NEOM vorrebbe essere molto più di una città: vorrebbe essere una mentalità, uno stile di vita, una nuova cultura. Spesso ci si chiede se ciò che si vede nei film di fantascienza potrà mai realizzarsi nella vita reale, secondo i sostenitori del progetto «Neom» sì, e vorrebbero che fosse proprio la loro città, innovativa, liberale, creativa e all’insegna della tecnologia ad essere d’esempio e di ispirazione per tutte le altre.
IN BREVE
Indice
NEOM: UN’UTOPIA CHE PROVA A DIVENTARE REALTÀ
La storia della città di NEOM inizia con l’annuncio del progetto da parte del principe ereditario Mohammed bin Salman durante la conferenza «Future Investment Initiative», svoltasi a Riyadh, in Arabia Saudita, martedì 24 ottobre 2017. Il principe saudita, vice primo ministro e presidente del Fondo d’Investimento Pubblico (PIF), fin da subito la descrive come «meta di sognatori del futuro», un futuro che non assomiglia a nulla di preesistente sulla Terra, dove il benessere comune ed individuale, l’urbanistica pittoresca, l’innovazione, la tecnologia e la vivibilità sono al centro. NEOM viene immediatamente descritto come un luogo per sognatori, non per persone o aziende convenzionali, adatto per coloro che desiderano creare un nuovo e migliore mondo, una nuova civiltà progressista ed avanzata. «Le persone che non sanno sognare non dovrebbero negoziare con noi o venire a NEOM. Al contrario, sono benvenuti i sognatori» proprio con queste parole il principe concluse il suo discorso alla conferenza.
Il nome e l’obiettivo della città
Il nome della città è costituito da due parti: il prefisso greco neo che significa «nuovo», a cui segue la lettera M che rappresenta la parola «Mostaqbal», una parola araba traducibile con «futuro». Il solo nome della città quindi rappresenta la sua stessa essenza: «NEOM, il nuovo futuro» all’insegna della tecnologia e del benessere, un capolavoro di ingegneria, architettura ed ecologia. Vi sono grandi progetti per la megalopoli da fantascienza; l’ambizione è quella di creare non solo una nuova città, ma anche una vera e propria neo-cultura, con le proprie usanze, i propri valori e il proprio modo di vivere. I promotori del progetto aspirano ad attrarre la classe creativa e le menti di talento, potenziarle con la tecnologia e sistemarle in un luogo perfetto in cui lavorare e vivere, per creare una nuova colonia ispirata dall’immaginazione.

L’obiettivo è quello di utilizzare i 500 miliardi di dollari frutto di investimenti di banche locali e internazionali per creare la città più efficiente, felice, sicura e sana tra tutte, la sede perfetta per guidare il mondo verso un nuovo futuro. NEOM nel 2017 è stata descritta sul suo sito ufficiale come «il progetto più ambizioso del mondo, una città di dimensioni senza precedenti, in Arabia Saudita, composta da molte città che operano come un’unica zona economica indipendente costituita da robot, auto intelligenti, risorse illimitate; una Mecca di ingegneri, sognatori, pionieri della robotica e dell’energia solare. Un hub globale per il commercio, l’innovazione e la conoscenza, ma soprattutto un sostegno per tutte le religioni, determinato ad eliminare gli estremismi».
Robotica e tecnologie del futuro
Il primo robot della storia ad avere la nazionalità saudita si chiama Sophia ed è probabilmente l’androide sociale più avanzato sulla faccia della Terra. Alla sua presentazione ha seguito un’intensa frenesia mediatica che riflette il grande interesse dell’Arabia Saudita per gli sviluppi tecnologici. L’obiettivo principale è quello di rendere NEOM una città di robot, la prima smart city a contenere più robot che umani. Come in un film di fantascienza, le macchine servirebbero le persone e svolgerebbero tutte le attività richieste con la massima precisione, sincerità, pulizia e ordine. Secondo Masayoshi Son l’uso di robot renderebbe la vita delle persone migliore e più felice dal momento che tutti avrebbero più tempo per ciò che conta davvero, e soprattutto darebbe all’Arabia Saudita la leadership per il futuro. Marc Raibert, CEO di Boston Dynamics ed ovviamente guru nel campo della robotica, ha spiegato come i robot saranno utilizzati per costruire la città, popolarla ed eseguire un’ampia varietà di servizi, contribuirebbero a rendere NEOM un luogo più sicuro, consegnerebbero gli ordini a casa, ecc. Approfondiremo le loro mansioni nei prossimi paragrafi.
