La proteina parkina, in foto, partecipa all’azione del macchinario ubiquitina-proteasoma, permettendo la “cattura” delle proteine mutate o danneggiate che devono essere degradate. Nel morbo di Parkinson precoce le mutazioni del gene PARK2 alterano le funzioni della parkina e, poi, del proteasoma, causando l’accumulo di aggregati proteici tossici per i neuroni.