La sindrome di Treacher Collins è una malattia genetica molto rara che colpisce 1:50000 nati vivi. I sintomi principali sono legati a malformazioni cranio facciali e queste si ripercuotono in problematiche latenti nel corpo dell’individuo.
IN BREVE
Introduzione alla sindrome di Treacher Collins
La sindrome di Treacher Collins (TCS) o sindrome di Franceschetti è una delle più rare malattie genetiche: colpisce un individuo su 50000 nati vivi; comporta lievi o gravi anomalie facciali a causa di un alterato sviluppo delle ossa e dei tessuti del volto. Le cause d’insorgenza della patologia sono alcune mutazioni genetiche. Nella maggior parte dei casi l’individuo con la sindrome di Treacher Collins nel corso dello sviluppo embrionale è vittima di mutazioni de novo dei geni implicati (60% dei casi), mentre altri vengono trasmesse dai genitori ai figli (quindi si parla di “ereditarietà”); a seconda del gene implicato è possibile la trasmissione autosomica dominante o autosomica recessiva. La consulenza genetica ci spiega che i geni implicati nella mutazione sono i seguenti: il TCOF1 (mutazione nel locus 5q32) che è essenziale per la codifica della fosfoproteina necleolare Treacle, responsabile della presenza e della proliferazione delle cellule della cresta neurale alle quali si deve lo sviluppo cranio-facciale, se la mutazione è dovuta a questo specifico gene abbiamo una trasmissione autosomica dominante (con penetranza del 90%); gli altri geni in questione sono i POLR1C (nel locus 6p21.1), le mutazioni di questo specifico gene vengono trasmesse attraverso la modalità ereditaria autosomica recessiva in cui il fenotipo si esprime quando il genotipo presenta entrambi gli alleli responsabili ( materno e paterno). L’ultimo gene causale è il POLR1D (nel locus 13q12.2) che codifica le sub unità I e II dell’RNA polimerasi.
Quadro Clinico della sindrome di Treacher Collins
Il quadro clinico della sindrome di Treacher Collins può variare in termini di gravità, quindi potremmo trovare individui che hanno tratti sintomatologici lievi, quasi impercettibili, oppure molto gravi. Tra i sintomi più comuni della TCS troviamo:
- Ipoplasia (sviluppo anormale, incompleto o ridotto) delle ossa facciali, nel 78% dei casi mandibolare e nell’81% dei casi riguardante il complesso zigomatico. Spesso l’ipoplasia provoca anche malocclusione dentale, ovvero che i denti dell’arcata superiore e inferiore non sono allineati, inoltre possono essere in numero inferiore alla norma, mal posizionati e parecchio distanziati.
- Anomalie dell’articolazione temporo-mandibolare possono causare difficoltà nell’apertura della bocca, obliquità in basso o verso l’esterno delle palpebre (89%), coloboma oculare (malformazione della struttura degli occhi, con difetti alla visione) e agenesia (mancanza) delle ciglia della palpebra inferiore.
- Palato ogivale (stretto e incavato verso l’alto)
- Anomalia dell’orecchio esterno: anotia, assenza completa dell’orecchio esterno e del condotto uditivo; microtia, dimensioni inferiori del padiglione auricolare rispetto al normale. Anomalie che possono portare a sordità di conduzione interessano gli ossicini (martello, incudine e staffa) dell’orecchio medio.
- Difficoltà respiratorie e nella deglutizione nei primi anni di vita, causate da dimensioni ridotte delle vie respiratorie e dall’apertura della bocca limitata.
Diagnosi delle TCS
La diagnosi della sindrome di Treacher Collins segue parzialmente il percorso di ricerca di altre patologie: si parte con l’anamnesi in cui si va a ripercorrere la storia familiare del paziente, in merito a eventi patologici e sintomi riferiti. Poi si segue con la serie di esami obbiettivi in cui il medico in questione cerca di dare peso alle ipotesi costruite durante l’anamnesi, ricercando in quel preciso istante i segni clinici sul paziente in base ai sospetti. Nella TCS il medico andrà a verificare eventuali anomalie facciali e le varie conseguenze latenti associate ad essa come disturbi nella masticazione, disturbi respiratori e disturbi visivi. Spesso vengono anche eseguiti, se i segni clinici sono evidenti, esami radiologici (TAC e RAGGI X).
Se sono presenti dei sospetti e abbiamo la necessità di confermarli o di smentirli nella sindrome di Treacher Collins si usa il test genetico, ovvero un’analisi del DNA, per verificare eventuali mutazioni genetiche. Come abbiamo precedentemente citato i geni implicati nelle mutazioni sono il TCOF1, il POLR1C e il POLR1D. Sono possibili inoltre delle diagnosi prenatali in cui si vanno a verificare la presenza di sintomi patologici pre-nascita: il primo tipo di diagnosi prenatale consiste nel verificare attraverso un’ecografia, nel quinto mese di gestazione, eventuali anomalie cromosomiche e nella struttura fisica del feto; il secondo tipo di diagnosi prenatale consiste nell’estrazione di liquido amniotico (liquido contenuto nella cavità uterina dove è presente il feto, ha la funzione di proteggerlo da eventuali traumi e di mantenere una temperatura costante) o di villi corali (processo chiamato villocentesi; i villi corali sono la parte embrionale della placenta e servono principalmente per trasportare sostanze nutritive al feto e scaricare sostanze di rifiuto e anidride carbonica attraverso il passaggio alla madre del bambino) e di conseguenze eseguire test genetici su questi campioni estratti, per verificare la presenza di mutazioni.
Trattamento della sindrome di Treacher Collins
Il trattamento della sindrome di Treacher Collins è solamente collegato alla miglioria sintomatica, in quanto ad oggi non si sono scoperte cure per prevenire o contrastarne l’insorgenza. Il trattamento della TCS richiede un intervento coniugato di più esperti in diversi settori: chirurghi per migliorare eventuali problemi respiratori alla nascita, con interventi di tracheostomia (incisione chirurgica della trachea, per creare una via respiratoria alternativa a quella naturale in quanto quest’ultima potrebbe essere ostruita); un chirurgo plastico per la gestione dei tessuti duri e molli del viso, a seconda della gravità vengono messi in atto un numero indefinito di interventi, ad esempio in presenza di coloboma oculare l’intervento è necessario nei primi anni di vita per poi seguire dai 5–7 anni alla ricostruzione orbitale quando la crescita dell’occhio è completa. L’intervento per migliorare eventuali anomalie o assenze di strutture facciali è molto rilevante in quanto spesso possono collegarsi a problemi di acquisizione uditiva o del linguaggio, con conseguenti disfunzioni dell’apprendimento che accumulatosi agli altri problemi sintomatici fisici possono portare a carenza di autostima e mancanza di interazione sociale. In conclusione spesso affiancare al soggetto patologico un percorso di psicoterapia è molto importante per prevenire depressione, ansia sociale e tutti quei disturbi legati all’esposizione ad un ambiente sociale.