Negli ultimi anni si sente sempre più parlare di trap, un genere musicale nato negli Stati Uniti. Questa nuova moda ha sortito molte preoccupazioni in quanto, spesso, inneggia al consumo di alcuni farmaci contenenti codeina. Il fenomeno del lean e della purple drunk hanno messo in luce la connessione tra gli effetti della codeina e il genere trap, facendo riflettere sul potenziale della musica che ascoltiamo nell’influenzare alcune nostre scelte comportamentali.
IN BREVE
Indice
L’ABUSO DI SOSTANZE COME INDICATORE DELLA SOCIETA’
L’immissione di nuove sostanze, l’abbassamento dell’età nella quale si inizia a sperimentarne l’assunzione, le forme di consumo sempre più mutevoli e le differenti tipologie d’utenza rappresentano alcune delle variabili che rendono necessario un costante monitoraggio dell’evoluzione dell’abuso di droghe. Nuove sostanze, nuovi stili di consumo e nuovi significati sociali attribuiti all’utilizzo stesso sono elementi che hanno contribuito a creare una reale necessità di ampliare le conoscenze fino ad ora possedute, perché i rapidi movimenti sociali portano in continuazione i giovani a rapportarsi con nuove mode e nuovi stili ancora poco esplorati e conosciuti scientificamente. Quando delle nuove droghe compaiono negli scenari sociali si percepisce una volontà quasi maniacale da parte di curiosi e ricercatori di comprendere da subito la natura del fenomeno. Ma a tal proposito, è importante comprendere come parlare di sostanze stupefacenti vada di pari passo ad una certa riservatezza, un sentimento di insicurezza, di illegalità e di paura. Sono quindi chiare le difficoltà che si possono riscontrare nel tentativo di indagare un fenomeno relativamente giovane, soprattutto se questo riguarda fasce d’età molto basse come in questo caso. In linea con questo percepibile “silenzio assenso” che riguarda sia la difficoltà a esporsi dei consumatori e sia il non intervenire mediaticamente della società, spesso le conoscenze riguardanti il consumo e abuso di droghe nell’attualità dei giorni nostri si fossilizzano, senza fornire uno sguardo realistico e aggiornato sui nuovi trend potenzialmente distruttivi. In realtà, il consumo di droghe è molto più di quanto pensiamo connesso all’attualità: il fenomeno dell’abuso di sostanze rappresenta infatti un indicatore della società odierna ed è diventato un problema sociale soprattutto perché colpisce i giovani, una fascia della popolazione al centro di molte preoccupazioni. Si tratta di un fenomeno estremamente complesso, perciò, nel caso si voglia dare una interpretazione sociologica dell’argomento, è necessario andare oltre le spiegazioni superficiali: ed è solo andando oltre le spiegazioni superficiali che è possibile indagare aspetti ancora relativamente poco approfonditi e farlo con un’intenzione attiva, stimolante e soprattutto realisticamente preventiva.
SOSTANZE E PIACERE: OLTRE LA SUPERFICIALITA’
La consapevolezza dell’idea dell’assunzione della droga come elemento in grado di dare piacere che emerge dalla cultura contemporanea, è un punto di partenza importante quando l’obiettivo è quello di eseguire una analisi di un fenomeno nuovo che vada al di là delle classificazioni superficiali. L’utilizzo di sostanze stupefacenti è motivato dal piacere che esse creano e, nel momento in cui si stabilizza una dipendenza, l’abuso è motivato a sua volta dalla volontà di evitare il disagio dovuto all’interruzione dell’assunzione. In questi termini, va considerata anche la parte riguardante i prezzi, in termini di salute e pericoli, che comporta l’assunzione di sostanze finalizzato al raggiungimento di alcune forme di piacere: questa valutazione intrinseca porta ad una riflessione pragmatica, economica, utilitaristica. Infatti, sono proprio i consumatori o chi per la prima volta si approccia ad una droga a praticare quel calcolo edonistico, quel bilancio previo in cui consiste l’attività ininterrotta dello scegliere più o meno razionalmente se utilizzare una sostanza: alla base della decisione di assumere una sostanza c’è una ragione. Riconoscere l’esistenza di questa ragione non vuole dire necessariamente condividerla, ma questo porta a interpretare il gesto di provare una droga come un atto particolarmente diffuso che va esaminato e interrogato come una decisione che, come tutte le decisioni, è influenzata da vari fattori, compresi quelli sociali. Scelta quindi, che in quanto tale, è modificabile. Una visione ottimistica rispetto alla modificazione e riduzione di comportamenti disfunzionali riguardati l’abuso di sostanze sottende questo tipo di interpretazione, ovvero vedere l’uso e l’abuso di droghe, almeno inizialmente come delle decisioni: perché tutto ciò che deriva da una decisione è modificabile e quindi anche migliorabile o estinguibile.
