Il midollo osseo è un tessuto di estrema importanza la cui funzione principale è quella di produrre le cellule del sangue. In molti si chiedono come funziona la donazione di midollo osseo, domandandosi se sia sicura, se faccia male o se sia veramente così importante. In quest’articolo, faremo un po’ di chiarezza.
IN BREVE
Indice
CHE COS’È IL MIDOLLO OSSEO?
Partiamo subito con le presentazioni: il midollo osseo è un tessuto molle che occupa le cavità interne delle ossa lunghe e delle ossa piatte. Cosa produce il midollo osseo? La funzione principale di questo tessuto è quella di produrre, maturare e distruggere le cellule del sangue come i globuli rossi (eritrociti), globuli bianchi (linfociti, granulociti e monociti) e le piastrine (trombociti). In un adulto, il peso varia tra i 1500 grammi e i 3500. Il midollo osseo è formato dallo stroma, che contiene midollo osseo giallo, e dal parenchima emopoietico che contiene midollo osseo rosso. Come già anticipato, quindi, esistono due tipi di midollo osseo:
- Midollo osseo rosso: costituito principalmente da tessuto mieloide, è in grado di produrre globuli rossi, piastrine e gran parte dei leucociti, e si trova nelle ossa piatte (cranio, vertebre, scapole, e nel tessuto spugnoso delle epifisi di femore e omero);
- Midollo osseo giallo: costituito da tessuto adiposo (da qui, il colore giallo), sviluppa una parte dei leucociti e si trova nella diafisi delle ossa lunghe.
Lo stroma del midollo osseo, invece, non è altro che il tessuto non direttamente coinvolto nell’ematopoiesi, ovvero la funzione principale del midollo osseo. Non direttamente coinvolto perché produce fattori di crescita e di sviluppo che attivano le cellule progenitrici, affinché l’ematopoiesi funzioni correttamente. Nello stroma, inoltre, è possibile trovare il midollo giallo e le cellule stromali come fibroblasti, macrofagi, osteoblasti, adipociti e cellule endoteliali coinvolti nella formazione di vasi sanguigni. Questi vasi posseggono delle pareti che fungono da barriera per contenere le cellule sanguigne in via di maturazione all’interno del midollo. Oltre le cellule che abbiamo elencato poco sopra, possiamo trovare tre tipi di cellule staminali contenute nel midollo osseo: cellule staminali ematopoietiche che danno origine a globuli bianchi, globuli rossi e piastrine; cellule staminali mesenchimali, ovvero cellule totipotenti in grado di differenziarsi in altri tipi cellulari; cellule staminali endoteliali che si evolveranno poi in cellule endoteliali.
Ematopoiesi e midollo osseo
L’ematopoiesi, o emopoiesi, non è altro che il processo di formazione degli elementi corpuscolati del sangue. Questo processo parte nella vita embrionale e continua per tutta la vita dell’individuo. Durante lo sviluppo embrionale abbiamo diversi organi coinvolti nel processo di ematopoiesi come la milza, i nodi linfatici, il fegato, il timo e il midollo osseo. Proprio dopo la nascita, questo processo avviene nel midollo di tutte le ossa mentre con l’avanzare dell’età si riduce sempre di più e si confina nel midollo osseo della colonna vertebrale, dello sterno, delle pelvi e delle estremità delle ossa lunghe. Il midollo osseo attivo nel processo di emopoiesi si presenta di colore rosso per via della presenza di emoglobina, mentre, come abbiamo già descritto prima, il midollo osseo giallo è inattivo da quel punto di vista. Globuli rossi, bianchi e piastrine derivano da un’unica cellula staminale emopoietica totipotente che può seguire linee di maturazione diverse come la linea linfoide, da cui si avvia la linfopoiesi (linfociti B, T e Natural Killer), e la linea mieloide da cui, attraverso la mielopoiesi, si sviluppano granulociti, monociti, megacariociti-piastrine e globuli rossi maturi.