NEOM: una società di scienziati e creativi
Il termine «popolazione creativa» (o letteralmente «Creative Citizen or Group») è usato per riferirsi a persone il cui valore economico è dato dalle skills di innovazione, capaci di proporre nuove idee, tecnologie o contenuti creativi in un dominio specifico. Un progetto su scala mondiale come NEOM aiuterebbe a sviluppare ed introdurre la tecnologia in ogni città; sarebbe un impulso che avrebbe un grande impatto sia sulla popolazione di NEOM che su tutta l’umanità. L’investimento nei robot sarebbe un perno essenziale per lo sviluppo della megalopoli, così come l’appello per gli specialisti ad accorrere per implementare la loro tecnologia e creare i robot di nuova generazione. A questo proposito Mohammed Bin Salman ha annunciato che NEOM opererà come zona economica indipendente con proprie leggi, tasse e regolamenti, oltre a cancellare tutte le restrizioni. Il regolamento sarà formato nel modo in cui incoraggia le attività e sarà pensato per la prima volta non da politici, bensì dai creativi e uomini d’affari.
Un nuovo modo di vivere
Le future tecnologie impiegate nei trasporti, nella coltivazione, nella lavorazione di alimenti e nell’assistenza sanitaria contribuiranno a creare uno stile di vita unico in NEOM. Il trasporto sarà caratterizzato da mezzi innovativi, dalla guida automatizzata ai droni, mentre il design delle strade incoraggerà a camminare e andare in bicicletta (si pensi alla pista ciclabile luminescente di Nuenen). Nonostante tutte queste proposte sembrino assolutamente utopiche, si sottolinea che già in altre parti del mondo si sta lavorando sulle nuove tecnologie per rendere la Terra un posto migliore, basti pensare ai treni Hyperloop o Maglev e alle «moto volanti» o i droni taxi utilizzati dai dubaiani. Ciò che vorrebbe fare NEOM è riunire sotto un’unica civiltà le grandi menti e i grandi contributori attualmente «dispersi» nel mondo al fine di ispirare anche tutti gli altri paesi e di dare loro l’esempio per il salto evolutivo.
Il salto evolutivo
Tra le altre innovazioni NEOM propone una connessione internet wireless ad alta velocità gratuita e sempre disponibile, le case a zero emissioni di carbonio, la formazione online continua di livello mondiale, l’uso di energie rinnovabili e di robot, gli ologrammi ecc., me per ovvi motivi il progetto è stato pesantemente criticato dagli analisti di tutto il mondo. Secondo Easyviaggio lo scopo di NEOM è la semplice pubblicità, proprio come il Qatar con il PSG, o Abu Dhabi con l’apertura del nuovo Louvre. L’obiettivo è semplicemente quello di mostrare al mondo un’immagine affidabile e positiva, ma secondo il giornale italiano nulla di promesso verrà realizzato entro il 2030. In risposta, Klaus Kleinfeld, ex CEO di Arconic e Siemens AG, ha fatto notare che il mondo sta attraversando un periodo di drastici cambiamenti, cosa che rende il futuro imprevedibile. Ciò non toglie che la possibilità di creare questa realtà in NEOM ci sia e sia sempre più concreta visti i recenti sviluppi tecnologici.