IL FENOMENO PURPLE DRUNK: UNA MODA GIOVANISSIMA TRA TRAP E CODEINA
Conosciuta anche come Lean, la Purple Drunk è una miscela composta da particolari sciroppi per la tosse contenenti codeina come il Makkatussin e bevande analcoliche zuccherate come la Sprite. Il nome Purple Drunk deriva dal colore violaceo del mix, che grazie allo sciroppo si presenta come una bevanda colorata e zuccherina piacevole alla vista e al gusto. Questa moda che si sta facendo strada tra i banchi di scuola dell’Italia e dell’Europa nasce in negli Stati Uniti e in generale risulta essere un fenomeno relativamente giovane e circoscritto che riguarda principalmente la fascia dei giovanissimi. Come già citato, l’alta prevalenza dell’uso non medico di prodotti combinati di codeina è stata registrata soprattutto negli Stati Uniti (2008-2009): descrizioni approfondite del fenomeno, caratteristiche e gradi di uso non medico della codeina sono identificate soprattutto negli States; tuttavia recenti studi sviluppati a livello Europeo descrivono l’utilizzo della codeina per il sollievo dal dolore fisico e psicologico come un fenomeno in aumento in Europa. Una recente ricerca sull’abuso di medicinali nella UE rileva dati di consumo di codeina problematici in Francia e Norvegia e ipotizza che simili modelli siano diffusi in altri paesi europei. Nonostante il problema sembri rilevante a livello sociale le indagini su questo tema non sono tantissime e risultano particolarmente limitate: si suppone infatti che la circostanza per cui l’utilizzo dei farmaci contenenti codeina sia popolare per lo più in popolazioni di minori abbia limitato il proliferare delle informazioni sulla materia.
Cos’è la codeina?
La codeina (3-metilmorfina) è un oppiaceo debole prescritto e OTC disponibile, comunemente somministrato per scopi analgesici, anti-tosse. Essendo un analgesico oppiaceo debole (appartenenza al secondo gradino della scala OMS) la codeina procura una lieve analgesia, per cui quando il dolore è più forte la codeina perde potere antalgico provocando quindi la necessità di assumere sempre maggiori dosi provocando assuefazione e tolleranza, elementi centrali di qualsiasi tipo di dipendenza. Di fatti, come tutti gli oppiacei l’uso continuato di codeina induce dipendenza fisica e psicologica, mentre l’improvvisa interruzione provoca sintomi di astinenza. Ovviamente l’uso eccessivo e / o a lungo termine di prodotti contenenti codeina è potenzialmente dannoso e associato ad una serie di effetti collaterali che coinvolgono vari apparati ed organi. I più comuni riguardano l’apparato respiratorio, come la depressone respiratoria, ma sono noti anche gli effetti negativi sull’apparato cardio circolatorio come l’alterazione della pressione sanguigna e della frequenza cardiaca che possono diminuire fino ad arrestarsi. Tuttavia, la cosa che ci interessa maggiormente sugli effetti degli sciroppi per la tosse contenenti codeina è la caratteristica principale del suo principio attivo, ovvero è alterazione delle percezioni e delle risposte emotive al dolore. Oltre ai classici effetti psicologici tipici di qualsiasi oppiaceo, come la sonnolenza, gli effetti sedativi e psicoattivi tra cui il delirio, il punto centrale del consumo di questa sostanza sembra essere appunto l’attenuazione del dolore emotivo. Nello studio “Nod and wave: An Internet study of the codeine intoxication phenomenon” del 2015, alcuni autori analizzarono le narrative degli utenti che abitualmente consumavano droghe ricreative attraverso un forum anonimo su Internet: da questa analisi emerse che i consumatori di farmaci contenenti codeina ne facevano uso con la l’obiettivo di ignorare il dolore fisico o emotivo, sperimentando spesso effetti dissociativi, stati alterati di coscienza, sensazioni di euforia e allucinazioni.
Cos’è la purple drunk?
