L’endometriosi è una malattia ginecologica infiammatoria cronica che, seppur sia ancora enigmatica per molti aspetti, ha ottenuto negli ultimi anni importanti progressi per la sua definizione fisiopatologica.
IN BREVE
L’endometriosi è una patologia sempre più d’interesse per la medicina, infatti, la sua graduale comprensione sta cambiando il modo di fare diagnosi per poter intervenire quanto prima nel trattamento delle pazienti con questa patologia, che rappresentano il 10% delle donne in età fertile. Perciò è definibile come frequente e tra le donne affette si ritrova il binomio endometriosi e pancia gonfia
Cos’è l’endometriosi?
L’endometriosi è una patologia ginecologica infiammatoria cronica dipendente dagli estrogeni che consiste nella presenza di endometrio extrauterino. La sua definizione è cambiata nel tempo: nel 1986, si riconosceva l’endometriosi sottile (lesioni non colorate osservate attraverso laparoscopia) e poco più tardi, nel 1990, l’endometriosi profonda. La prima conseguenza di queste classificazioni e definizioni è la variazione delle incidenze stimate. Nell’individuare l’epidemiologia corrispondente concorre anche la criticità di molte lesioni endometriosiche che non vengono riconosciute poiché nascoste in altre condizioni, infatti, il 30% delle appendici morfologicamente normali ospitano endometriosi.
Fondamentale per la comprensione è distinguere l’inizio dalla crescita delle lesioni, in quanto quelle sottili scompaiono in modo spontaneo, mentre quelle profonde, tipiche e cistiche hanno una storia naturale autolimitante, nel senso che non aumentano con l’avanzare dell’età: crescono e poi si fermano diventando inattive a seguito di traumi ripetuti (per il sanguinamento che viene riparato) e della reazione immunologica, quindi probabilmente per la fibrosi.

Cos’è l’endometrio?
L’endometrio è la mucosa che riveste la parte interna dell’utero ma anche il tessuto che cresce più rapidamente nel corpo umano e da ciò deriva un rischio maggiore di errori replicativi. Il ciclo mestruale permette l’eliminazione della maggior parte della mucosa e rappresenta una serie di eventi coordinati insieme a:
- ovulazione
- corpo luteo che produce progesterone
- crescita follicolare
- produzione aumentata di estrogeni
Il sanguinamento che deriva dallo sfaldamento dell’endometrio uterino avviene a seguito della diminuzione improvvisa della concentrazione di estrogeni e progestinici. Tuttavia, questo è solo un aspetto dei processi che interessano l’endometrio, infatti la sua endocrinologia è molto più complessa.
Endometriosi cosa comporta? Sintomi e cause
L’endometriosi è causata da cambiamenti genetici o epigenetici in cellule endometriali, staminali o del midollo osseo e in particolare, quelli epigenetici stabiliscono la predisposizione alla patologia con le conseguenze che la caratterizzano, quali infertilità e alterazioni del sistema immunitario.
Nelle donne predisposte, a questi eventi si aggiungono ulteriori modificazioni epigenetiche causate da infezioni e stress ossidativo dato da mestruazioni retrograde che inducono lesioni eterogenee e clonali che si sviluppano in un microambiente specifico che è quello della cavità peritoneale. La gravità della lesione è variabile, data dall’inibizione della crescita da parte della fibrosi progressiva (legata al sanguinamento delle lesioni e all’immunologia).
I fattori di rischio sono:
- menarca precoce
- breve durata del ciclo mestruale
- indice di massa corporea basso
- nulliparità (assenza di gravidanze)
L’endometriosi si manifesta nelle donne che non hanno ancora una diagnosi come un “dolore alla pancia” e una sensazione di “pancia gonfia”. I sintomi rappresentano spesso una invalidità per la vita quotidiana e si traducono quindi nel 90% delle pazienti in:
- dolore pelvico (dismenorrea, ossia dovuto alle mestruazioni)
- dolore pelvico non mestruale
- dispareunia (dolore durante i rapporti sessuali)
E il 26% riferisce anche infertilità.
