L’ipertensione arteriosa cos’è? Il fattore di rischio principale per le malattie cardiovascolari e cerebrovascolari. La sua incidenza aumenta sempre di più a causa della maggiore longevità e dell’abitudini voluttuarie come fast food e fumo di sigaretta o dello smog di città. Qui riportiamo le domande più frequenti con le rispettive risposte per rafforzare storiche verità e sfatare falsi miti.
IN BREVE
Indice
IPERTENSIONE ARTERIOSA COS’É?
L’ipertensione arteriosa cos’è? è l’aumento della pressione sistolica e diastolica arteriosa. Viene chiamata “killer silenzioso” per la sua manifestazione asintomatica ma allo stesso tempo principale fattore di rischio delle malattie cardiovascolari come l’infarto del miocardio e le malattie cerebrovascolari come l’ictus ischemico, prime cause di morte nel mondo. Nonostante la presenza di farmaci validi ed efficaci l’aumento dell’aspettativa di vita associato all’aumento dei fattori di rischio quali obesità, diabete e fumo rendono l’ipertensione arteriosa un problema sociosanitario globale. Secondo le ultime linee guida europee si definisce ipertensione una pressionie sistolica o massima maggiore di 140 mmHg (160 mmHg per età superiori ad 80 anni) e diastolica maggiore di 90 mmhg.
CENNI DI ANATOMIA DEI VASI SANGUIGNI
Per poter nutrire tutte le cellule del nostro corpo con ossigeno e nutrienti nello stesso momento c’è bisogno di un trasporto efficiente, veloce ma soprattutto che sia capillare! Quindi per ovviare a questo problema, la natura ha creato i vasi sanguigni: le arterie sono le autostrade su cui viaggiano l’ossigeno e i nutrienti che si ramificheranno in arteriole ( arterie più piccole) e infine in capillari dove potrà essere rilasciato il carico nutritizio; viceversa le vene sono le autostrade su cui viaggiano i cataboliti, o per meglio dire, i rifiuti delle cellule come l’anidride carbonica
Principi di fisiologia
Per poter viaggiare il sangue ha bisogno di una spinta cioè della pressione sanguigna, la sistolica, o massima, impressa dal ventricolo e la diastolica, o minima, data dall’elasticità dell’aorta. Se paragoniamo il circuito sanguigno ad un tubo elastico da giardinaggio sarà più facile capire come varia la pressione anche solo durante la giornata: se apriamo di più il rubinetto ci sarà un maggior volume, il lume elastico imprimerà una maggiore pressione invece se con lo stesso volume di acqua noi andiamo a restringere il lume del tubo, il volume troverà un ostacolo e dunque la pressione a monte aumenterà. Questo succede quotidianamente con un eccessivo consumo di acqua o con un’emozione che attiva il sistema simpatico e restringe il lume delle arteriole. Sappiamo cos’è l’ipertensione arteriosa ma non ne conosciamo la causa scatenante infatti viene chiamata anche ipertensione essenziale per distinguerla dall’ipertensione secondaria. Negli stati cronici questa stimolazione costringe le arteriole a difendersi come meglio possono e iniziano lentamente a calcificarsi.
Come si misura?
Esistono molti strumenti che promettono di misurare la pressione esatta ma solo tre sono validati dalle linee guida europee: sfigmomanometri aneroidi, sfigmomanometro ibrido e apparecchi automatici. Gli strumenti adatti usano un bracciale pneumatico che deve essere posto intorno al braccio quindi altri oggetti che tentano di misurare pressione al polso come orologi o addirittura al dito non sono validi vuoi per il dubbio risultato vuoi perché tutti gli studi sono stati eseguiti con i tre strumenti prima elencati. Il medico oltre alla sua misura permette al paziente di poterla misurare in autonomia affinché svanisca la paura dei camici bianchi e con essa il falsi picchi pressori riscontrati nelle visite. Dunque quando siamo a casa fare attenzione agli errori più comuni che si commettono:
non bisogna misurarsi la pressione sempre allo stesso orario perché la pressione non è costante dunque può alternare più di un picco durante la giornata. Se si misura la mattina, dopo una corretta evacuazione e prima della colazione e dell’assunzione di farmaci antipertensivi;
sii rilassato prima di misurarla, essere ansioso prima di misurarla può aumentarla ( proprio come dal medico);
è necessario non accavallare le gambe durante la misurazione e ancora di più non fare respiri profondi perché potresti aumentare o diminuire i valori;
non c’è un braccio preferenziale, misurala dove la pressione è maggiore;
Posiziona l’arto ,senza capi troppo stretti, appoggiato su un tavolo e il bracciale alla stessa altezza del cuore, infatti la contrazione del braccio, abiti elasticizzati o un’ altezza superiore o inferiore rispetto al cuore può inficiare il risultato;
se si utilizza lo sfigmomanometro aneroide, gonfia il bracciale pneumatico ma non inserire sotto di esso il fonendoscopio perché stai invalidando la misurazione.
Una volta misurata, i dati non devono essere autointerpretati ma devono essere consegnati al proprio medico di fiducia per eventuali terapie preventive e curative.
Classificazione pressione arteriosa
L’ipertensione arteriosa sistemica,cioè che interessa tutto l’organismo e non solo una specifica regione corporea, viene divisa in due macrogruppi: ipertensione esseziale o senza causa e ipertensione secondaria, associata invece ad altre patologie. Quest’ultima viene chiamata anche ipertensione arteriosa giovanile perché l’incidenza è maggiore ma non mutuamente esclusivo nei soggetti inferiori a 25 anni. In realtà si deve sospettare anche nei soggetti che hanno scarso beneficio da tutte le classi farmacologiche, con insorgenza improvvisa e con ipopotassemia. L’ipopotassemia o ipokaliemia è indice di patologie legate al rene come iperaldosteronismo, sindrome di Cushing, rene policistico o addirittura una stenosi dell’arteria renale che può essere diagnosticata dal medico con una semplice auscultazione all’addome seguita da un ecografia.
