Le specie chiave di volta sono specie il cui impatto sulla propria comunità o sull’ecosistema è sproporzionatamente grande rispetto alla sua abbondanza. In un ecosistema sono specie poco numerose ma con un importante ruolo funzionale.
IN BREVE
Specie chiave di volta
Le specie chiave di volta, o specie chiave o keystone species, sono le specie il cui contributo è fondamentale per il mantenimento della comunità, sono specie importanti dal punto di vista funzionale ma poco numerose. Le keystone species sono specie il cui impatto sul funzionamento dell’ecosistema è sproporzionatamente grande rispetto alla sua abbondanza: se la specie è rimossa da una comunità, la diversità dell’intera comunità collassa. Le specie chiave nonostante non si trovino al più alto livello trofico, sono vicine all’apice della rete trofica. Questo tipo di specie è spesso rappresentata dai predatori terminali della catena trofica (top predator) come ad esempio lo squalo, il leone, l’aquila, l’orso. I top predator esercitano un tipo di controllo top-down sull’ecosistema.
Il meccanismo top-down in natura è un meccanismo di controllo dove la popolazione degli organismi nella parte più bassa della piramide ecologica è controllata dagli organismi nella parte superiore. I predatori terminali, se ad esempio scompaiono, influenzano gli individui dei livelli più bassi dell’ecosistema. Consideriamo ad esempio la catena trofica (partendo dall’alto verso il basso) leone-gazzella-pianta. I leoni carnivori si nutrono delle gazzelle erbivore. Se in questo ecosistema non ci fossero i leoni, le gazzelle prive di un predatore crescerebbero senza fine. Tale situazione causerà un’insostenibilità delle piante per le gazzelle e un crollo dell’ecosistema che non può reggere la numerosa popolazione di gazzelle.
In che modo le keystone species hanno un impatto sulle altre specie? Mediante il consumo, la competizione e anche attraverso la modificazione delle caratteristiche dell’habitat. Negli anni gli ecologi hanno dato grande importanza all’identificazione delle specie chiave di volta poiché in futuro la gestione della conservazione della biodiversità potrebbe essere effettuata con il mantenimento delle specie chiave anziché proteggere tutte le specie considerate vulnerabili o importanti per l’ecosistema.
Le principali specie chiave di volta
Esistono molte specie chiave di volta che hanno un forte impatto sul proprio ecosistema. La lontra di mare Enhydra lutris mantiene l’equilibrio e la biodiversità di specie nelle foreste di kelp. La stella di mare Pisaster ochraceus che controlla la biodiversità e l’abbondanza di specie dei fondi duri colonizzati dai molluschi bivalvi. L’elefante africano Loxodonta africana è una specie chiave fondamentale in Africa: consuma grandi quantità di alberi che permettono il rallentamento della crescita vegetale e quindi il mantenimento del bioma savanico.
Lo squalo tigre Galeocerdo cuvier, anche conosciuto come pattumiera del mare poiché mangia qualsiasi cosa; tale specie svolge un ruolo importante nel controllare le popolazioni di dugongo e tartaruga di mare che abitano le praterie di fanerogame dell’Australia. Il lupo grigio Canis lupus, in quanto top predator, controlla la popolazione di ungulati erbivori di cui si nutre. La predazione del lupo grigio ha numerosi effetti benefici: aumento di carcasse che favorisce la presenza di specie necrofaghe e aumento di alberi nella zona fluviale che favoriscono la crescita dei castori. A loro volta i castori Castor Linnaeus sono specie chiave poiché, grazie alla costruzione di dighe, contribuiscono alla creazione di habitat per la sopravvivenza di organismi acquatici come pesci, insetti, piccoli mammiferi.
La lontra di mare
La lontra di mare, Enhydra lutris (Linnaeus, 1758), permette il sostentamento delle foreste di kelp e della biodiversità di specie che ospitano. La kelp è un’alga bruna, conosciuta anche con il nome comune di laminaria, dalle foglie molto larghe che cresce appena al di sotto della superficie del mare e forma delle vere e proprie foreste sottomarine. Il principale predatore di kelp è il riccio di mare che, in caso di crescita esponenziale, può distruggere completamente le foreste sottomarine e compromettere la biodiversità di tutte le specie la cui vita è legata a questo ambiente. Le foreste di kelp forniscono cibo e protezione a moltissime specie di pesci e invertebrati.
La lontra del Pacifico è un predatore che si nutre di ricci di mare, per il modello preda-predatore se c’è il predatore la preda è tenuta sotto controllo. Nel 1911 a causa della caccia alla lontra, sia per la produzione di pellicce pregiate che per avere una pesca più redditizia, vi fu una decimazione di tale specie. Paradossalmente scomparendo la lontra iniziarono a scomparire anche i pesci, le foche, i falchi e le aquile. Attraverso lo studio di popolazioni si è scoperto che la lontra esercita un controllo top-down sul resto dell’ecosistema.
Le lontre mangiano i ricci di mare i quali sono i principali consumatori di alghe brune (kelp) o fanerogame marine (Posidonia oceanica). Se le lontre scompaiono, i ricci di mare non vengono mangiati e vi è quindi la scomparsa di alghe brune. Le foreste di kelp sono cibo e rifugio per molti organismi marini, in assenza di alghe gli animali si spostano verso ambienti più favorevoli, ciò porta anche al calo della popolazione di foche, aquile e falchi. Appena la lontra è stata considerata come specie protetta si è avuto il ripristino dell’equilibrio nell’ecosistema. Le lontre di mare sono keystone species poiché l’equilibrio dell’intero ecosistema viene mantenuto dalla loro presenza.
Fonte
- Specie Keystone
National Geographic - L’ecologia delle popolazioni
La nuova biologia.blu