Save the Planet è un evento svoltosi nella giornata di sabato 19 settembre 2020 in occasione del World CleanUp Day e organizzato dalla community different in collaborazione con la Worldrise ONLUS di Genova. Si tratta di un progetto che voleva condurre a una maggiore sensibilizzazione della popolazione al problema dei rifiuti sottolineando quanto sia importante la conservazione dell’ambiente che ci circonda.
IN BREVE
Save the Planet: un evento dedicato alla conservazione della Terra
Different nasce come progetto di divulgazione culturale che avvicina le persone a vari ambiti di studio (scienza, tecnologia, ambiente…). Una maggiore consapevolezza scientifica non esclude l’attenzione e la cura che noi tutti dovremmo avere per la conservazione e la tutela della biodiversità del nostro pianeta. L’inquinamento, in ciascuna delle sue forme, depaupera sempre più gli ecosistemi delle già limitate risorse naturali. L’epoca in cui viviamo, la cosiddetta Antropocene, è l’epoca contraddistinta dall’impronta egoistica dell’essere umano sull’ecosistema ambientale; i sistemi economici produttivi sono così incentrati sulla propria etica della crescita che non considerano il limite biofisico del capitale naturale. Il progetto different si è voluto impegnare nell’iniziativa Save the Planet per sensibilizzare l’opinione pubblica verso la protezione della nostra Terra. I canali social different, così come il sito different, in occasione del World CleanUp Day, hanno dato vita a un’iniziativa per la sensibilizzazione della popolazione al tema dei rifiuti e della raccolta differenziata.

Save the Planet nasce con lo scopo di rendere consapevole la comunità dell’importanza che la raccolta differenziata dei rifiuti ha per il bene del nostro pianeta. L’evento, organizzato dalla community different in occasione del World CleanUp Day, si è tenuto il 19 Settembre 2020. Cos’è il World CleanUp Day? È un’iniziativa sociale globale che riunisce milioni di persone in 180 paesi del mondo per la pulizia di luoghi di ogni tipo (spiagge, parchi, strade, fiumi) e per la raccolta differenziata dei rifiuti. L’obiettivo è riunire l’intera comunità, sensibilizzare e ottenere un importante cambiamento per raggiungere il traguardo finale: un pianeta pulito e sano. Dovremmo ogni giorno essere grati alla natura che ci fa vivere sia dal punto di vista fisiologico, dandoci ossigeno e input energetici, sia emotivo regalandoci emozioni con le sue immense meraviglie. La lotta all’inquinamento deve essere una priorità di tutti, l’ecologismo non deve essere una semplice moda ma uno stile di vita che ciascuno dovrebbe far proprio. L’evento Save the Planet, organizzato in collaborazione con Worldrise ONLUS, è il primo evento nazionale con un’impronta sociale del progetto different. Questa iniziativa è riuscita a unire cittadini, associazioni e realtà locali in una giornata di completa dedizione al benessere del nostro pianeta. Tutti insieme abbiamo agito per un unico e comune obiettivo: un pianeta più pulito! Lo scopo di tale progetto può essere riassunto dalle parole di Chief Seattle, un condottiero nativo americano: “Noi non siamo i proprietari della terra ma i suoi guardiani. Ciò che l’uomo fa alla terra lo fa a sé stesso”.

I ragazzi si sono dotati di mascherine e guanti in ottemperanza alle norme relative all’Emergenza Covid. Le squadre di volontari si sono, quindi, riunite in diversi momenti della giornata di sabato 19 settembre e hanno raccolto e pesato i rifiuti per poi depositarli nei punti di raccolta differenziata.

Save the Planet in numeri: quanti rifiuti sono stati raccolti?
L’esperienza del Save the Planet ha visto impegnarsi ragazzi da tutta Italia, dal Veneto alla Puglia, dalla Liguria alla Campania. In alcuni casi in particolare, i gruppi sono risultati particolarmente numerosi ed efficienti in aree che si sono dimostrate eccessivamente contaminate da rifiuti di ogni genere.

In Liguria a dar voce all’evento è stata la Worldrise ONLUS di Genova (GE). Presso la Spiaggia della Foce in piazzale Kennedy, nel capoluogo ligure si sono riuniti quasi 40 volontari ripulendo una superficie di 100 m2. I ragazzi hanno raccolto 52 sacchi di rifiuti, fra cui 27 di indifferenziata, 14 di plastica, 7 di vetro e 3 di cartone. Sono state contate 546 bottiglie di plastica, 240 bottiglie di vetro, 110 lattine, 374 tappi, 1228 mozziconi di sigaretta, più di mille pezzi di plastica e numerosi ingombranti. Si tratta di più di 700 kg di rifiuti esclusi gli ingombranti. Nicola Salvemini ha agito con il suo gruppo di 85 volontari a Barletta (BT), in Puglia. I ragazzi hanno ripulito 65.000 metri quadrati, per un peso complessivo di rifiuti equivalente a 650 kg. A Corigliano-Rossano (CS), in Calabria, Domenica Rizzuti ha riunito 17 volontari per la pulizia di una superficie di 10.2 km2 di superficie per un totale di 145 kg di rifiuti.