La purple drunk è viene descritta come la miscela che si ottiene mescolando gli sciroppi antitussivi contenenti codeina (come ad esempio il Makkatussin, farmaco da banco in Svizzera ) e bevande analcoliche (come la soda e la Sprite). Con il nome “purple drank” si fa riferimento solo alla bevanda così composta, ma ne esistono molte varianti: aggiunta di alcool, analgesici, antistaminici, contemporanea assunzione di cannabinoidi o altre sostanze illegali. Lo studio scientifico “Purple drank: un dangereux cocktail à connaîtr “ svoltosi recentemente in Francia la descrive come un cocktail allucinogeno pericoloso ampiamente diffuso tra gli adolescenti che ne vengono a conoscenza grazie ai rapper americani e alle loro pagine sui social network. Da alcune ricerche sul tema, emerge l’importanza dell’impatto culturale che questa bevanda ha sviluppato negli anni: descrivendo l’evoluzione storica delle modalità di assunzione della codeina, si pone l’accento su quanto la modalità di assunzione tramite purple drank, sia connessa alla realtà sociale poiché introdotta da personaggi di rilievo appartenenti al mondo della musica trap. Infatti, mentre la codeina ha una storia meno recente e veniva utilizzata inalterata sotto forma di pillole, la purple drank ha cominciato a divenire popolare già come miscela acquisendo non solo fama e popolarità ma dotandosi addirittura di un background sociale e , come analizzeremo nello specifico, musicale. Non mancano infatti tra le notizie di attualità degli ultimi anni, vari arresti di personaggi particolarmente in vista connessi all’uso improprio di sciroppi per la tosse contenenti codeina, oltre che alcune morti presumibilmente collegate al consumo di questa miscela di alcuni esponenti della musica trap, contribuendo alla crescente popolarità del pericoloso cocktail. Conosciuto anche come “syrup”, “sizzurp” e “lean” (dall’inglese “appoggiarsi, inclinarsi, propendere” soprannominato così per la postura che gli utenti assumono quando sono intossicati), le forme più comuni di questa miscela includono principalmente sciroppi per la tosse da banco, in quanto più facili da ottenere e molto più economici rispetto ad altri sciroppi per la tosse con codeina vendibili solo ad utenti dotati di ricetta medica.
Codeina e trap: quale relazione?
La relazione tra la musica, elemento sociale per eccellenza, e le sostanze stupefacenti non è di certo una novità. Questa connessione, infatti, risulta essere rilevante e significativa e viene indagata in vari studi, tra cui quello svolto in Olanda “Is it the music? Peer substance use as a mediator of the link between music preferences and adolescent substance use” dal quale emerge una effettiva connessione tra i due elementi. In effetti, I risultati di questo studio olandese sottolinearono come l’abuso di sostanze e le preferenze musicali siano coerentemente associati. Ovviamente la ricerca scientifica cercò di giustificare questa assunzione, fornendo delle motivazioni reali finalizzate a spiegare questa relazione. Una spiegazione che spesso di ritrova nei vari paper sul tema individua l’ascolto della musica e l’esposizione ai video musicali che promuovono un X comportamento un fattore veicolante e introduttivo verso la sperimentazione del comportamento stesso oltre che una fonte di influenza che colpisce gli adolescenti portandoli ad impegnarsi in comportamenti rischiosi, come l’uso di sostanze. Le associazioni riportate potrebbero quindi derivare dall’apprendimento sociale da testi, video come anche dal comportamento che gli artisti, idolatrati dagli adolescenti, esprimono sui social network. La volontà di imitare i propri idoli non è di certo un pattern che stupisce, ma quello che fa preoccupare maggiormente a proposito di questa tipologia di soggetti è la mera santificazione di comportamenti palesemente sbagliati solo al fine di metterli in atto, senza secondi fini particolari, giusti i sbagliati che siano.
Droga, musica e gruppo dei pari: temi di accettazione
In generale, si può dire che parte della relazione tra abuso di sostanze e preferenze musicali sia mediata dal ruolo del gruppo dei pari: la musica può modellare l’uso della sostanza e gli appassionati di diversi tipi di musica possono scegliere amici con schemi di utilizzo che rafforzano le proprie inclinazioni. La preferenza musicale può essere quindi predittiva della formazione dell’amicizia, e ciò sottintende come la musica sia un elemento chiave della cultura tra pari, e che la cultura tra pari, sia a sua volta, un fattore che può guidare l’uso di sostanze. Alla luce di questo, infatti, ritorna l’evidenza di quanto la musica sia un importante agente socializzante: nonostante sembri che questa abbia un effetto diretto su certi tipi di comportamenti attraverso la trasmissione di principi attraverso testi e video, un’importante elemento da considerare è come le preferenze musicali appunto guidino la persona nella socializzazione, portando quindi l’adolescente a circondarsi di chi condivide gli stessi principi o stili di divertimento. Tutto regolare, fino a qui. Se non fosse che spesso questo meccanismo coinvolge comportamenti disfunzionali che vengono traghettati nei gruppi dei pari proprio attraverso alcune peculiari preferenze musicali. L’intenzione non è certo quella di demonizzare uno o più generi musicali, ma piuttosto di consapevolizzare quanto le nostre decisioni comportamentali siano mediate dagli elementi sociali come la musica al fine di renderci partecipi di quanto sia importante selezionare i contenuti, di qualsiasi tipo, ai quali ogni giorno ci esponiamo.
