La transizione energetica è un tema ampio e complesso, che prevede un piano strutturato su molteplici fronti. Uno di questi riguarda proprio i biocarburanti, nuove possibilità energetiche sostenibili prodotte da scarti della lavorazione industriale e urbana, nell’ottica di rispettare il funzionamento dell’economia circolare proponendosi come alternativa ecologica ai combustibili fossili.
IN BREVE
Le evidenze empiriche riguardanti il cambiamento climatico sono divenute inconfutabili, generando vari timori. In particolare, il più persistente riguarda la possibilità di evitare che l’innalzamento critico della temperatura media atmosferica raggiunga, e superi, i 2°C. L’aumento della temperatura innesca una lunghissima e interconnessa serie di effetti a cascata che impattano gravemente sul mantenimento dei vari ecosistemi, i quali vengono devastati da feroci fenomeni ambientali inusuali.
Scioglimento dei ghiacciai, incremento del livello superficiale delle acque, tempeste alluvionali, cicloni e massicce correnti d’aria caldissima sono solo alcuni dei pressanti fenomeni che possono manifestarsi durante la reazione a catena del cambiamento climatico. Ad impattare maggiormente è proprio la cosiddetta impronta carbonica, ovvero la concentrazione di anidride carbonica, un noto gas serra, emessa a seguito delle attività umane. Pertanto, i paesi maggiormente industrializzati investono in progetti di energia green e produzione di biocarburanti.
Biocarburanti significato
I biocarburanti, detti anche carburanti alternativi, rappresentano una vasta famiglia di combustibili ottenuti da varie fonti, non fossili. Contrariamente alle energie rinnovabili, le quali si servono di fonti primarie di energia pulita come il sole, il vento o l’acqua per funzionare e produrre così energia elettrica, i biocarburanti vengono prodotti sfruttando gli scarti, principalmente organici, della lavorazione industriale o agricola.
Generalmente, si tratta di complesse matrici organiche definite lignocellulosiche, ovvero composte sia di lignina, una complessa molecola strutturale delle piante, difficile da degradare, e di cellulosa. È proprio quest’ultima che, una volta separata dalla matrice mediante un processo enzimatico, può essere a sua volta trasformata per ottenere dei prodotti ad aumentato valore aggiunto. In quest’ottica, il riciclo è una delle colonne portanti su cui si fonda il concetto stesso di sostenibilità.
Biocarburanti quali sono
La sostenibilità è un tema centrale dell’epoca odierna, ed è un concetto che va a braccetto con quello dell’economia circolare. Quando si parla di biocarburanti esempi calzanti di cui si è trattato molto negli ultimi due decenni sono il biodiesel e il bioetanolo. Capiamo di che si tratta. Il carburante per motori diesel, ad esempio, che nutre i nostri camion, i van ed i SUV, è costituito da esteri di acidi grassi ed etanolo o metanolo. Il biodiesel viene prodotto utilizzando olii vegetali spesso derivanti dallo scarto delle cucine.
Considerando invece il bioetanolo, questo viene prodotto utilizzando gli zuccheri prodotti in quantità da piante quali canna da zucchero e barbabietole. Lo zucchero si estrae e funge da substrato per la fermentazione alcolica attuata da batteri contenuti in appositi reattori. Infatti, solitamente, per produrre biocarburanti alghe e speciali ceppi batterici sono i principali alleati delle biotecnologie industriali.
Biocombustibili vantaggi e svantaggi
Come spesso accade, le tecnologie innovative possiedono vari pro e contro. Tra i maggiori vantaggi che possiedono, i biocarburanti soddisfano le esigenze di sostenibilità promosse dai paesi industrializzati. Durante il processo di combustione, vengono prodotti gas di scarto, tra cui monossido e anidride carbonica, la CO2, un importante gas serra. Tuttavia, questo scarto non è in eccesso, poiché il combustibile viene prodotto riciclando altri scarti organici. È per tal motivo che si parla di neutralità carbonica, per cui si va a pareggiare la quantità di molecole disperse nell’aria, impattanti, con quelle utilizzate per ottenere la fonte energetica.
Ciò nonostante, quando si parla di biocarburanti svantaggi possono essere l’elevato costo di produzione e la scarsa resa energetica per gallone, incomparabile con quelli convenzionali. Questo aspetto non incentiva a produrne in elevate quantità destinate al commercio. Tuttavia, considerata la disponibilità di nuovi biocarburanti auto e camion possono già beneficiarne.
Biocarburanti Europa
Globalmente, è dai primissimi anni Duemila che il settore della produzione di combustibili verdi è in costante aumento. A rivestire un ruolo da portavoce indiscusso di questa svolta energetica è proprio l’Europa, la quale, per prima ha delineato delle chiare linee guida per la cosiddetta Transizione Energetica, la quale possiede una solida copertura legislativa col Green New Deal Europeo. Non è certo un caso che proprio l’Unione detenga il primato nella produzione globale di biocarburanti, i quali forniscono circa il 5 % dell’energia totale richiesta a livello mondiale.
Paesi come Regno Unito e Finlandia investono molto nella produzione di biocombustibili, in particolar modo improntata verso il biometano per il riscaldamento. Invece, l’argomento “Biocarburanti Italia” è ancora oggetto di dibattiti, possedendo un apparato industriale difficilmente convertibile la transizione energetica tarderà ad arrivare. Tuttavia, non mancano gli incentivi sia dell’Unione che statali per la conversione dei privati ad energia “pulita”.
Biocarburanti 2035
Sul tema biocarburanti futuro e opportunità rappresentano due facce della stessa medaglia. Con la transizione energetica incombente, che richiede sempre maggiori sforzi dei gruppi industriali, attenzione da parte della politica e sensibilizzazione dell’opinione pubblica, la produzione da fonti sostenibili o riciclate non può più passare inosservata. L’Unione Europea ha già previamente annunciato che intenderà seguire un piano strutturato per ridurre le emissioni derivanti dalla combustione dei motori degli automezzi.
L’obiettivo mirato è quello, entro il 2035, di eliminare dalla circolazione le autovetture con motore a benzina o diesel e, quindi, sostituire l’apparato industriale automotivo con uno meno impattante, con la speranza di raggiungere la neutralità climatica entro il 2050. Tali traguardi sono raggiungibili solamente mediante un vicendevole sostegno fra comunità e politica, le quali si dovranno impegnare sempre di più a ridurre i consumi e mantenere uno stile di vita basato sui vantaggi del riciclo e del riuso.
Fonte
- Biowastes-to-biofuels. Demirbas, M. F., Balat, M., & Balat, H. (2011).
Energy Conversion and Management - A review of recent developments in renewable and sustainable energy systems: Key challenges and future perspective. Moustakas, K., Loizidou, M., Rehan, M., & Nizami, A. S. (2020).
Renewable and Sustainable Energy Reviews - A vision of European biogas sector development towards 2030: Trends and challenges. Brémond, U., Bertrandias, A., Steyer, J. P., Bernet, N., & Carrere, H. (2021).
Journal of Cleaner Production