Lo iodio svolge un ruolo biologico cruciale nel nostro organismo e non a caso una carenza di iodio può favorire l’insorgere di diversi disturbi come l’ipotiroidismo congenito, il cretinismo o il gozzo endemico.
IN BREVE
Lo iodio e il suo ruolo essenziale nella tiroide
Lo iodio è un minerale essenziale per il corretto funzionamento della tiroide, ghiandola endocrina le cui cellule follicolari sono deputate alla produzione dei due ormoni tiroidei. Questi due ormoni, ovvero la triiodotironina (T3) e la tiroxina (T4), sono classificati come ormoni amminici e svolgono importantissime azioni biologiche stimolatrici dello sviluppo osseo, del consumo di ossigeno, della produzione di calore e del metabolismo di proteine, grassi e carboidrati. Gli ormoni tiroidei ricoprono inoltre un ruolo essenziale nella sviluppo del sistema nervoso centrale. I due ormoni tiroidei sono secreti all’interno del colloide, una partiolaare miscela presente nel lume del follicolo tiroideo, prima di essere immessi nella circolazione sanguigna. Lo iodio agisce insieme alla tireoglobulina, una glicoproteina secreta nel colloide dalle cellule follicolari, per creare la monoiodotirosina (MIT) e la diiodotirosina (DIT), precursori degli ormoni tiroidei che rimangono conservati all’interno del colloide finché la tiroide non viene stimolata per il rilascio di T3 e T4.
La dose giornaliera di iodio raccomandata varia in base all’età:
Età |
Dose giornaliera raccomandata |
Fino ai 6 mesi |
110 mg |
7-12 mesi |
130 mg |
1-8 anni |
90 mg |
9-13 anni |
120 mg |
14-18 anni |
150 mg |
Adulti |
150 mg |
Donne (incluse donne in gravidanza) |
220 mg |
Donne in fase di allattamento |
290 mg |
Le cause della carenza di iodio nel mondo
Le piogge che bagnano le zone costiere del nostro pianeta, rese possibili dall’evaporazione dell’acqua degli oceani (le cisterne naturali dello iodio), arricchiscono il suolo di questo prezioso minerale. Le popolazioni più vicine al mare, dunque, riescono a soddisfare al meglio il fabbisogno di iodio, sicuramente più delle popolazioni delle zone montagnose. Ed è infatti nelle popolazioni che vivono nelle più vaste catene montuose del nostro pianeta, come le Ande o l’Himalaya, che si riscontra comunemente la carenza di iodio, o comunque in tutte quelle zone dell’entroterra che sono inevitabilmente penalizzate a causa della lontananza dai vasti oceani o mari. Queste popolazioni devono necessariamente sopperire alla carenza naturale di iodio con una dieta arricchita di supplementi, tra cui il sale iodato, uno dei più comuni e veloci da reperire.
Negli Stati Uniti d’America, le aziende produttrici di comune sale da cucina adoperano l’aggiunta di iodio sin dagli anni ’20 del 1900, nonostante non sia una pratica obbligatoria per legge. Nel mondo, inoltre, sono diffusi e attivi diversi programmi di iodizzazione del sale proprio per combattere la carenza naturale di questo minerale in quelle zone particolarmente sensibili. La carenza di iodio, però, può non essere causata solo da uno scarso apporto dello stesso nella dieta di ogni giorno, ma anche dal consumo di cibi goitrogenici. Questo vasto gruppo di alimenti, che comprende soprattutto verdure crucifere (cavolfiore, rucola, broccoli ecc.), soia, miglio, semi di lino e molti altri, impedisce allo iodio di raggiungere le cellule follicolari della tiroide per svolgere il suo cruciale ruolo nella formazione degli ormoni tiroidei. Questa condizione di impossibilità da parte del sodio di esercitare la sua funzione biologica porta inevitabilmente alla formazione del gozzo endemico (da cui goitrogenico).
Conseguenze della carenza di iodio
Lo iodio risulta fondamentale nel garantire un corretto accrescimento corporeo (gli ormoni tiroidei stimolano la produzione dell’ormone della crescita o GH), il mantenimento degli equilibri metabolici e lo sviluppo sia del sistema cardiovascolare che del sistema nervoso. Una carenza di iodio può comportare un rallentamento metabolico che si traduce sia nell’incapacità da parte del corpo di bruciare calorie, favorendo così l’aumento di peso, sia nella comparsa di fatica e indebolimento fisico. Inoltre, secondo uno studio del 2014, un insufficiente apporto di iodio sarebbe la causa del rimpicciolimento dell’ippocampo, area cerebrale deputata alla memoria: non è un caso allora che problemi legati alla concentrazione e alla memoria si annoverino tra i segni più comuni della carenza di iodio. Un adeguato livello di iodio contribuisce a regolare la gittata cardiaca, influendo sui recettori adrenergici β1, per cui la carenza di iodio può causare anche bradicardia, ovvero un ritmo cardiaco più lento del normale. Infine, difetti dello sviluppo del sistema nervoso centrale sono anch’essi riconduibili ad un insufficiente apporto di iodio in gravidanza.