PREFERENZE MUSICALI E COMPORTAMENTI A RISCHIO: E’ DAVVERO COSI’?
La spiegazione del legame tra preferenza musicale e comportamenti di uso di sostanze è ancora oggetto di dibattito e sono state proposte ipotesi di apprendimento sociale per spiegarne la connessione: in linea con la teoria dell’apprendimento social-cognitivo il comportamento e i testi delle canzoni di artisti ammirati possono avere un effetto di modellizzazione, costituendo quindi un potenziale fattore di rischio se questi incoraggiano l’uso ricreativo di sostanze o farmaci. L’incredibile successo della trap e la popolarità che questo genere musicale ha acquisito negli ultimi anni ha sicuramente facilitato l’abuso degli sciroppi per la tosse contenenti codeina e va interpretato sotto due diversi punti di vista:
- quello dei messaggi celebrativi nei confronti della sostanza volutamente presenti e diffusi nei testi e video del genere del genere musicale trap.
- quello dell’impatto del comportamento dei ‘trapper’, i creatori di questa musica, in quanto personaggi pubblici. La popolarità di questi personaggi tra gli adolescenti e su piattaforme di social networking conferisce loro un potere di influenza.
La portata della popolarità di questi artisti rende infatti la loro sfera di influenza non limitata ad un livello artistico ma estendibile anche a livello sociale. Essi vengono riconosciuti come persone di estremo successo di conseguenza molti dei comportamenti che inneggiano vengono interpretati come necessari o quantomeno legittimati per il raggiungimento di questa condizione positiva. A questi personaggi vengono infatti attribuiti significati e caratteristiche che li rendono riconoscibili al di fuori della dimensione musicale facendoli diventare dei guru, la cui ispirazione si declina anche nello stile di vita.
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Dalle trap house ai banchi di scuola
Gli anni della nascita della musica trap e quelli dell’inizio della diffusione della “purple drank” sono cronologicamente coincidenti: la popolarità di entrambi si diffuse inizialmente tra i rapper di Houston, in Texas negli anni ’90. L’artista rap e produttore DJ Screw creò un genere di musica ispirato all’intossicazione da codeina. La musica veniva descritta come “spezzettata e avvitata” e presentava battiti significativamente lenti, mimando gli effetti depressivi cardiovascolari presenti nel soggetto intossicato. Il “frame of mind” all’interno del setting “chill out” tipico della musica trap è apparso centrale nell’esperienza di intossicazione attraverso gli sciroppi per la tosse, infatti consumatori definivano l’effetto della codeina potenziato dalle basse frequenze della musica. DJ Screw è tutt’ora una icona fortemente rappresentativa del genere trap e pare che la sua morte fu causata appunto da un overdose da codeina insieme ad altri due rapper di Houston che soffrirono di complicazioni legate all’uso improprio degli sciroppi per la tosse. Il ruolo della musica trap e dei suoi artisti risultarono quindi di estrema importanza per comprendere a fondo le radici del fenomeno del consumo di codeina, tanto che il primo studio scientifico sull’argomento “Purple drank prevalence and characteristics of misusers of codeine cough syrup mixtures” ,svoltosi appunto di Texas, incluse nella ricerca anche questi aspetti. Lo studio sottolinea come, nonostante gli evidenti pericoli degli sciroppi contenenti codeina, numerosi artisti rap e trap hanno continuato ad includere messaggi riguardanti la “purple drank” nella loro musica e nelle apparizioni pubbliche: questo continuò a verificarsi anche se gli effetti nocivi dell’abuso della codeina e l’associazione di esso con gravi danni fisici erano stati riconosciuti dalla comunità medica prima che la “purple drank” fosse da loro resa popolare. Alla luce delle sempre più evidenti connessioni tra la preferenza musicale trap e l’abuso di sciroppi per la tosse contenenti codeina, lo stesso team di ricercatori cercò di indagare la relazione tra questi due elementi stilando un “profilo” del classico consumatore di Purple Drunk, caratterizzato appunto da preferenze musicali per il genere trap. La continua espansione della moda ha spinto molti ricercatori a indagare l’associazione tra musica trap e sciroppi per la tosse contenenti codeina anche qui in Europa, evincendo il ruolo rilevante della musica e dei personaggi del mondo trap e hip hop sulla crescente popolarità del fenomeno. Sembra infatti che gli elementi principali coinvolti nella dilagante diffusione del fenomeno siano basso costo e reperibilità degli sciroppi e la popolarità conferita al cocktail dai trapper americani, grazie ai testi delle loro canzoni e ai loro comportamenti durante le apparizioni pubbliche. Tra questi ricordiamo il famosissimo rapper americano Lil Wayne che ebbe complicazioni mediche tra cui crisi con convulsive dopo aver consumato dosi eccessive di purple drunk. In relazione a questo episodio, infatti si espose personalmente parlando della sua dipendenza dagli sciroppi per la tosse e sottolineandone la pericolosità.
