Sono degli agenti infettivi di natura proteica chiamati prioni a causare l’insorgenza di una delle malattie neurodegenerative più letali: la malattia di Creutzfeldt-Jakob.
IN BREVE
I prioni: cosa sono?
I prioni costituiscono un fisiologico gruppo di proteine (PrP, o prion protein) di forma abnormale, codificate dal gene PRNP. Le proteine prioniche sono agenti infettivi, che si differenziano da virus o batteri, in quanto non possono essere distrutti dal calore o dalle radiazioni, e i normali farmaci antivirali e antibiotici non hanno alcun effetto contro di loro. Questi agenti infettivi di natura proteica possono causare diverse gravi patologie neurodegenerative nell’uomo e negli animali. La più comune di queste malattie nell’uomo è la malattia di Creutzfeldt-Jakob, oltre ad altre patologie come la sindrome di Gerstmann-Sträussler-Scheinker, l’insonnia familiare fatale e il kuru. Tra gli animali, invece, i prioni causano l’encefalopatia spongiforme bovina; la scrapie negli ovini e nelle capre; l’encefalopatia spongiforme trasmissibile; la malattia da deperimento cronico nei cervi e nelle alci. La proteina prionica cellulare, o PrPC, è una proteina di membrana che compare in diverse cellule eucariotiche, e costituisce un’isoforma della proteina prionica. Sebbene il ruolo fisiologico di questa isoforma sia ancora sconosciuto, è altresì appurato che una sua mutazione porti alla comparsa dell’isoforma PrPSc, ovvero la proteina prionica responsabile della malattia di Creutzfeldt-Jakob. L’eziologia genetica non è comunque la sola che può spiegare l’insorgenza della malattia neurodegenerativa, poiché l’infezione può essere causata anche da fattori esogeni, quali farmaci o cibi e strumenti medici contaminati dalla proteina prionica. Giunto nell’organismo ospite, PrPSc riesce a convertire le altre isoforme PrPC in ulteriori PrPSc, secondo un aggressivo processo di propagazione che culmina infine in una aggregazione patologica.
Criteri diagnostici della malattia di Creutzfeldt-Jakob
Nella malattia di Creutzfeldt-Jakob, i segni patognomonici dell’infezione sono riscontrabili solo nel cervello. A fronte di un’assente infezione, il mutamento più importante riguarda la corteccia cerebrale, spesso insieme alle strutture della materia grigia profonda (nucleo caudato e putamen), che vengono sottoposte ad una trasformazione spongiforme. Questa trasformazione comporta la formazione di minuscoli vacuoli all’interno nel neuropilo e talvolta nel soma dei neuroni. Tramite uno studio microscopico, è possibile constatare come tali vacuoli siano localizzati esattamente nel citoplasma dei processi neuronali. Ulteriori segni patologici, tipici delle fasi più avanzate della malattia, includono perdita neuronale e gliosi. Anche la comparsa delle placche Kuru rappresenta uno dei segni patologici tipici della Creutzfeldt-Jakob. Queste placche sono costituite da depositi extracellulari di amiloide, ovvero un’anormale e patologica aggregazione proteica. Queste zone di aggregazione proteica compaiono solitamente nel cervelletto, e sono identificabili grazie all’utilizzo del colorante rosso Congo e della reazione PAS nell’ambito dell’indagine istologica.

Tipologie della malattia di Creutzfeldt-Jakob
La malattia di Creutzfeldt-Jakob può presentarsi in diverse forme, a seconda delle modalità con cui l’infezione si presenta nell’organismo:
- La malattia di Creutzfeldt-Jakob sporadica, di eziologia sconosciuta, si manifesta quando una normale proteina presente nel cervello cambia totalmente conformazione (misfolded protein) trasformandosi in un prione vero e proprio. Nonostante questa sia la variante più comune della malattia di Creutzfeldt-Jakob, è comunque considerata una malattia rara che colpisce 1 o 2 persone ogni milione all’anno nel Regno Unito. In range di età in cui è più probabile contrarre la malattia va dai 45 ai 75 anni, con i sintomi che si manifestano tipicamente verso i 60-65 anni.