MIDOLLO OSSEO DONAZIONE
Al giorno d’oggi, donare il midollo osseo è importantissimo. Ovviamente, questa pratica potrebbe “spaventare” qualcuno ma è completamente sicura e affidabile. Tra l’altro, bisognerebbe mettere in chiaro fin da subito due cose importanti: si dona una volta sola in tutta la vita (a meno che il ricevente non abbia avuto problemi con la prima donazione e necessita di una seconda) e la probabilità di trovare una persona bisognosa compatibile è pari all’essere colpiti da un fulmine in pieno. La donazione di midollo osseo prevede il prelevamento di cellule staminali ematopoietiche da un donatore al fine di iniettarle in un ricevente. Nel momento in cui si è stabilito, e accertato, che donatore e ricevente sono compatibili, queste cellule che vengono iniettate viaggiano fino ad arrivare al midollo osseo, iniziando, così, a produrre nuove cellule ematiche. Il ricevente, generalmente, soffre di gravi malattie che coinvolgono proprio per questo tessuto e il trapianto allogeniche risulta essere l’unica soluzione in grado di salvargli la vita. Proprio attraverso questo trapianto, il midollo “malato” deve essere distrutto, grazie a farmaci e/o radiazioni, e sostituito con un midollo di un donatore sano. In Italia, esiste il IBMDR, ovvero il Registro Nazionale dei donatori volontari di midollo osseo.
Come si diventa donatore?
Diventare donatore di midollo osseo è molto semplice. Il potenziale donatore farà un piccolo colloquio con un medico, si firmerà il consenso informato e l’adesione al Registro Italiano Donatori di Midollo Osseo. Dopodiché verrà effettuato un prelievo di sangue o di saliva per la tipizzazione. Il sangue, o la saliva, verranno tipizzati, ovvero verranno estratti i dati genetici che verranno utilizzati per verificare la compatibilità con un possibile paziente ricevente. Questi dati verranno successivamente inseriti nel Registro Nazionale che è collegato con gli altri Registri internazionali. Fatto questo, si diventerà un potenziale donatore di midollo osseo. La disponibilità del donatore, che sarà in forma anonima e gratuita, non prevede limiti geografici in quanto sarà possibile donare per un paziente italiano come per un paziente che vive dall’altra parte del mondo. Questo, ovviamente, non comporterà alcun spostamento da parte del donatore in quanto sarà il servizio sanitario a effettuare il trasporto delle cellule staminali ematopoietiche. Tutto questo, quindi, quando si sarà accertata la compatibilità con il paziente ricevente. Inutile sottolineare che non si tratta di un’azione da fare a cuor leggero ma di un impegno morale importante. Chiunque si iscriva al Registro e verrà contattato dopo aver trovato un paziente compatibile, potrà comunque rifiutare e fare un passo indietro. Proprio per questo sarebbe opportuno decidere con coscienza e maturità intellettiva: ci si sta iscrivendo in un Registro dove si ha la possibilità di poter salvare una vita. Ovviamente, il donatore deve possedere delle caratteristiche fondamentali che sono:
- Età compresa tra i 18 e i 35 anni al momento dell’iscrizione (si può donare fino ai 55 anni);
- Peso superiore ai 50 kg;
- Non deve essere affetto da malattie del sangue;
- Non deve essere affetto da malattie infettive;
- Non deve essere affetto da malattie croniche gravi;
- Non deve fare uso di sostanze tossico dipendenti.
Come funziona il prelievo per il trapianto?
Il prelievo di midollo osseo può avvenire in due modalità: prelievo diretto dal midollo osseo del donatore o il prelievo da sangue periferico. Nella prima modalità, le cellule staminali ematopoietiche vengono prelevate direttamente dal midollo osseo rosso nella cresta dell’ileo, sotto anestesia locale o totale. Questo tipo di prelievo ha una durata media di circa 45 minuti e, nonostante possa spaventare l’idea di entrare in una sala operatoria, è un intervento molto sicuro e affidabile. Dopodiché, il donatore, dopo essere stato tenuto sotto controllo per circa 24 o 48 ore prima di essere dimesso, dovrà attraversare un periodo di riposo di soli 5 giorni in quanto il midollo osseo prelevato si ricostituirà spontaneamente in poco più di una settimana. Non si avvertiranno forti dolori se non lievi nella zona del prelievo che spariranno, comunque, dopo qualche giorno. Per quanto riguarda la seconda modalità di prelievo invece, potrebbe tranquillizzare i più suscettibili poiché molto simile alla donazione di sangue o piastrine. Le cellule staminali, infatti, possono essere prelevate da un braccio. Durante il prelievo la componente cellulare d’interesse viene isolata mediante aferesi per poi essere raccolta in una sacca, mentre tutto il resto del sangue viene reinfuso nel braccio opposto. Il sangue periferico, però, non contiene quantità sufficienti di cellule staminali emopoietiche necessarie per un trapianto e per questo è necessario, prima di effettuare il prelievo, incrementarne il numero. Per questo, si somministra un fattore di crescita in grado di velocizzare la crescita delle cellule staminali ematopoietiche, facilitandone il passaggio nel sangue periferico. Oltre a queste due modalità, è possibile effettuare un prelievo anche dallo sterno o dalla tibia ma solo nel caso in cui il donatore fosse un bambino, in quanto negli adulti vi è solo midollo giallo che è alquanto inutile per le trasfusioni. Questo perché, alla nascita, il midollo osseo è costituito totalmente da midollo osseo rosso che con il passare del tempo verrà sostituito dal midollo osseo giallo.