Presto il futuro dovrà adattarsi al cambiamento, i posti di lavoro cercati e le competenze dei lavoratori muteranno e tenderanno sempre più all’high tech. Non tutti i paesi saranno in grado di offrire loro ciò che desiderano, ma se NEOM esistesse, lo sarebbe. La verità è che il cambiamento non riguarda solo l’industria e la tecnologia, ma anche la società e la struttura umana stessa. Il prossimo passo evolutivo per l’Homo Sapiens è quello della simbiosi con la macchina; l’arrivo dell’Homo Technologicus, citando Giuseppe O. Longo, è sempre più vicino, basti pensare alle nuove proposte di Neuralink. La prossima era evolutiva sarà quella post-umana dove filosofie come quella transumanista saranno più attuali che mai.
LA CITTÀ DEL FUTURO: HI-TECH E IN ARMONIA CON LA NATURA
«Better humans, better society»; «Not just a place, a mindset»; «Futuristic city but also in harmony with nature». Sono forse queste le tre citazioni più rappresentative del progetto tratte dal video «NEOM Pioneers» pubblicato sul canale YouTube ufficiale della città. L’architettura organica fu la prima a proporre una fusione armonica tra uomo e natura, un caso esemplare è quello della celebra Casa sulla Cascata di Frank Lloyd Wright. Tuttavia in questo caso si parla di strutture statiche inserite nel paesaggio naturale e mixate con esso, NEOM sarebbe invece la prima opera urbanistica in armonia con la natura in modo dinamico; non si limiterebbe a vivere dentro di essa e a farla vivere dentro di sé, ma le due interagirebbero attivamente tra loro tramite pannelli solari, impianti eolici ed altre strutture per la produzione di energia rinnovabile.
È un esempio quello dell’acqua: Gavin van Tonder, leader del «water sector» di NEOM ritiene che il progetto sia un’opportunità per creare il template di quello che il mondo ha bisogno di essere in futuro; l’acqua sarà prelevata direttamente dal Mar Rosso e non sarà più necessario estrarla dal terreno, ritornerà spontaneamente sulla superficie e verrà riutilizzata a costo zero, ma questo è solo un esempio di ciò che potrebbe essere NEOM dal punto di vista dell’ecologia.
Uno spazio dall’enorme potenziale
L’area che in futuro potrebbe ospitare la megalopoli al momento è totalmente vuota. Non contiene nulla, niente abitazioni, niente persone, niente regole, né distinzioni, solo un enorme potenziale, lo spazio perfetto per creare dal nulla il nuovo capitolo dell’umanità. Forse è vero che certe cose non possono essere modificate ma è necessario crearle da zero. Riportiamo di seguito le parole di Cristopher Tompkins, direttore esecutivo del settore «educazione» di NEOM: «what makes NEOM inspiring is the simple notion of creating something that does not yet exist / it is not a city, is not a town, is an entire country». L’ambizione di Tompkins è quella di creare non solo scuole e università, ma un intero ed innovativo sistema educativo, una nuova cultura.
NEOM come base per l’evoluzione
Le culture attuali sono troppo radicate in loro stesse per poter accettare un cambiamento di prospettiva così drastico, ma non è neanche giusto che siano costrette a farlo, dopotutto se siamo ciò che siamo, è merito loro. Siamo il frutto dell’evoluzione culturale e non sarebbe corretto rinnegare la nostra stirpe in favore di un futuro presumibilmente migliore. Non ci sarebbe nessun futuro migliore senza un solido passato d’origine. NEOM non chiede alle culture mondiali di stravolgere sé stesse, ma si limita ad offrire un alloggio agli individui che confidano nel futuro e condividono determinate caratteristiche di base. In questo modo favorirebbe un nuovo processo di speciazione che porterebbe alla rapida evoluzione dell’Homo Sapiens in Homo Technologicus ed inspirerebbe anche tutte le altre culture a progredire passo dopo passo per adeguarsi alla nuova situazione.
