Lo squalo balena è il pesce più grande del mondo, ma è sempre stata una specie molto misteriosa e poco studiata. Negli ultimi anni molti studi hanno esplorato le sue caratteristiche ed il suo comportamento, mentre altri hanno evidenziato le minacce che rischiano di far scomparire questa specie iconica dai nostri mari.
IN BREVE
Indice
LO SQUALO BALENA
Lo squalo balena (Rhincodon typus) è il pesce più grande del mondo, eppure è innocuo per l’uomo, e si nutre di organismi minuscoli, come i copepodi. Nonostante sia il più grande pesce esistente, non fu descritto fino al 1828, e inoltre nel 1986 c’erano solo 320 registrazioni di questa specie. Tuttavia in seguito, la crescita del turismo e delle attività ricreative in mare ha portato a un aumento significativo del numero di avvistamenti, stimolando un’ondata di ricerca sulla specie. Pian piano sono emerse le caratteristiche della specie, la fisiologia, la riproduzione, il comportamento, l’ecologia, ma anche la fragilità e le minacce. Verso la fine del secolo scorso c’è stata infatti una grande espansione della pesca mirata di R. typus, per rifornire il mercato asiatico della ristorazione, oltre alle catture involontarie della specie nella pesca del tonno con reti a circuizione. Attualmente R. typus è elencato dalla IUCN come vulnerabile. In questo articolo cercheremo di spiegare tutti i segreti del pesce più grande del mondo.
MORFOLOGIA: IL PESCE PIÙ GRANDE DEL MONDO
Rhincodon typus ha un corpo fusiforme, caratterizzato dalle sue grandi dimensioni, tre cospicue lunghe creste (carene) lungo i fianchi dorsali, una grande prima pinna dorsale e una pinna caudale semilunare. I segni caratteristici del corpo sono una combinazione di due forme di mimetizzazione: le macchie e le strisce, che hanno colorazioni dirompenti, mentre la superficie ventrale più chiara, formano un effetto definito contro-ombreggiatura. Entrambi sono probabilmente usati in modo difensivo e possono essere particolarmente importanti durante i primi anni, per nasconderli dai predatori.
Fisiologia: come funziona un corpo gigante
Come con tutti gli squali, R. typus dispone di una serie di adattamenti; la pelle è tempestata di denticoli dermici idrodinamici, che riducono la resistenza e il rumore. Hanno uno scheletro fatto di cartilagine, leggera e flessibile. Inoltre mancano di una gabbia toracica, che consente di risparmiare peso ed è compensata, in una certa misura, da un corsetto a maglie complesse sub-dermiche di fibre di collagene, che funziona come uno scheletro esterno flessibile, permettendo l’attaccamento dei muscoli locomotori in un sistema leggero e meccanicamente efficiente. Lo squalo balena ha una proporzione molto elevata di muscolo locomotore miotomico bianco ; questo è un muscolo con uno scarso apporto di ossigeno, che funziona per glicolisi anaerobica. Ciò consente al muscolo di reagire molto rapidamente, ma porta all’accumulo di acido lattico; si pensa che tali muscoli siano usati principalmente per brevi e intensi scatti di velocità. Quale vantaggio abbia questo per R. typus è una questione di congetture, ma potrebbe influire sulla loro capacità di eseguire immersioni molto profonde, attualmente registrate fino ai 1900 metri. Rhincodon typus ha un cervello piccolo rispetto alla sua massa corporea. Il confronto del cervello neonatale R. typus con quelli di giovani di 5 metri, ha mostrato che gli individui appena nati hanno un cervello grande rispetto alle dimensioni del corpo. Sembra, tuttavia, che il tessuto neurale non cresce poi alla stessa velocità del resto del corpo.
