociale si era ipotizzata una produzione minore di questa sostanza a dare i sintomi manifesto. Una ricerca dell’Università Svedese di Uppsala (2015) al contrario evidenzia una sovraproduzione di serotonina dei pazienti con disturbo, che porterebbe a una conseguente ipersensibilità. Attraverso la tecnica della Pet (tomografia a emissione di positroni) utilizzata nei pazienti affetti da ansia sociale hanno evidenziato una produzione elevata del neurotrasmettitore nell’amigdala, quest’ultima è un insieme di nuclei nervosi posta nella parte interna dei lobi temporali; l’amigdala è un sistema che partecipa all’elaborazione di stati emozionali. La ricerca viene conclusa evidenziando che la maggiore produzione di serotonina nel complesso emozionale fa si che si produca, di conseguenza, più ansia nelle relazioni con gli altri.
Fonte
- Fobia sociale
Apc - Disturbo d’ansia sociale
Giunti O.S. - La relazione con l’altro, Milano, Raffaello Cortina Editore
Moscovici S. - Serotonin Synthesis and Reuptake in Social Anxiety Disorder
Jama Network