La carenza di iodio e il gozzo endemico
Il gozzo endemico viene causato sia da una carenza di iodio che da un eccessivo consumo di alimenti goitrogenici: entrambe le condizioni si traducono nell’impossibilità di una corretta sintesi degli ormoni tiroidei. La mancata produzione di questi ormoni stimola una sovrapproduzione di ormone tireostimolante, o TSH. Il TSH, in condizioni fisiologiche, viene prodotto dalla ghiandola pituitaria e funge da vero e proprio input necessario per la produzione degli ormoni tiroidei. Il tutto avviene secondo un asse verticale che vede come primo “attivatore” l’ipotalamo. Appare chiaro quindi come, in caso di mancata produzione degli ormoni a causa della carenza di iodio, il TSH venga prodotto in abbondanza come risposta compensatoria da parte dell’organismo. A causa di ciò, però, si verifica un progressivo ingrandimento delle cellule follicolari e dunque della tiroide stessa, e il progressivo sviluppo di sintomi compressivi. Il trattamento farmacologico del gozzo endemico prevede che siano somministrati ormoni tiroidei al paziente in modo tale da impedire un’ulteriore crescita e favorire la riduzione del volume complessivo del gozzo. Ove non bastasse una terapia farmacologica, l’intervento chirurgico costituisce la via ideale per trattare questo disturbo.
Il cretinismo e l’ipotiroidismo congenito
Il cretinismo si riferisce ad una condizione di ipotiroidismo sviluppatasi nell’infanzia. Gli ormoni tiroidei, come detto precedentemente, sono fondamentali sin dalla gravidanza per il corretto sviluppo mentale e fisico del feto. Una severa carenza di iodio materno, prima che si completi lo sviluppo della tiroide nel feto, si trasformerà inevitabilmente nella comparsa di ritardo mentale e altre disfunzioni psico-fisiche nell’infanzia. Nel passato, il cretinismo era molto comune nelle zone dell’Himalaya, nelle zone più interne della Cina, in Africa e in altre zone montagnose. Il termine stesso cretinismo deriva dal francese chrétien, ovvero Cristiano, ad indicare come il ritardo mentale degli affetti non consentisse loro nemmeno di essere capaci a compiere peccato.
Una insufficiente produzione di ormoni tiroidei dovuta alla carenza di iodio porta all’insorgere dell’ipotiroidismo congenito, la più comune disfunzione tiroidea. L’ipotiroidismo congenito causa diverse disfunzioni fisiche e mentali, a dimostrazione dell’importanza che giocano gli ormoni tiroidei nell’equilibrio psico-fisico del nostro organismo. Fatica, apatia, obesità, ed ipercolesterolemia sono solo alcune delle conseguenze che possono verificarsi a causa dell’ipotiroidismo. Fondamentale per la diagnosi di questa condizione sono i diversi test di laboratorio che comprendono la misurazione del livello di TSH, che sarà inevitabilmente alto, in quanto parte della risposta compensatoria del corpo.
Rimedi per la carenza di iodio
Per prevenire la carenza di iodio, l’ideale sarebbe consumare una dieta che includa appieno questo elemento. Le migliori fonti alimentari di iodio includono le alghe marine, i crostacei e i frutti di mare, e in generale tutte le tipologie di prodotti ittici. Altre ottime fonti sono i latticini (in larga parte a causa dell’aggiunta di iodio anche negli agenti sanificanti), prodotti a base di grano e uova. Lo iodio è contenuto anche in frutta e verdura, seppur in maniera molto variabile, dal momento che la sua presenza in questi prodotti è strettamente influenzata dalla ricchezza di iodio che possiede il suolo coltivato. Questa disponibilità variabile si riscontra anche nella carne animale, dal momento che è tutto strettamente connesso a ciò che gli animali consumano, e allo iodio presente in esso. Anche il sale iodato, ovvero il comune sale da cucina arricchito appositamente di iodio, rappresenta una fonte alimentare importantissima. Per sopperire alla carenza di iodio, si può fare ricorso anche ad integratori che generalmente contengono estratti di alghe marine o comunque di fonti alimentari che contengono naturalmente questo minerale.