A Palermo (PA), Leonardo Lo Monaco ha riunito 6 persone ripulendo un giardino pubblico di 1000 m2 circa per una raccolta complessiva di 50 kg di rifiuti. Giuseppe Meli, invece, ha agito a Niscemi (CL), sempre in Sicilia, con un gruppo di 5 persone. Hanno ripulito 30 km2 di territorio per un totale di 130 kg di rifiuti. Filippo Canale, invece, a Bagheria (PA) ha riunito 36 persone ripulendo una superficie di 22500 m2 per un totale di 100 kg di rifiuti. A Riccione (RN), Federica Bianchini ha riunito 15 volontari operando in zona Cattolica partendo dalle Navi per poi passare per la foce del fiume Conca (spiaggia compresa) che comprende i comuni di Portoverde, San Giovanni in Marignano e Cattolica. Hanno percorso circa 4 Km raccogliendo 147 Kg di indifferenziata, 40 kg di vetro, circa 6 kg di carta e quasi 2 kg e mezzo di plastica.

Valentina Venitucci, in collaborazione con il Comitato Sambo Chiama Sambo e gli Alpini di San Bonifacio (VR), in Veneto, ha riunito 15 persone ripulendo una superficie di circa 15 km² e raccogliendo rifiuti del peso totale di circa 600 kg. In Campania, a Napoli (NA), Laura Fortunato ha raccolto l’adesione di circa 20 persone per la raccolta di 70 kg di rifiuti su una superficie di 300 m² circa. Nel Lazio, a Frosinone (FR), Costanza Savona ha riunito un gruppo di 15 persone ripulendo una superficie di 1700 m2 per un totale di 60 kg di rifiuti.

Oltre ai gruppi maggiori, molti altri gruppi di volontari hanno aderito all’iniziativa raccogliendo diverse quantità e tipi di rifiuti.
In Veneto, a Scorzè (VE), l’ambassador Tommaso Livieri ha riunito un gruppo di 13 volontari raccogliendo 50 kg di spazzatura su una superficie di circa 250 mq in territorio prevalentemente urbano. Al gruppo si sono unite 4 persone da Treviso (TV) riunite da Alessia Gennari. All’iniziativa hanno partecipato anche due ragazzi, su iniziativa di Carla Rossi, a Verona, raccogliendo 7 Kg di rifiuti per 688 m2. In Lombardia, a Cremona (CR), Michele Amadei ha riunito un gruppo di 6 persone ripulendo 284 Kg di rifiuti in 10.000 m2. A Carugo (CO), invece, un gruppo di 8 volontari riuniti da Michele Miranda ha ripulito 4,5 Km di strada e circa 10.000 m2 di spazi verdi comunali, raccogliendo 14 Kg di rifiuti oltre a una bicicletta abbandonata ritrovata nascosta fra i cespugli. A Tregasio (MB), su iniziativa di Giorgio sala due sole persone hanno raccolto 35 kg di spazzatura. A Olgiate Comasco (CO) 4 persone del gruppo We for the Planet, su iniziativa di Nicola Baglivo hanno raccolto 2 kg di rifiuti ripulendo una superficie di 300 m2. A Modena (MO), Madalina-Georgiana Hirnu ha riunito 9 persone per ripulire il fiume Secchia. I ragazzi hanno proseguito per circa 3 km raccogliendo 1 kg di carta, 6 kg di plastica, 7kg di vetri e lattine e 8 kg di indifferenziata.

In Toscana, a Firenze (FI), Roberta Bonacossa e Ilaria Ghaleb hanno riunito un gruppo di 15 persone in collaborazione con Change for Planet, Legambiente, Croce Rossa Italiana e il Comitato Locale di Firenze, ripulendo circa 10 ettari per un totale di 36 kg di rifiuti. Nelle Marche, a Pesaro (PU), Andrea Sebastianelli ha riunito un gruppo di 21 persone per la raccolta di circa 75 kg di rifiuti. A Roma, invece, 4 persone si sono unite a Rebecca Tempesta ripulendo parte della pista ciclabile che corre lungo il Tevere raccogliendo 10 sacchi di spazzatura. A Ferentino (FR), Fabio Galassi ha riunito 5 persone raccogliendo 82 kg di rifiuti su una superficie di circa 6 km². A Ripi (FR), Corrado Cavalli ha agito da solo proseguendo per 2 km e raccogliendo 16 Kg di rifiuti.