SMART CITY E INTELLIGENZE ARTIFICIALI
NEOM non sarebbe di certo la prima smart city del mondo, né il primo concept di megalopoli intelligente (vedi Paris Smart City 2050 di Vincent Callebaut) eppure se realizzasse il suo intero potenziale, surclasserebbe a mani basse le concorrenti e diventerebbe un esempio e un obiettivo per tutte le altre città. Il Regno Unito ad esempio, come molti altri governi, ha posto in cima alla sua lista la creazione di città intelligenti. Questo interesse comune è innescato dalla speranza che le smart city possano guidare l’economia dei paesi e forse fornire anche la salvezza. Tale aspirazione ha alimentato una crescente concorrenza globale per attirare imprenditori, persone di talento e investitori ed ha dato inizio alla «corsa alla smart city». Tuttavia, come ci insegna NEOM, l’«intelligenza» delle nuove città potrebbe non derivare esclusivamente dalle soluzioni tecnologiche, ma anche dagli espedienti sociali ed educativi innovativi utilizzati per creare un nuovo tipo di cultura.
Il ruolo dell’intelligenza artificiale in una smart city
Eppure quando si parla di smart city non si può non parlare di tecnologia ed intelligenza artificiale (IA). Il vapore era alla base della rivoluzione industriale del diciottesimo/diciannovesimo secolo, le IA sono invece il nucleo della rivoluzione tecnologica iniziata nella metà del ventesimo secolo. Molti aspetti della vita umana sono stati fortemente influenzati o almeno toccati dall’IA e potrebbero quindi farci immaginare la futura realtà «intelligente» di NEOM:
- Per quanto riguarda l’educazione dei più piccoli (ma non solo) troviamo robot costruibili e/o programmabili come Lego Mindstorms, Ozobot, Cubelets, e tanti altri; nella città del futuro non è difficile immaginare scuole ricche di questi giochi.
- Quello dei trasporti è forse uno dei settori dove le IA hanno preso più piede. È in crescita la diffusione di veicoli a guida autonoma che utilizzano radar, sensori, e telecamere per migliorare la guida e ridurre la fatica al volante o gli incidenti. Sempre più spesso i sensori implementati sui veicoli, dalle auto, agli aerei, alle metropolitane, cooperano con software intelligenti per essere in grado di identificare ostacoli o percorsi migliori, salvare vite umane riducendo gli incidenti e gestendo le congestioni stradali.
- Enorme importanza hanno le intelligenze artificali in ambito sanitario. C’è chi crede che presto i robot e le IA andranno a sostituire i medici, dal momento che non solo saranno in grado di fare diagnosi precise e precoci tramite le tecniche di machine learning, ma saranno anche in grado di operare autonomamente ed in modo più sicuro i pazienti. È il caso del sistema chirurgico Da Vinci che tramite ulteriori implementazioni potrebbe diventare sempre più indipendente e preciso nello svolgimento del suo compito. Grande importanza avrebbero anche i robot sociali di supporto come R1 e Pepper, in sperimentazione presso l’Ospedale Casa Sollievo della Sofferenza di San Giovanni Rotondo e, pur non trattandosi propriamente di IA, altrettanta importanza avrebbero altri prodotti tecnologici frutto della robotica e dell’ingegneria come i pacemaker per la Deep Brain Stimulation, i biosensori sottocutanei per il monitoraggio delle attività fisiologiche (ad esempio quello proposto dal Politecnico Federale di Losanna), e per concludere i tessuti organici artificiali, sempre più fedeli agli originali e sempre più efficaci.
- Sicurezza pubblica. Le IA si sono rivelate utili per resistere efficacemente sia agli attacchi informatici, sia agli errori spontanei a cui sono soggetti i software dei sempre più diffusi dispositivi elettronici. Vi sono infatti nuovi laboratori come il Cyberbecurity National Lab, specializzati sia nella difesa contro gli hacker, sia nella risposta alle rivolte delle stesse IA contro i sistemi. Un altro settore di applicazione è quello della prevenzione della criminalità. Avata Intelligence, ad esempio, ha utilizzato un’IA addestrata con la teoria dei giochi per prevedere quando i terroristi o altre minacce colpiranno un bersaglio. Anche altri robot come quelli utilizzati per fronteggiare situazioni altamente ostili come il disinnesco di esplosivi o il contenimento di epidemie stanno fornendo servizi estremamente preziosi per l’umanità nel campo della sicurezza.