Prevenzione e riduzione del danno: una prospettiva che guarda avanti
Partiamo da un presupposto: il fenomeno, nato in America, è in crescente espansione e sta interessando varie zone di diversi continenti, mostrando un impatto reale sugli adolescenti di tutto il mondo. Il problema è quindi tale: la preoccupazione in merito all’abuso di queste sostanze risulta, dalle recenti ricerche, più che giustificata. Essendo stato riscontrato in numerosi studi il significato culturale che la purple drank è andata acquisendo, la miscela deve essere concepita come un elemento sociale dotato addirittura di un background musicale, di fatti è è nota per essere un parte importante della subcultura della musica trap, genere musicale dalla già estrema popolarità a livello planetario. Il ruolo della musica nella creazione e diffusione del fenomeno purple drank risulta incisiva ma in generale, la connessione tra le preferenze musicali e l’abuso di sostanze stupefacenti in generale è da sempre verificata è in parte dovuta all’effetto che hanno i messaggi contenuti nelle canzoni stesse, stimolando la propensione ad assumere droghe e farmaci. Essendo i minorenni i principali fan del genere trap e la popolazione che la letteratura identifica come più interessata dal fenomeno dell’abuso degli sciroppi per la tosse contenenti codeina, risulta fondamentale la necessità di attuare una riduzione del danno in quanto l’adolescente, non maturo, è in attraversamento di una fase di vita di profonda sperimentazione e questo lo rende maggiormente esposto. La mancanza di senso critico data dalla giovane età degli ascoltatori della musica trap, i quali solitamente hanno una età compresa tra i tredici e i diciotto anni, potrebbe portarli a non riuscire a individuare gli elementi pericolosi di questa pratica scorrettamente trasmessa come positiva nei testi, nelle immagini e nei video, che interpretano l’esperienza della purple drank come qualcosa di desiderabile e privo di pericoli. Proprio per questo è necessario adottare una visione aperta, non bigotta che punti a limitare i danni che questa situazione in continua espansione potrebbe provocare. Risulta fondamentale in tal senso considerare tutti gli elementi che contribuiscono alla crescita del fenomeno al fine di stilare interventi che ne possano limitare i danni e l’incidenza attraverso l’attuazione della prevenzione, che rimane il più grande strumento che gli adulti possono mettere in campo per proteggere i loro figli e che i professionisti devono attuare per tutelare la società del domani. Non demonizzazione quindi, ma consapevolizzazione: perché solo conoscendo si può scegliere consapevolmente e solo scegliendo consapevolmente possiamo indirizzarci verso quello che è la strada migliore.
Fonte
- Marie Claire Van Hout. Nod and wave: An Internet study of the codeine intoxication phenomenon. (2015)
International Journal of Drug Policy
Science Direct - Agnich, L. E., Stogner, J. M., Miller, B. L., & Marcum, C. D. Purple drank prevalence and characteristics of misusers of codeine cough syrup mixtures. (2013)
Pubmed - Miuli, A., Stigliano, G., Lalli, A., Coladonato, M., D’Angelo, L. “Purple Drank” (Codeine and Promethazine Cough Syrup): A Systematic Review of a Social Phenomenon with Medical Implications. (2020)
Journal of psychoactive drugs