In totale sono stati raccolti più di 3300 kg di rifiuti che sono stati poi differenziati in plastica, vetro e lattine, carta, indifferenziata e rifiuti ingombranti, senza considerare i 10 sacchi di rifiuti raccolti a Roma che purtroppo i ragazzi non sono riusciti a pesare.

Le testimonianze dei ragazzi
Abbiamo raccolto alcune testimonianze degli ambassadors dei gruppi più numerosi di modo che potessero essere loro stessi a raccontarci come hanno vissuto questa esperienza del Save the Planet.
Laura, da Napoli, ha sponsorizzato l’evento su Instagram e ha raggruppato i vari volontari che l’hanno contattata dando appuntamento alle 16:00 alla spiaggia di Bagnoli. “Il luogo è stato scelto poiché abbandonato a sé stesso e da anni è ormai diventato un covo di rifiuti: da plastiche di ogni tipo, bottiglie di vetro, attrezzi da pesca, mozziconi di sigaretta, elettrodomestici abbandonati, indumenti usati. Al termine della pulizia i ragazzi si sono occupati personalmente della differenziata dei rifiuti.” Non credeva di avere tanti consensi e non si aspettava che aderissero tanti ragazzi da ogni parte della Campania. Vedere ragazzi il cui unico obiettivo era rendere il nostro pianeta un posto più pulito le ha trasmesso tanta gioia e speranza. “Nel nostro piccolo, siamo stati per un pomeriggio un’ondata di verde e positività.”

Nicola, da Barletta, ci ha raccontato che attraverso i social è riuscito a radunare 90 persone, di età compresa tra i 14 e 20 anni. Dopo aver avvisato il commissariato e l’azienda di raccolta rifiuti locale per decidere il punto di incontro dove poter smaltire il tutto, i ragazzi si sono incontrati in un luogo vicino la stazione, ognuno munito di sacchi, guanti e mascherine. Dopo essersi fatti misurare la temperatura sono stati divisi in 3 gruppi, uno dei quali ha ripulito la zona 167 e l’orto botanico, luogo simbolo della città poiché coinvolto in scarichi abusivi di materiale tossico e non. Gli altri due si sono occupati del parco dell’umanità e della litoranea di ponente. I ragazzi volontari inoltre indossavano tutti una maglietta bianca come simbolo di unità e sensibilizzazione.

Costanza, da Frosinone, ci racconta: “Il luogo scelto è stato il parcheggio sottostante la provincia di Frosinone, poiché molto frequentato ma poco curato. Dopo essersi divisi in più gruppetti attorno al parcheggio i ragazzi hanno ripulito l’area di circa 1700 mq raccogliendo 60 kg di rifiuti. Questi ultimi sono stati differenziati il più possibile e poi portati alla discarica locale De Vizia, mentre i rifiuti indifferenziati sono stati poi ritirati da chi di dovere.”

I ragazzi della Worldrise di Genova ci hanno spiegato che erano in collaborazione con The Black Bag e si sono coordinati con il comune e AMIU, la ditta di raccolta rifiuti per il ritiro, lo smaltimento e la differenziazione. “Erano presenti molti partecipanti, circa 50. Alcuni al di fuori dell’associazione, anche molti bambini, tutti sbalorditi dalla quantità e varietà dei rifiuti presenti visibilmente sulla spiaggia. Uno dei più piccoli, dopo aver trovato un cotton fioc ha detto “guarda ho trovato un lecca lecca!”, e dopo essergli stato spiegato che non era ciò credeva il bambino si è chiesto perché le persone vorrebbero pulirsi le orecchie in spiaggia e lasciare lì i loro rifiuti. Spero che questa iniziativa faccia capire soprattutto ai bambini che non è la normalità trovare plastica sulle spiagge solo perché sono abituati a vederne di continuo. L’invito è quello di guardare ciò che abbiamo nella spazzatura delle nostre case in modo tale da poter limitare i rifiuti partendo dal nostro piccolo e dalla quotidianità.” Arianna dice di tornare a casa sempre “con l’umore sotto il livello del mare perché si esce da queste pulizie sempre con un po’ di dolce amaro dentro, sapendo di aver fatto qualcosa di buono ma consapevole della vastità del problema.”