VERITÁ E FALSI MITI
Abbiamo raccolto le maggiori domande che girano in rete sull’ipertensione arteriosa e abbiamo cercato di dare una risposta:
Alcuni alimenti fanno aumentare la pressione? Sì, ad esempio la liquirizia ma anche come sappiamo ormai bene il caffè e sale, così come l’alcol. Al contrario alcuni alimenti come l’aglio sembra avere un effetto opposto. Ovviamente una dieta ricca di grassi può far sviluppare masse aterosclerotiche che aggravano la situazione.
Se non mangio più sale avrò di nuovo una pressione normale? Ridurre la dose giornaliera di sale da cucina può portare grandi benefici se associati ad una dieta equilibrata e un corretto esercizio fisico ma molte persone, dette non responders, non rispondono ad una diminuzione e dunque non è sempre vero.
Capogiri mattutini è causata da ipotensione? Negli anziani alzarsi rapidamente può portare capogiri per un deficit della regolazione dei vasi sanguigni ma in realtà la mattina abbiamo i picchi più alti.
I ronzii all’orecchio, epistassi o palpitazioni sono causati invece ipertensione? No, la pressione arteriosa è appunto un killer silenzioso e raramente mostra dei sintomi acuti. Perciò il ronzio potrebbe essere dovuto ad acufeni o circolazione ipercinetica causata da tanti fattori, le epistassi sono emorragie per il 90% di tipo venoso e non arterioso e infine le palpitazioni sono causate molto più frequentemente da stati d’ansia. Infatti quando una persona ci dice “ mi sta salendo la pressione”, ci sta avvertendo che ha solo un cambiamento di umore. L’ipertensione dà sintomi quando diventa cronica producendo danni a molti organi quali il cuore, il cervello e rene.
Se ho la pressione bassa un giorno allora potrò prendere metà dose del farmaco o addirittura evitarla? E se salto una dose, il giorno successivo posso prenderne il doppio? No, solo il medico può regolare le dosi in base alle esigenze. La dose giornaliera deve rimanere la stessa e se non si prendono per giorni o giorni alterni si può incorrere in fenomeni di reboud o rimbalzi in cui la pressione avrà dei picchi molto alti.
D’inverno è giusto prendere la pastiglia perché fa freddo e si alza la pressione, mentre d’estate posso evitare di prenderla perché fa caldo e si abbassa la pressione? No, la risposta è uguale alla precedente. Rivolgetevi al vostro medico per cambiare la dose e il farmaco.
Ho la pressione sistolica o massima alta e la diastolica o minima bassa, non c’è bisogno di preoccuparsi? No, a volte solo la pressione sistolica è aumentata come accade negli anziani a causa delle numerose calcificazioni, dunque è sempre bene rivolgersi al medico.
I ragazzi possono misurarla o non ha senso ? L’ipertensione arteriosa giovanile cos’è? Anche i ragazzi devono misurarla. Il 95% delle ipertensioni è essenziale e dunque colpisce gli adulti ma un 5% è detta ipertensione secondaria o volgarmente detta giovanile causata da altre malattie come sindromi endocrinologiche, renali e cardiache congenite.
Gli ace-inibitori (come ramipril) e i sartani (losartan) posso aggravare o addirittura favorire l’infezione da parte del Sars CoV2 responsabile del Covid19 ? No. L’Aifa (Agenzia Italiana del Farmaco) e l’ordine nazionale dei cardiologi hanno precisato che non esistono in merito evidenze scientifiche derivate da studi clinici o epidemiologici, ma solo ipotesi molecolari verificate con studi in vitro .
Gli ace-inibitori sono responsabili della tosse persistente fino addirittura a tumore al polmone? Solo un’affermazione è corretta, infatti, gli ace inibitori come ramipril possono essere responsabili alcune volte di tosse secca persistente. Per quanto riguarda il tumore, uno studio ha messo in evidenza solo la sua associazione epidemiologica ma non la sua associazione molecolare e biologica con esso.
Ho eseguito un monitoraggio ambulatorio della pressione per 24h e durante la notte ho avuto la pressione particolarmente bassa quindi posso stare tranquillo? No, durante la notte esiste un dipping o una diminuzione fisiologica che si attesta intorno al 10% in meno, se minore del 10 o maggiore del 20% allora c’è un’alterazione dell’omeostasi pressoria.
Conseguenze a lungo termine
Non possiamo quindi descrivere l’ipertensione arteriosa dai suoi sintomi ma dobbiamo invece fare attenzioni alle sue conseguenze sugli altri organi che produrranno alcuni sintomi tipici. A lungo termine le arterie di conduzione cercano di proteggere i tessuti dalle grandi escursioni pressorie ma questi saranno destinati ad un epilogo già scritto. In particolare il cuore dovrà lavorare con un carico maggiore dunque tenderà ad ispessirsi e potrà portare a forme di ischemie, a livello cerebrale i sottili vasi potranno rompersi fino alla terribile emorragia cerebrale, nel fundus oculare ci saranno danni alle arterie retiniche e a livello renale ci sarà microangiopatia che contribuirà come un reazione a catena a peggiorare ancora di più l’ipertensione arteriosa sistemica.
Questo articolo è solo a scopo divulgativo, pertanto non intende e non pretende di sostituirsi al parere medico. Per maggiori informazioni al riguardo, rivolgersi al proprio medico di fiducia.
Fonte
- Ipertensione
PubMed - ESC/ESH Guidelines
ESC ESH Guidelines