Dimensioni: squali da record
Il più grande squalo balena registrato misurava circa 20 metri e 42 tonnellate di peso, ed è stato segnalato da Taiwan, mentre il secondo più grande esemplare misurava 18,8 metri, ed era stato pescato in India. I tassi di crescita misurati negli acquari per R. typus hanno mostrato che i cuccioli neonatali crescono più velocemente nelle prime fasi di vita, rispetto a quando sono giovani. Esemplari giovani più lunghi di 3,5 metri hanno mostrato tassi variabili di crescita, con le femmine che sembrano crescere più velocemente rispetto ai maschi. La lunghezza teorica alla prima maturità sessuale è intorno ai 7/8 metri, con un’età di 21 anni circa. Si pensa che i maschi maturino tuttavia una volta raggiunti i 9 metri, e che le femmine sono forse più grandi dei maschi alla prima maturità sessuale.
Sensi: i poteri dello squalo
Di tutti gli aspetti della biologia dello squalo balena, il funzionamento dei suoi sensi è il meno esplorato. Alcuni studi hanno suggerito che, a livello olfattivo, questi squali avrebbero capacità di rilevamento chemio-sensoriale, simili a quelle dello squalo nutrice. Mentre il plancton di per sé potrebbe non avere un odore identificativo, gli uccelli marini trovano aree ad alta produttività di plancton seguendo il dimetilsolfuro (DMS), emesso quando il fitoplancton viene sfiorato da zooplancton. Questo composto è solubile in acqua, quindi potrebbe essere una buona traccia olfattiva per R. typus. Lo squalo balena ha occhi circolari relativamente piccoli, con una pupilla circolare, posti lateralmente ai lati della testa, dando al pesce un ampio campo visivo. Tuttavia, la sovrapposizione binoculare nella maggior parte delle specie di squali è piccola, quindi ci sono punti ciechi direttamente davanti al loro muso. La vista ad ogni modo ha un ruolo minore per l’alimentazione rispetto ad altri sensi come l’olfatto. Si pensa che la visione dello squalo sia adattata per vedere a corto raggio. Gli occhi di R. typus seguono i nuotatori a distanze di 3-5 metri, suggerendo che sono in grado di individuare oggetti e discernere il movimento a distanza ravvicinata. Lo squalo balena possiede l’orecchio interno più grande conosciuto nel regno animale (molto più grandi di quelli delle balene). In termini di rilevamento del suono, questo dovrebbe renderli più reattivi ai suoni ad alta lunghezza d’onda e a bassa frequenza. Tuttavia, questo li espone al rumore subacqueo di origine antropica, che sta diventando una fonte di inquinamento sempre più importante negli oceani. Rhincodon typus possiede un sistema di linea laterale meccano-sensoriale simile a tutti gli squali. La linea laterale consente agli squali di reagire alle correnti d’acqua generate dai movimenti, e la rapida risposta dello squalo balena al tocco dei nuotatori, tende a indicare che i loro sensi tattili sono acuti. Le ampolle di Lorenzini sono organi simili a fossette, raggruppati intorno alla testa di tutti gli squali, che rilevano deboli campi elettrici e magnetici. Questi organi possono rilevare il movimento dello squalo ed il campo magnetico terrestre, e come tale possono essere un aiuto alla navigazione. Le ampolle di Lorenzini hanno anche dimostrato di essere in grado di rilevare piccoli campi bioelettrici, e consentire ad alcune specie di squali di rilevare prede nascoste. Questo senso ha anche dimostrato di essere efficace nella visualizzazione di prede planctoniche.
HABITAT: DOVE VIVE LO SQUALO BALENA?
Dove vive lo squalo balena? Rhincodon typus ha una distribuzione circumglobale, ed è diffuso in tutti i mari tropicali e temperati, da 30 gradi N a 30 gradi S. Si pensava che fossero assenti nel Mar Mediterraneo, ma recenti avvistamenti hanno confermato la loro presenza anche nel “nostro” mare. Gli squali balena si trovano sia negli habitat costieri che oceanici, e gli avvistamenti oceanici sono fortemente correlati con la temperatura negli oceani Indiano e Atlantico, con la maggior parte tra 26,5 °C e 30 °C. Ci sono anche segnalazioni occasionali di R. typus a latitudini con temperature più fresche, fino a 41 gradi N (Scozia) e 44 gradi N (Canada). Recenti ricerche hanno dimostrato che R. typus preferisce mari con temperature calde: 27 C° al largo dell’Australia occidentale, 20–32 C° nel mare di Cortez, sebbene, 25–35 C° con periodi limitati a 6 C°, al largo delle Seychelles. Sembra quindi che un breve periodo in acqua fredda non sia un ostacolo per i movimenti di R. typus.