Rischi e paure sulle IA
Sembra superfluo enumerare i tanti vantaggi delle IA e la loro grande importanza per la vita moderna, tuttavia, al fine di prevenirli, forse è utile riportare alcuni timori o danni che esse potrebbero causare nel presente o nel futuro, sia a livello di individui che di società:
- L’uomo può dare alle macchine molta intelligenza tramite codici e programmi, ma ad oggi ancora non è in grado di loro alcun tipo di virtù spontanea, sentimento o etica. Come è noto, l’intelligenza isolata dalla virtù potrebbe essere molto pericolosa. La branca dell’affective computing progredisce di giorno in giorno, ad oggi infatti, come ci insegna il robot Sophia, vi sono macchine che riescono efficacemente a riconoscere le emozioni e le intenzioni delle persone e a rispondere adeguatamente ad esse, tuttavia ancora non sono in grado di provare emozioni spontanee, né di avere credenze genuine. Per questo sarebbe innanzitutto necessario dare loro coscienza e consapevolezza, ma a questo punto ci si potrebbe chiedere «coscienza, come funziona?», è davvero possibile darla ad un robot?
- I costi richiesti per la produzione, la manutenzione e la riparazione delle macchine sono molto elevati, soprattutto quando è necessario aggiornarle continuamente per soddisfare richieste sempre maggiori.
- Più gli esseri umani dipenderanno dalle macchine, minori saranno il loro pensiero laterale e le loro abilità di multitasking. Com’è stato dimostrato da recenti studi sugli effetti di internet a livello cerebrale, le nuove tecnologie hanno portato ad un impoverimento delle capacità cognitive. Difatti è stato visto che l’uso eccessivo di mezzi elettronici tende a favorire un tipo di apprendimento cosiddetto «shallow», superficiale, a sfavore di quello specifico e profondo (Loh & Kanai, 2016). Di questi tempi purtroppo, o per fortuna, tutti sanno tutto, ma pochi sono davvero esperti nel loro settore. Non è da escludere che con l’applicazione massiva delle IA, gli esseri umani ne diventino eccessivamente dipendenti, perdendo buona parte delle loro capacità mentali.
- Dal momento che le macchine si limitano ad agire una volta ricevuto l’ordine, se il loro controllo finisse nelle mani sbagliate, potrebbero causare malvagità e distruzione. È sufficiente un solo programmatore particolarmente esperto ma dalle cattive intenzioni per diffondere un virus altamente distruttivo all’interno della rete. Spesso i film di fantascienza ci insegnano a vedere la realtà in modo diverso e ad anticiparla, a questo proposito si pensi all’utilizzo che Obadiah Stane vorrebbe fare dell’armatura di Iron Man.
NEOM E LA TERRA DEL FUTURO
Probabilmente per sopravvivere la nostra specie sarà costretta a colonizzare altri pianeti come suggerisce il grande Elon Musk, oppure dovrà essere in grado di riappacificarsi con la Terra e dovrà imparare a prendersene cura al fine di salvaguardarla. Se tutto andrà secondo i piani, secondo il Consiglio fondatore di NEOM City, la Terra del futuro sarà un luogo dove le più grandi menti e i migliori talenti avranno il potere di incarnare idee pionieristiche e superare i confini dell’umanità per come la conosciamo oggi, in un mondo ispirato dall’immaginazione.