Ilaria, da Firenze, fa parte di un’associazione chiamata “Change for Planet”, la quale a sua volta fa parte di un’organizzazione più grande di nome “Osservatorio sulla Sostenibilità” che racchiude tutte le altre associazioni fiorentine più importanti nella lotta climatica. La loro idea generale è quella di non operare mai singolarmente ma di radunare quante più persone possibili, infatti Ilaria e i suoi compagni si sono uniti a Legambiente, sponsorizzata da Vallelata, e Crocerossa. Si sono ritrovati al parco delle cascine di Firenze essendo il parco più grande della città, con i suoi 160 ettari di terreno ed essendo stato in passato un luogo un po’ malfamato. Ogni gruppo si è diviso in 3 sottogruppi che si sono occupati rispettivamente di raccogliere carta, plastica e vetro, e rifiuti non indifferenziabili. Il tutto, circa 40 kg, è stato poi smaltito da Legambiente.

Filippo da Bagheria, dopo aver visto sui social l’iniziativa ed essersi accorto che non c’era nessuno che operasse nella sua zona, ha deciso di cercare dei volontari che lo aiutassero nell’impresa. “Insieme ai 30 ragazzi abbiamo deciso di ripulire il monte Catalfano poiché area frequentata moltissimo da famiglie e ragazzi, ma trattata non bene come ci si aspetterebbe. Abbiamo trovato moltissime bottiglie di birra e superalcolici. Lo smaltimento dei rifiuti è avvenuto tramite un ente di smaltimento rifiuti che si è preoccupato di andare a prendere il tutto direttamente sul luogo.” I ragazzi hanno raccolto circa 100 kg di rifiuti. Un’altra ragazza del gruppo di Bagheria ha dichiarato: “Personalmente penso che questa sia un’esperienza, che sarebbe bene farne abitudine, da fare assolutamente, non solo perché si ha modo di conoscere altre persone e di fare amicizia, ma sopratutto perché ci si autosensibilizza su quanto importante sia il gettare i rifiuti esclusivamente dove è giusto gettarli, perché una volta che raccogli 200 mozziconi di sigarette ti chiedi da chissà quanto tempo siano lì e realizzi come una cosa così comune, come il gettare la cicca a terra, sia in realtà un danno di cui si ha traccia anche dopo mesi e anni. Vedere quanto poco rispetto ci sia nel trattare il bene comune e sopratutto il verde comune è demoralizzante, ma sapere che c’è gente disposta a spendere il proprio pomeriggio per una causa giusta dà coraggio e ci si augura che quest’iniziativa duri nel tempo coinvolgendo sempre più persone.”

Fabio, da Ferentino, è stato ambassador di un piccolo ma efficientissimo gruppo di volontari: sole 5 persone, lui compreso. Attraverso un gruppo WhatsApp si sono organizzati per incontrarsi, ognuno munito di sacchi, guanti e mascherine, al parcheggio di Collepero, zona centrale di Ferentino. “Abbiamo deciso di dividerci in due gruppi, uno di 3 persone che ha fatto il giro di Ferentino e le Molazzete e uno di 2 persone che si è occupato di un tratto della cartiera di Ferentino. Abbiamo raccolto 82 kg di rifiuti, tra cui seggiolini e pezzi di auto, che poi sono stati smistati nelle apposite isole ecologiche.”

Andrea, da Pesaro, dice: “La maggior parte di noi sono tutti scout quindi il senso di partecipazione attiva e di buon cittadino la viviamo da sempre. Rendere il mondo un po’ migliore di come lo abbiamo trovato è il nostro motto e ci accompagna sempre. Non è stato dunque strano mettersi in gioco.”

Michele, volontario a Cremona: “C’è veramente tantissima immondizia attorno a noi e la maggior parte di essa viene ignorata dagli occhi distratti delle persone. Spero che queste iniziative inizino a smuovere un po’ gli animi, facendoci riflettere sulle nostre abitudini e stili di vita. Il problema è molto più ampio di quello che si possa pensare.”

Giuseppe, da Niscemi: “La cosa più ripagante è stata vedere le foto “prima/dopo” dei luoghi e ricevere centinaia di complimenti e commenti positivi! Mi piace pensare che, forse, in alcuni, abbiamo lasciato un segno e che magari in futuro ci saranno più adesioni a iniziative del genere.”

Tommaso, da Scorzè: “Occasioni come quella di sabato scorso sono preziose per coinvolgere nuove persone in questo processo. Un sacco di persone coinvolte mi dicono alla fine dell’attività quanto siano stupiti di quanta e quale spazzatura sia dispersa nell’ambiente e a distanza di tempo tornano a dirmi quanto l’attività stessa gli abbia “aperto gli occhi” e di come successivamente continuino a notare la stessa cosa ovunque vadano mentre prima non ci facevano caso.”

Chiunque voglia partecipare alle nostre iniziative è invitato a iscriversi alla nostra community cliccando qui!
Fonte
- Save the Planet
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