Migrazioni e Movimenti
I primi studi di localizzazione satellitare hanno mostrato che R. typus può viaggiare su lunghe distanze, anche per più di 13000 km in 37 mesi, e raggiungere velocità fino a 3,9 km/h. Gli squali balena sono altamente mobili, con movimenti giornalieri medi di 24–28 km. Ci sono alcune indicazioni che lo squalo balena può effettivamente intraprendere vere migrazioni, ritornando in aree specifiche dopo viaggi di lunga distanza. Sembra che in alcune aree gli individui trascorrono il 60% del giorno nei primi 10 m, mentre durante la notte, la maggior parte del tempo viene trascorsa ad una profondità fino a 90 m. È stato dimostrato che R. typus effettua immersioni mesopelagiche fino a 980 metri, e risultati simili sono stati trovati alle Seychelles, con immersioni mesopelagiche di 750-1000 metri. Tuttavia, il 96% del tempo è stato trascorso a profondità epipelagiche, sopra i 100 metri. In tutti gli studi, i dati sulla temperatura indicano che R. typus trascorre poco tempo a temperatura fredde, ma tollera temperature fino ai 2 C°. Le immersioni profonde sono spesso crepuscolari, e si verificano intorno all’alba e al tramonto, anche se esiste prova della capacità di R. typus di cambiare il proprio modello di immersione in relazione alla batimetria. L’immersione più profonda registrata finora per lo squalo balena è stata di 1900 metri. Le immersioni batipelagiche (> 1000 m) iniziano da acque poco profonde, con discese e salite ripide, e poco tempo trascorso alla massima profondità. Le ragioni per cui R. typus fa immersioni in profondità non sono chiare, ma può essere legato all’alimentazione.
ECOLOGIA: IL COMPORTAMENTO E LE STRATEGIE DELLO SQUALO BALENA
Poco si sa dell’ecologia comportamentale dello squalo balena, sebbene in molte aree il pattern di presenza sembra essere temporaneo e spesso dovuto ad eventi specifici legati all’alimentazione. Gli individui di Rhincodon typus si incontrano più spesso da soli, e non sono considerati animali sociali; tuttavia, sono state riportate aggregazioni da diverse aree. Lo squalo balena si alimenta per filtrazione, ed è specializzato verso gli organismi planctonici. I denti stessi sembrano giocare poco o nessun ruolo nell’alimentazione; le prede planctoniche vengono infatti catturate filtrando l’acqua attraverso un apparato simile a un filtro. Man mano che aumentano di dimensioni, la loro dieta cambia per includere prede di dimensioni maggiori e livello trofico più elevato.
Popolazioni: i numeri
Sulla base dei conteggi, delle stime modellate della popolazione e della disponibilità di habitat, si deduce che circa il 75% della popolazione mondiale di squali balena si trova nell’Indo-Pacifico e il 25% nell’Atlantico. Nell’Indo-Pacifico, si deduce una riduzione della popolazione del 63% nelle ultime tre generazioni (75 anni) e nell’Atlantico si deduce una riduzione della popolazione di oltre il 30%. Combinando i dati di entrambe le regioni, è probabile che la popolazione globale di squali balena sia diminuita di >50% negli ultimi 75 anni. Uno studio genetico globale che utilizza sia il DNA mitocondriale che l’analisi dei microsatelliti ha dimostrato che le sottopopolazioni di squali balena nell’Atlantico e nell’Indo-Pacifico sono separate. Due studi genetici su scala globale sugli squali balena hanno stimato la dimensione genetica effettiva della popolazione, cioè il numero di adulti riproduttori: usando il Dna mitocondriale è emerso che l’attuale dimensione genetica della popolazione effettiva è 119.000-238.000 squali. Un altro studio ha stimato che la dimensione genetica effettiva della popolazione è di 103.572 individui.
