Il Santuario Pelagos per la protezione dei mammiferi marini nel Mediterraneo, anche noto come Santuario dei Cetacei, è un’area marina protetta compresa nel territorio francese, monegasco e italiano, classificata come Area Specialmente Protetta di Interesse Mediterraneo.
IN BREVE
Indice
GEOGRAFIA
Il Santuario Pelagos per la protezione dei mammiferi marini nel Mediterraneo, anche noto come Santuario dei Cetacei, è un’area marina protetta compresa nel territorio francese, monegasco e italiano, classificata come Area Specialmente Protetta di Interesse Mediterraneo. In territorio italiano, il Santuario per i mammiferi marini è stato istituito nel 1991 come area naturale marina protetta di interesse internazionale, occupando una superficie a mare di circa 25.573 km2 fra le regioni Liguria, Sardegna e Toscana. L’area marina protetta internazionale, invece, fu istituita nel 1999 grazie alla collaborazione dei tre paesi nella quale il santuario è compreso: Francia (Costa Azzurra e Corsica), Principato di Monaco e Italia (Liguria, Toscana e nord della Sardegna). Il Santuario dei Cetacei si estende da Punta Escampobariou, vicino a Tolone, a Capo Falcone e capo Ferro (Sardegna), fino al Chiarone (confine tra Toscana e Lazio) e occupa una superficie marina complessiva di circa 87.500 km2.
COSA RENDE QUESTE ACQUE TANTO RICCHE IN BIODIVERSITÀ?
Il tratto di mare compreso fra Sardegna, Toscana, Liguria, Principato di Monaco e Francia è una delle zone più ricche di vita nel Mediterraneo. Sono le particolari caratteristiche chimico fisiche indotte dalla morfologia e dalla circolazione delle acque a permettere questo. Sembra che il motivo per cui questa area e una degli ambienti pelagici più produttivi e ricchi di biodiversità di tutto il Mediterraneo e la peculiare orografia della costa, che dà origine a una zona in cui particolari condizioni oceanografiche e climatiche, quale intensa evaporazione, apporto di nutrienti dal Rodano e movimenti ascensionali di acqua profonda (upwelling), favoriscono una produttività primaria molto elevata rispetto ai valori medi riscontrati negli ambienti pelagici di tutto il Mediterraneo occidentale. L’upwelling rende, infatti, questo habitat unico per tutte le specie di cetacei che il Santuario Pelagos ospita. L’upwelling consiste nella risalita delle acque profonde ed è un fenomeno oceanografico che coinvolge il movimento, provocato dal vento, di grandi masse di acqua fredda, densa e generalmente ricca di nutrienti, che risalgono verso la superficie dell’oceano dove vanno a rimpiazzare l’acqua superficiale più calda, pertanto meno densa e in generale ormai depauperata dei suoi nutrienti. Queste nuove masse di acqua arricchita in nutrienti stimolano la crescita e riproduzione dei produttori primari come il fitoplancton. L’aumentata disponibilità di nutrienti nelle regioni di upwelling comporta elevati livelli di produzione primaria e quindi permette che si sviluppi una biodiversità più ricca e complessa.
QUALI SPECIE SI POSSONO AVVISTARE?
Le specie di cetacei che possono essere avvistate sono 8:
- Balaenoptera physalus (balenottera comune)
- Tursiops truncatus (tursiope)
- Physeter macrocephalus (capodoglio)
- Delphinus delphis (delfino comune)
- Grampus grisesus (grampo)
- Globicephala melas (globicefalo)
- Stenella coeruleoalba (stenella striata)
- Ziphius cavirostris (zifio)
Altre specie che possono essere avvistate sono la tartaruga Caretta caretta, la tartaruga liuto, il pesce luna, il pesce volante, la mobula, il tonno, la Velella velella e il pesce spada oltre alle affascinanti migrazioni delle libellule.