Diagnosi e lesioni: endometriosi intestinale come si scopre?
La diagnosi di endometriosi è sospettata inizialmente per la gravità e il tipo di sintomi e avviene attraverso laparoscopia sempre dopo anamnesi ed esame obiettivo sostenuti dall’esperienza clinica che, in questo caso, esclude l’utilità dei marcatori biochimici. Quindi, prima della diagnosi di certezza data dall’osservazione della lesione vi è quella clinica di sospetto attraverso registrazione dei sintomi ed ecografia transvaginale e/o risonanza magnetica pelvica. Tuttavia, è importante ricordare che nessuna classificazione è stata effettivamente convalidata mostrandosi come un valore predittivo utile, quindi per definire la gravità delle lesioni profonde vengono osservati il volume e l’area.
Inoltre, alcuni studi dimostrano la coesistenza di alcune comorbidità dell’endometriosi:
- le cefalee, in particolare l’emicrania
- la fibromialgia
- i disturbi allergici
- i disturbi legati ad esofago e laringe

Trattamento
Dato che la diagnosi di endometriosi non presuppone un intervento chirurgico immediato, la gestione della patologia è personalizzata in base alle priorità della paziente e alle sue intenzioni (ad esempio, cercare una gravidanza) e le strategie di approccio variano in base al Paese per la differenza dei sistemi sanitari e per la percezione del dolore. A proposito, il dolore deve essere trattato subito per evitare la sensibilizzazione centrale che altrimenti potrebbe spiegare sindromi dolorose croniche contemporaneamente esistenti.
In particolare, alcuni studi hanno indagato la relazione tra endometriosi e dieta con i suoi effetti terapeutici e la letteratura mostra una relazione inversa tra endometriosi e il consumo di nutrienti e alimenti quali frutta, verdura, acidi grassi omega-3 e latticini. Al contrario, un rischio aumentato di sviluppare la patologia è legato ad un consumo maggiore di acidi grassi trans-insaturi e carne rossa. Malgrado questi risultati, essendo il campione preso in esame limitato, la significatività dell’associazione non è di certo definitiva e occorrono ricerche aggiuntive per individuare con più chiarezza il rapporto tra endometriosi e alimentazione.
Dunque, il trattamento odierno si concentra sulla paziente più che sulle lesioni endometriosiche e il trattamento medico rappresenta la prima opzione in caso di dolore pelvico per le donne con endometriosi e gravidanza non ricercata in tempi brevi.
L’endometriosi rappresenta quindi una patologia complessa, caratterizzata da un impatto significativo non solo sulla salute riproduttiva e sul benessere fisico, ma anche sulla qualità di vita delle pazienti. Nonostante i progressi compiuti nella diagnosi e nelle opzioni terapeutiche, la malattia rimane spesso sotto-diagnosticata e sotto-trattata, con ritardi che incidono profondamente sul percorso clinico ed emotivo delle donne. È quindi fondamentale promuovere strategie multidisciplinari che integrino approcci clinici, chirurgici e di supporto psicologico, nonché rafforzare la ricerca di biomarcatori affidabili e di terapie mirate e specifiche per ogni caso.
Solo attraverso un impegno condiviso tra comunità scientifica, medici, istituzioni e associazioni di pazienti sarà possibile migliorare la precocità diagnostica, ottimizzare le cure e ridurre il peso socio-sanitario dell’endometriosi, trasformandola da condizione invalidante a malattia gestibile.
Fonte
- “Rethinking mechanisms, diagnosis and management of endometriosis.” Chapron, C., Marcellin, L., Borghese, B. et al. (2019).
Nat Rev Endocrinol - “Unveiling endometriosis hidden comorbidities using a data-driven approach: a retrospective matched cohort study.” Zelovich, T., Erenberg, M., Klaitman-Mayer, V. et al. (2025).
npj Womens Health - “The relationship between endometriosis and diet.” Osmanlıoğlu, Ş., & Sanlier, N. (2021).
Human Fertility