Aggregazioni: unioni casuali?
La maggior parte delle aggregazioni si verificano in ambiente costiero. Al largo di Ningaloo Reef, nell’Australia occidentale, sono state viste associazioni con individui con lunghezze di 3-10 metri, prevalentemente maschi (82%). Allo stesso modo, aggregazioni cosi strutturate si trovano in Belize, Maldive, Mozambico e Seychelles. Nel Golfo della California, l’aggregazione di R. typus era dominata a nord da giovani maschi, mentre più a sud gli individui erano solitari, e principalmente femmine adulte e probabilmente gravide. L’associazione di individui più grande è stata trovata in Messico, con oltre 400 esemplari riuniti, soprattutto maschi. La segregazione per taglia e sesso è nota per diverse specie di squali, dove le femmine occupano habitat diversi, crescono più velocemente, si nutrono di prede diverse e sono mature prima rispetto ai maschi. Questa marcata segregazione indica che nella specie sono presenti cambiamenti dell’habitat o della dieta specifici per sesso. In California, gli squali giovani, composti per il 60% da maschi, sono stati trovati in acque meno profonde a nutrirsi. Gli squali più grandi, composti per l’84% da femmine, si trovavano nelle acque oceaniche dove si nutrivano di chiazze di krill. Il ruolo sociale o comportamentale delle aggregazioni deve ancora essere trovato. Un potenziale vantaggio delle aggregazioni è la maggiore opportunità di trovare un partner. Mentre comportamenti alimentari sono stati segnalati da tutte queste aggregazioni di R. typus , tuttavia, c’è scarso supporto per qualsiasi comportamento di accoppiamento. Le aggregazioni di R. typus sembrano quindi essere il risultato delle attività di alimentazione, piuttosto che di qualsiasi comportamento o bisogno sociale, e come tale lo squalo balena potrebbe essere considerata una specie sociale facoltativa.
Alimentazione: cosa mangia lo squalo balena?
Cosa mangia lo squalo balena, e come si nutre? Rhincodon typus è in grado di nutrirsi mediante aspirazione, e si nutre spesso di fitte aggregazioni di specie di dimensioni molto piccole: la maggior parte delle prese sono invertebrati pelagici, per questo agli squali balena non servono denti. Sono state studiate tre tecniche di alimentazione nello squalo balena: alimentazione ad ariete, alimentazione per aspirazione e alimentazione attiva ad ariete in superficie. L’alimentazione ad ariete viene segnalata più spesso: il pesce nuota in avanti a velocità costante, con la bocca parzialmente o completamente aperta, in modo che le prede presenti vengano catturate semplicemente con la locomozione in avanti. Questo metodo è anche definito “passivo”, poiché c’è poco, se non nessun, pompaggio delle branchie. L’alimentazione ad ariete avviene con una bassa densità di prede, o con prede come i copepodi. L’alimentazione per aspirazione è l’ingestione attiva di acqua e cibo da parte, eseguita spesso da fermo, con lo squalo in posizione verticale o orizzontale; questo comportamento è stato associato a densità medie di prede. L’alimentazione attiva ad ariete in superficie avviene con lo squalo in superficie con la parte superiore della bocca a livello dell’acqua, spesso con la maggior parte del dorso fuori dall’acqua, nuotando attivamente con un percorso circolare. Questo comportamento è stato notato nelle condizioni di plancton più denso e fitto. In tutti i metodi di alimentazione, i tamponi di filtrazione si ostruiscono con il particolato, e lo squalo balena li elimina facendo scorrere il flusso di ritorno indietro, con una manovra in cui sembra che il pesce tossisca sott’acqua, espellendo così i detriti. Tra le prede più comuni c’è il copepode Acartia clausi o il krill tropicale Pseudeuphausia latifrons. È stata anche segnalata l’alimentazione dello squalo balena verso meduse (Linuche unguicolata), e si nutrono anche di uova deposte da Lutjanus cyanopterus e Lutjanus jocu. Lo squalo balena si nutre anche di piccoli pesci di branco, e ciò è stato confermato in alcuni dei pochissimi esami del contenuto dello stomaco.