Inutile dire che un «mondo ispirato dall’immaginazione» avrebbe bisogno di molto di più dei metodi tradizionali umani per realizzarsi, vale a dire che l’intelligenza artificiale e le energie rinnovabili sarebbero davvero dei giocatori di base; secondo gli esperti solo così si entrerebbe finalmente nell’era post-petrolio. Secondo il sito ufficiale di NEOM, la città farà la differenza soprattutto in undici settori: 1. Energia e Acqua; 2. Mobilità; 3. Biotecnologie; 4. Cibo; 5. Produzione avanzata; 6. Media; 7. Intrattenimento; 8. Scienza tecnologica e digitale; 9. Turismo; 10. Sport; 11. Stile di vita. Ciascuno di questi aspetti sarà strettamente legato all’IA attraverso diverse applicazioni, quasi in sintonia con i desideri e i requisiti umani, questa è la filosofia che NEOM vorrebbe trasmettere all’intera popolazione mondiale e di cui vorrebbe essere il primo esempio.
Ricerca e sviluppo
NEOM non vorrebbe solo contribuire al miglioramento di tecnologie preesistenti come le nanotecnologie, la stampa 3D, i sensori, ecc, ma vorrebbe anche partire da zero con nuovi progetti al fine di creare invenzioni innovative, esclusive ed originali. Vorrebbe poi diffondere e condividere con tutto il mondo ricerche, analisi e novità in linea con la politica dell’«open source» e per questo motivo garantirebbe agli scienziati più interessati di tutto il mondo la loro prima ed unica opportunità di utilizzare NEOM stessa come terreno di prova per le loro attività e per le loro sperimentazioni. Questa ambizione sarebbe favorita da uno stile di vita ideale sotto tutti gli aspetti, attraverso l’adozione di un’architettura moderna in grado di fornire alti livelli di lusso ai residenti. Questo lusso sarebbe applicato a tutti gli spazi, parchi, palestre, giardini, abitazioni, locali, e la grande opportunità economica non farebbe altro che motivare ulteriormente gli abitanti della città. In qualità di presidente del consiglio fondatore, il principe Mohammed Bin Salman ha affermato che il suo obiettivo è quello di raggiungere nella realtà ciò che è ancora solo in mente. Ad esempio, nessuno a NEOM avrà bisogno di andare nei supermercati per acquistare i beni, perché le soluzioni tecnologiche consentiranno agli abitanti di averli a casa senza sforzo.
NEOM, un progetto ambizioso che spera di concretizzarsi
Stando alle parole del sito web ufficiale della città (2017), NEOM desidera essere il luogo più sicuro, efficiente, orientato al futuro e il miglior posto in cui lavorare e vivere. Questo è il modo con cui la città viene «venduta» nei media visivi e sui social nell’ottica del place branding. Tuttavia NEOM purtroppo ancora non esiste, né sappiamo se mai esisterà, anche se le prerogative e i progetti sono ottimi. Piuttosto ciò che esiste è una visione immaginaria, tendente sempre più al concreto, per una città futuristica in cui le persone possano godere di un nuovo modo di vivere più sano, più felice, libero dallo stress e dove le persone possano avere più tempo per le cose che contano per la vita. Inoltre, dalla descrizione, la megalopoli appare come un luogo in cui gli abitanti potranno vivere fianco a fianco con pionieri e pensatori impegnati nel cambiare lo stile di vita convenzionale in un altro più moderno, liberale e civile, ma per sapere se il progetto avrà mai successo sarà necessario attendere il prossimo episodio della storia umana.
Fonte
- Farag, A. A. (2019). The story of NEOM City: Opportunities and challenges. In New Cities and Community Extensions in Egypt and the Middle East (pp. 35-49).
Springer - Thorne, C., & Griffiths, C. (2014). Smart, smarter, smartest: redefining our cities. In Smart City (pp. 89-99).
Springer - Ashehri, R. (2019). Governance of artificial intelligence In KSA (NEOM as a model).
International Journal of Advanced Studies - Loh, K. K., & Kanai, R. (2016). How has the Internet reshaped human cognition?
SAGE journals