MIDOLLO OSSEO MALATTIE
Il midollo osseo può risultare compromesso da diversi tipi di condizioni patologiche come tumori maligni o infezioni che portano a una progressiva diminuzione della produzione di cellule ematiche e piastrine. Anche le leucemie, cancri delle cellule progenitrici ematologiche nel midollo osseo ricoprono un ruolo di antagonista contro questo tessuto, come anche le sindromi mielodisplastiche: il neuroblastoma e l’osteomielite. Tra l’altro, occorre far presente che l’esposizione a radiazioni, o alla chemioterapia, uccide molte delle cellule a rapida divisione del midollo osseo. Cosa comporta questo? Un sistema immunitario depresso e poco efficiente. I linfomi non Hodgkin, gruppo di neoplasie maligne che interessano organi e cellule del sistema linfatico, sono un’altra causa importante in merito alla compromissione del corretto funzionamento del midollo osseo. Riflettendo sul ruolo del midollo osseo, dovremmo anche chiederci: cosa succederebbe nel caso mancassero globuli rossi, bianchi e piastrine? Spossatezza e inefficienza progressiva degli organi nel primo caso, rischio di infezioni nel secondo, emorragie ed ematomi nel terzo. Un midollo osseo incapace di svolgere il proprio ruolo provoca una condizione patologica chiamata anemia aplastica che riguarda principalmente i globuli rossi. Per i globuli bianchi, invece, come anticipato poco prima, si va incontro a leucemie come: leucemia linfoblastica acuta, leucemia mieloide acuta, leucemia linfocitica cronica e leucemia mieloide cronica.
QUALI ESAMI SI EFFETTUANO?
Vengono effettuati diversi tipi di esami del midollo osseo e con i quali viene valutata la maturazione delle cellule del sangue, viene conteggiato il numero dei diversi tipi di cellule e valutata la presenza di cellule estranee nel midollo del paziente. Attraverso l’analisi istologica del campione è possibile individuare alcune patologie come le leucemie, il mieloma multiplo, l’anemia e pancitopenia. Anche grazie ad esami del sangue è possibile capire se ci sono patologie in corso che coinvolgono il midollo osseo ma il più delle volte è necessario esaminare la fonte delle cellule sanguigne per ottenere informazioni sull’ematopoiesi. Per questo entrano in campo la biopsia e l’aspirato del midollo osseo. La biopsia ossea consiste nel prelievo di tessuto osseo contenente il midollo ed è in grado di valutare la densità cellulare e il rapporto delle cellule con lo stroma. Il prelievo per la biopsia viene eseguito sulla cresta iliaca posteriore, inserendo un ago (più spesso di quelli normali) nell’osso dove viene intrappolato un piccolo frammento del tessuto. Questo frammento verrà poi analizzato e sezionato con successiva valutazione di un patologo. Per quanto riguarda l’aspirato midollare, invece, questo consiste nel prelievo di sangue midollare. Si utilizza sempre un ago con un fermo regolabile, attraversato da un mandrino inserito nella cresta iliaca posteriore nell’adulto, sterno e cresta iliaca anteriore nei bambini.
Fonte
- Normal structure, function, and histology of the bone marrow
Toxicologic Pathology - Highlights: Focus on Bone Marrow Pathology
Journal of clinical and experimental hematopathology - Fisiologia
D’Angelo & Peres