Pinna nobilis è il mollusco bivalve più grande del Mar Mediterraneo: può raggiungere la lunghezza di circa un metro. A partire dal 2016, a causa di un’epidemia che ha generato alti tassi di mortalità, rientra tra le specie in pericolo critico di estinzione.
IN BREVE
Pinna nobilis: generalità
Pinna nobilis (Linnaeus 1758), comunemente conosciuta come nacchera, pinna comune, cozza penna o stura, è il mollusco bivalve più grande del Mar Mediterraneo. Il mollusco presenta valve uguali e può raggiungere la lunghezza di un metro, generalmente la dimensione media della conchiglia di un esemplare adulto è intorno ai 65 cm. La conchiglia sulla superficie esterna ha un aspetto rugoso per la presenza di coste radiali che portano numerose scaglie. Solitamente le valve sono di colore bruno con scaglie più chiare. L’interno delle valve è liscio e madreperlaceo e ha un colore rossiccio nelle zone più giovani. Nel proprio habitat naturale Pinna nobilis presenta numerosi epibionti, quali alghe, briozoi, ascidie e spugne, che ricoprono completamente la sua superficie esterna.
È un organismo bentonico sessile che vive fissato al fondo marino sabbioso o roccioso con la parte appuntita della sua conchiglia triangolare. Gli animali sessili sono animali, generalmente acquatici, incapaci di movimento e che vivono ancorati ad un substrato come rocce, alghe o piante. Dopo lo stadio larvale questi molluschi si fissano ad un substrato mediante il bisso (filamenti cornei prodotti dai molluschi). Crescono parzialmente infossati nel fondale marino con le valve in posizione verticale. Sono organismi filtratori che si lasciano attraversare da un flusso di corrente così da catturare particelle e organismi presenti in sospensione. Per nutrirsi e respirare pompano l’acqua nella cavità del mantello mediante un sifone inalante e poi la emettono mediante un sifone esalante. La particolarità di tale mollusco bivalve è quella di ospitare all’interno delle proprie valve crostacei decapodi, come Pontonia pinnophylax e Pinnotheres pinnotheres.
Distribuzione e habitat
Pinna nobilis è una specie endemica del Mar Mediterraneo, si estende dalla Spagna alla Turchia lungo le coste settentrionali e meridionali e le coste delle isole del Mar Mediterraneo. Questo mollusco bivalve è diffuso nelle zone costiere dove fa parte del benthos, la categoria ecologica che comprende gli organismi acquatici che vivono a stretto contatto con il fondo duro o molle. La presenza di Pinna nobilis è strettamente legata a quella delle praterie di Posidonia oceanica, predilige le zone di transizione tra il posidonieto ed i canali di sabbia grossolana. Si può incontrare a profondità che vanno da pochi metri a circa 40 metri, in genere gli individui giovanili si distribuiscono a bassa profondità mentre gli adulti arrivano fino al limite inferiore (30-40 m).
Pinna nobilis: una specie in pericolo
Pinna nobilis è classificata nella Lista rossa IUCN come specie in pericolo critico di estinzione (Critically Endangered). In passato era una specie minacciata soprattutto dalla pesca illegale per il collezionismo, dalla rarefazione del suo principale habitat (Posidonia oceanica), dall’ancoraggio delle barche, dalle specie invasive e dai cambiamenti climatici. Nessuna di queste forme di minacce aveva portato al declino rapido e diffuso di questa specie.
A partire dal 2016 un evento di mortalità di massa ha avuto un forte impatto sulle popolazioni di Pinna nobilis e ne ha aumentato il rischio di estinzione. Gli ingenti tassi di mortalità dell’80-100% sono causati dal protozoo parassita, Haplosporidium pinnae, ancora presente nell’ecosistema marino. In meno di tre anni l’agente patogeno si è rapidamente diffuso dal Mediterraneo occidentale (a partire dalla Spagna) al Mediterraneo orientale. Il parassita interferisce con i normali processi vitali. Il mollusco bivalve malato presenta gaping, impossibilità nel chiudere le valve così da favorire l’esposizione a ulteriori minacce ambientali e da impedire i normali processi di respirazione e nutrizione. Pinna nobilis ha un’importante ruolo ecologico: rappresenta un’isola di fondo duro in mezzo a fondali mobili in grado di ospitare numerose specie del benthos sessile sulla superficie delle sue valve e organismi che vivono al suo interno in simbiosi con il mollusco bivalve.
È possibile salvare Pinna nobilis?
Con piccole attenzioni è possibile dare il proprio contributo per salvare la specie Pinna nobilis dall’estinzione. L’unica speranza risiede nel monitoraggio di tale specie per identificare zone dove le popolazioni sono ancora vive e non colpite dal protozoo Haplosporidium pinnae. È importante individuare eventuali individui immuni su cui sarà poi possibile condurre studi sulle caratteristiche sia del mollusco che dell’habitat in cui è avvenuto il campionamento. Individuare animali ancora sani è molto semplice, basterà toccare la conchiglia con un dito: le specie in buono stato di salute richiuderanno molto velocemente le valve che invece rimarranno aperte negli organismi morti o malati. Nel momento in cui si dovessero individuare aree ricche di esemplari in salute bisogna comunicarlo a enti di ricerca come l’IUCN.