Riproduzione: la più grande cucciolata tra gli squali
Le femmine gravide e individui molto piccoli si incontrano molto raramente. Gli squali femmina gravidi si trovano stagionalmente nel Pacifico orientale, in particolare al largo dell’isola di Darwin nell’arcipelago delle Galapagos e nel Golfo di California. Il metodo di riproduzione in questa specie non era chiaro fino al 1995, quando una femmina incinta di 10,6 metri è stata esposta in un mercato ittico di Taiwan: aveva 304 embrioni presenti nei due uteri, la più grande dimensione della cucciolata riportata da qualsiasi specie di squalo; molti erano nelle loro uova e avevano sacchi vitellini esterni, ma molti non erano neppure nell’uovo e senza sacco vitellino. Ciò ha dimostrato in modo conclusivo che gli squali balena sono vivipari aplacentari. In genere alla nascita i cuccioli di squalo balena misurano intorno ai 50-60cm, e c’è un normale rapporto tra i sessi di 50:50 alla nascita. Il legame di coppia stabile non è stato trovato negli squali. Una recente analisi genetica di 29 cuccioli di varie dimensioni, ha scoperto che tutti avevano lo stesso padre. Ciò fornisce una forte evidenza che un singolo maschio ha generato l’intera cucciolata, ed è un’indicazione di monoandria. Inoltre sembra probabile che venga utilizzata una forma di conservazione dello sperma, con la fecondazione delle uova che avviene in seguito per un periodo di tempo. La conservazione dello sperma è stata registrata in altre specie di squali. Le osservazioni sul sesso dello squalo balena e sulla segregazione per età, porta a concludere che all’interno di questa specie, le femmine esibiscono una forma di allevamento e le femmine giovani mostrano filopatria nella stessa area in cui sono nate, mentre i maschi si trasferiscono in altre zone per accoppiarsi.
Rapporto con l’uomo: odio e amore
Le osservazioni degli squali balena presenti in acquari indicano che Rhincodon typus apprenda, poiché gli individui modificano il comportamento quando i loro custodi appaiono con il cibo, nuotando in cerchi stretti vicino al punto di alimentazione, in attesa di essere nutriti. Sono anche conosciuti per cercare nei dintorni delle reti delle barche locali che catturano pesci simili alle acciughe in Indonesia orientale, accettando distribuzioni di pesci dai pescatori. L’esistenza di prevedibili aggregazioni dello squalo balena, ha consentito studi di interazione con gli esseri umani attraverso l’attività di ecoturismo. Studi a breve termine hanno indicato che gli effetti di tali interazioni possono portare a cambiamenti sottili ma definiti nel comportamento, con R. typus che si immerge più frequentemente e trascorre meno tempo in superficie, come fosse disturbato dalla presenza dell’uomo. Uno dei problemi sull’osservazione diretta del comportamento dello squalo balena riguarda la loro capacità di reagire sia alle barche che ai nuotatori, e quindi la presenza dell’osservatore influenza le osservazioni dirette.