- La malattia di Creutzfeldt-Jakob variante si riferisce all’infezione da prione contratta a causa dell’ingestione di carne di bovino affetto da encefalopatia spongiforme bovina (BSE), o morbo della mucca pazza. Il periodo di incubazione di questa infezione potrebbe essere molto ampio (più di dieci anni), mentre l’età media della comparsa dei sintomi è ancora dibattuta. A partire agli anni ’80, il numero di bovini affetti da BSE nel Regno Unito aumentò considerevolmente, così come i casi di persone che sviluppavano la variante umana della malattia dopo il consumo di carni infette. La correlazione definitiva tra l’infezione da prioni nei bovini e la malattia di Creutzfeldt-Jakob nell’uomo fu scoperta nel 1996 dal biochimico e neurologo statunitense Stanley Ben Prusiner, che per questa scoperta verrà successivamente insignito del premio Nobel nel 1997. In seguito a questa scoperta, il Regno Unito intensificò i controlli sulla carne bovina, per scongiurare ulteriori casi di infezione in animali e uomini. Ad oggi, sono attive in Europa diverse misure di controllo riguardo l’allevamento e la macellazione di bovini. In Italia, tali norme sono legalizzate dal Regolamento CE n. 999/2001 e successive modifiche.

- La malattia di Creutzfeldt-Jakob familiare o ereditata è una variante molto rara di eziologia genetica che colpisce all’incirca 1 persona su un milione all’anno nel Regno Unito. Nei pazienti affetti da questa malattia, il gene PRNP codificante le proteine prioniche possiede una mutazione ereditata dai genitori che causa la comparsa delle proteine nel cervello in età adulta, scatenando la comparsa dei sintomi della Creutzfeldt-Jakob. Tali sintomi si sviluppano nelle vittime quando queste ultime si trovano all’incirca nel cinquantesimo anno di età.
- La malattia di Creutzfeldt-Jakob si dice iatrogenica quando l’infezione si trasmette da un individuo all’altro attraverso interventi chirurgici o trattamenti medici. In passato, una comune causa della malattia di Creutfeldt-Jakob iatrogenica era il trattamento a base di ormone della crescita, o GH, prelevato da pazienti infetti deceduti. Proprio per queste ragioni, dal 1985, si adopera l’utilizzo di ormone della crescita sintetico, azzerando così il rischio di contrarre la malattia. Un altro fattore di rischio è rappresentato dagli strumenti chirurgici che vengono utilizzati da un paziente all’altro senza essere accuratamente sterilizzati. Oggigiorno, il rischio di contrarre la malattia di Creutzfeldt-Jakob iatrogenica è davvero molto raro. Nel 2014, gli unici 3 decessi cerificati da Creutzfeldt-Jakob iatrogenica nel Regno Unito si riferiscono a pazienti che hanno effettuato una terapia a base di ormone della crescita prima del 1985.
Sintomi e terapia della malattia di Creutzfeldt-Jakob
La Creutzfeldt-Jakob è una malattia che compromette le funzioni neuronali dal momento che il numero di neuroni si riduce drasticamente con l’avanzare della patologia. Non è difficile, allora, comprendere come tra i sintomi della Creutzfeldt-Jakob si annoverino:
- Cambiamenti della personalità
- Ansia
- Depressione
- Perdita di memoria
- Difficoltà di pensiero e concentrazione
- Visione offuscata o cecità
- Insonnia
- Difficoltà nel parlare
- Difficoltà nella deglutizione
- Convulsioni e movimenti improvvisi
Con l’avanzare della malattia, i sintomi peggiorano inevitabilmente. In molti casi, lo stato comatoso rappresenta il culmine di questo peggioramento, con il paziente che giunge ad exitus generalmente nell’arco di un anno. Insufficienza cardiaca o respiratoria, polmonite ed altre infezioni sono le cause più comuni che portano il paziente alla morte. Nella malattia di Cretutzfeldt-Jakob variante, i sintomi compaiono precocemente e generalmente si protraggono fino a 14 mesi. Nella variante, i sintomi psichiatrici si presentano in maniera più importante sin dall’inizio, con la comparsa di demenza (perdita di memoria, ragione e pensiero) che si manifesta più tardi nel corso della patologia. Al giorno d’oggi, non esiste alcuna cura per la malattia di Creutzfeldt-Jakob. L’unico percorso terapeutico percorribile risulta essere quello dell’alleviamento del dolore e dei sintomi in generale tramite antidolorifici o psicofarmaci per combattere ansia e depressione. In generale, la terapia odierna si basa sul rendere la vita dei pazienti quanto più lieve possibile, nonostante le devastanti conseguenze di questa grave patologia.
Fonte
- Overview: Creutzfeldt-Jakob
NHS - Creutzfeldt-Jakob disease
Mayo Clinic - BSE (Encefalopatia Spongiforme Bovina)
Ministero della Salute - Robbins & Cotran Pathologic Basis of Disease, 9th Edition, 2014
Vinay Kumar, Abul K. Abbas, Jon C. Aster