LA RICERCA SCIENTIFICA NEL SANTUARIO DEI CETACEI
Diversi enti di ricerca si dedicano allo studio della biodiversità che il Santuario dei Cetacei ospita. Inoltre, le regioni bagnate dalle acque del santuario, e in particolar modo la regione Liguria, si impegnano per la promozione di progetti che possano garantire la conservazione di questo habitat e delle specie che lo popolano. La Fondazione CIMA (Centro Internazionale in Monitoraggio Ambientale) promuove e sostiene la formazione, la ricerca e lo sviluppo tecnologico nel campo della biodiversità. L’osservazione della dinamica dell’ecosistema, ed in particolare il monitoraggio di bio-indicatori quali i cetacei, rappresentano per la Fondazione strumenti necessari per una corretta gestione e conservazione dell’ambiente marino. Il progetto Arion ha come obiettivo principale il miglioramento dello stato di conservazione del delfino tursiope (Tursiops truncatus), essendo questa la specie costiera tra cetacei del Mediterraneo più esposta alle minacce causate dall’attività umana e dallo sfruttamento delle risorse. Il Consorzio Liguria Via Mare è l’unica compagnia di whale watching in Italia ad essere partner sostenitore del progetto. Il progetto Arion propone la realizzazione di un sistema di prevenzione di interferenze in grado di rilevare e monitorare i delfini, di identificare le minacce e di prevenire le collisioni e altri rischi tramite la diffusione di messaggi di avvertimento presenza in tempo reale a tutte le categorie interessate (turisti, pescatori professionisti e sportivi, Area Marina Protetta). Il protocollo di comportamento per ridurre i rischi per la specie è stato sviluppato e concordato con i soggetti coinvolti, in collaborazione con la sezione locale della Guardia Costiera. Il progetto Delfini Metropolitani nasce nel 2001 con l’obiettivo principale di valutare la presenza e le abitudini dei Cetacei lungo le acque della Liguria. Particolare interesse è rivolto al tursiope. Le ricerche vengono condotte solitamente a bordo di gommoni e l’area di studio è costituita dalle acque costiere comprese tra Genova e La Spezia. I dati raccolti durante le uscite del Consorzio Liguria Via Mare, prima compagnia di whale watching in Italia ad aver aderito, sin dal 2001, allo studio Delfini Metropolitani, sono stati inseriti nel database del progetto fino al 2014, anno in cui si è conclusa la collaborazione. Il progetto Aurora Polare nasce nel gennaio 2014 con lo scopo di operare su due diversi fronti. Il primo riguarda uno studio sulle popolazioni dei grandi mammiferi marini: attraverso la collaborazione con diversi operatori, la ricerca vuole andare a comparare i dati di osservazione in archivio storico con i reali avvistamenti per capire lo stato di salute delle popolazioni dei grandi mammiferi, la loro presenza numerica e quali siano le minacce più incombenti. CESTHA, il Centro Sperimentale per la Tutela degli Habitat, è un ente di ricerca autonomo affiliato ad Università di Bologna e Cnr Ismar di Ancona che opera nel settore della ricerca e della salvaguardia ambientale. Ad oggi Cestha individua nel Consorzio Liguria Via Mare il partner di riferimento nelle azioni di monitoraggio dei grossi mammiferi marini e nella raccolta dati sul santuario Pelagos, con obiettivo di trasferire tecniche e modalità in programmi di studio che possano coniugare la ricerca con un approccio anche più prettamente turistico, anche nell’area dell’alto Adriatico. Il progetto WhaleSafe, coordinato dall’Università degli Studi di Genova, ha sviluppato un sistema di prevenzione di interferenze volto a individuare e seguire i capodogli, ad identificare le minacce ed a prevenire collisioni e altri rischi emettendo messaggi di avviso in tempo reale alle navi nella zona. A questo scopo è stato redatto un protocollo per la riduzione dei rischi di disturbo e impatto, che il Consorzio Liguria Via Mare ha siglato. Il sistema è innovativo perché impedisce l’impatto delle navi con le balene monitorando e tracciando gli animali sott’acqua con mezzi acustici. Questo aspetto è di vitale importanza considerando che i capodogli passano tre quarti del loro tempo sott’acqua.
LE REGOLE DA OSSERVARE
Presso il Santuario Internazionale dei Cetacei è necessario rispettare alcune regole per la preservazione e la conservazione dell’area protetta nel rispetto della vita animale che la abita. I cetacei si orientano grazie ai loro sistemi di ecolocalizzazione ed è fondamentale fare attenzione a non disorientarli. Fra queste è molto importante ricordare di:
- non intralciare il normale spostamento dei cetacei e fare attenzione a non modificarne il comportamento commettendo azioni che potrebbero produrre una loro reazione;
- non inseguire e non avvicinarsi troppo velocemente ai cetacei: una volta avvistati saranno loro a decidere se avvicinarsi oppure no;
- non reagire alla presenza dei cetacei con improvvisi cambiamenti di rotta poiché potrebbero confonderli o disorientarli;
- non fare rumori che possano infastidire o spaventare gli animali;
- non gettare nulla in mare e non dare cibo ai cetacei.
Fonte
- Il Santuario dei Cetacei
Whale Watch Liguria - Sanctuaire Pelagos
Site officiel du Sanctuaire Pelagos