MINACCE E MORTALITÀ: UN GIGANTE VULNERABILE
Nel 2000, lo squalo balena è stato classificato dall’Unione Internazionale per la Conservazione della natura (IUCN) come vulnerabile, ed è stato incluso nella Lista rossa delle specie minacciate, a causa della diminuzione della popolazione. La specie è stata inclusa nell’Appendice II della Convenzione sulle specie migratrici di animali selvatici (CMS) nel 1999 (CMS, 1999) e nell’Appendice II della CITES, la Convenzione del Commercio di specie minacciate di estinzione, nel 2002. La mortalità naturale per lo squalo balena è più alta nelle prime fasi giovanili. Individui sono stati recuperati dall’intestino di alcuni marlin blu. Molti studi di foto identificazione hanno rivelato un’elevata incidenza di segni di morsi e cicatrici, che suggeriscono che la specie è soggetta ad attacchi da parte di vari predatori, come orche e grandi squali, durante le loro fasi giovanili, sebbene spesso sopravvivano a tali attacchi. Lo squalo balena si è spiaggiato in pochissime aree, come lungo la costa dell’Oceano Indiano del Sud Africa e al largo di entrambe le coste dell’India o sulle coste pacifiche dell’Australia. Le abitudini di nuoto in superficie di R. typus lo rendono soggetto a lesioni causate da collisioni con barche, che inoltre producono anche rumore subacqueo, e molti dei primi rapporti sulla specie sono stati ottenuti da questi incidenti. Anche eventi di inquinamento marino che si sono verificati negli hotspot degli squali balena, come la fuoriuscita di petrolio dalla Deepwater Horizon nel Golfo del Messico nel 2010, possono provocare mortalità o spostamento dagli habitat preferiti.
Caccia e pesca
Gli effetti della caccia o della pesca su una specie con un ciclo vitale lento possono avere effetti significativi sulle loro popolazioni. Gli squali balena sono infatti potenzialmente a rischio. In generale, prima del 1990, c’era poco mercato per i prodotti ottenuti da essi; l’olio è stato utilizzato per impermeabilizzare barche e per la produzione di lucido da scarpe. La pesca artigianale su piccola scala esisteva in sette paesi come India, Iran, Maldive, Pakistan e Filippine, tuttavia spesso gli squali balena venivano esportati negli Stati Uniti per 2-300$. All’inizio degli anni ’90 ci fu un rapido aumento della domanda di squalo balena, una volta trovata la carne, nota come squalo tofu, considerata una prelibatezza della ristorazione taiwanese, con un prezzo di 13,93 $/kg. Un piccolo squalo balena da 2 tonnellate potrebbe valere 14.000 $, mentre uno più grande da 10 tonnellate valeva circa 70.000 $ nel 1997. Le pinne venivano scartate o vendute come pinne da esposizione o da trofeo per i ristoranti che offrivano la zuppa di pinne. Tuttavia, uno squalo vivo è stato visto con una prima pinna dorsale rimossa di recente alle Maldive. La richiesta di carne ha portato alla conseguente espansione della pesca: a metà degli anni ’90, le Filippine hanno lavorato tra 450 e 799 esemplari all’anno, mentre la pesca indiana ha registrato fino a circa 430 individui, sebbene altre fonti abbiano dichiarato catture sostanzialmente più elevate. La pesca di R. typus a Taiwan sbarcava 250–270 individui all’anno fino alla fine degli anni ’90, principalmente giovani, mentre la cattura dall’India comprendeva individui generalmente più grandi (>7 metri). Il volume annuale di carne di squalo balena scambiato è più che raddoppiato tra il 1998 e il 2000, arrivando a 60 tonnellate nel 2000, anche se altre quantità venivano esportate con canali non ufficiali. Si pensava che anche la carne di squalo balena proveniente dalla Cina continentale fosse esportata illegalmente nel mercato taiwanese. Sebbene lo squalo balena non sia attualmente cacciato dalla Cina, vi è una grande cattura accessoria, stimata in oltre 1.000 individui all’anno. Una pesca diretta più piccola si è verificata alle Maldive fino a quando gli squali balena non sono stati protetti nel 1995. Il pescato dalle principali località filippine è diminuito del 27% nel 1997, e nel 1998 è stato imposto un divieto totale di pesca. Cali simili sono stati osservati in India, dove la specie è stata poi protetta dalla legislazione nazionale, anche se catture accessorie si verificano ancora, con 79 sbarchi dal 2001 al 2011. In Taiwan, il totale delle catture 2001-2002 è sceso a solo 113 nonostante l’aumento della domanda e del valore; tuttavia, le importazioni di R. typus sono aumentate per soddisfare la domanda, con 7000 tonnellate importate nel 2001, e i mercati più grandi sono stati la Corea del Sud e gli USA. Sorprendentemente, l’anno successivo solo 2 tonnellate erano registrate come esportazione, e il Taiwan ha vietato l’uccisione di squali balena e la vendita della sua carne e di altri prodotti nel 2008. I tassi di mortalità stimati nella pesca con reti a circuizione del Pacifico centro-occidentale erano più alti: 12% per il 2007-2009 e 5% nel 2010. Questo dato estrapolato indica una mortalità di 56 squali nel 2009 e 19 nel 2010. L’unica pesca conosciuta per gli squali balena, esistita nell’Oceano Atlantico, si trovava a Cuba, dove venivano catturati 8-9 squali ogni anno fino a quando la pesca fu vietata nel 1991. Sebbene la specie sia tecnicamente protetta, le catture non sono monitorate e l’applicazione delle leggi è minima.
Ecoturismo
L’uso di R. typus come elemento turistico è aumentato notevolmente dal 1990, con la neonata industria iniziata a Ningaloo Reef, nell’Australia occidentale. Le industrie del turismo basate sull’osservazione dello squalo balena si sono ora sviluppate in diversi paesi o località, tra cui Australia, Belize, Cuba, Gibuti, Ecuador, Honduras, Indonesia, Maldive, Messico, Mozambico, Oman, Panama, Filippine, Sant’Elena, Arabia Saudita, Seychelles, Tanzania e Thailandia. La spesa diretta per il turismo incentrato sullo squalo balena nell’atollo di Ari Sud alle Maldive è stata stimata in 9,4 milioni di dollari nel 2013. Alcuni studi hanno previsto che, a livello globale, il turismo dello squalo balena avrebbe probabilmente un valore di oltre 42 milioni di dollari all’anno. In Australia è stato guidato lo sviluppo e il controllo delle attività di interazione con R. typus, da un codice di condotta e da controlli legislativi sul numero di operatori e licenze, per ridurre al minimo le interazioni negative con il pesce. Questo codice è diventato un modello più pratico per molte altre aree. Tuttavia, i numeri degli squali balena sono diminuiti, così come le possibilità di vederne uno. Al largo della penisola dello Yucatan, nei Caraibi, il turismo marittimo è iniziato nel 2002 ed è subito fiorito, ma ha sollevato preoccupazioni riguardo gli effetti negativi sulla specie. Nel 2007, i visitatori sono aumentati a più di 16.000. Gli effetti deleteri di tali interazioni su R. typus possono essere sia brevi che lunghi. Gli effetti a breve termine includono immersioni rapide e comportamenti di evitamento, che possono disturbare e impedire agli squali balena di nutrirsi. Gli effetti a lungo termine possono includere l’interruzione delle normali attività di alimentazione, evitamento o spostamento da queste aree ricche di turismo, stress, lesioni e persino mortalità, dovuta agli urti con le imbarcazioni durante gli spostamenti. A livello globale, le attività turistiche legate allo squalo balena sono la forma più importante di attività basata sugli squali, in gran parte dovute alle loro massicce dimensioni e alla natura mansueta. La popolarità del turismo di R. typus ha conferito al pesce vivo un reale valore economico in molte zone. A loro volta queste aree hanno inoltre sostenuto un numero significativo di attività di ricerca, e in alcune aree le attività turistiche finanziano direttamente i programmi di ricerca.
Fonte
- Colman, 1997. A review of the biology and ecology of the whale shark.
Journal of fish biology - Rowat & Brooks, 2012. A review of the biology, fisheries and conservation of the whale shark Rhincodon typus.
Journal of fish biology - Rhincodon typus
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