Denominata più comunemente ”By the Wind Sailor” o “Barchetta di San Pietro”, la Velella velella è un organismo planctonico appartenente all’ordine delle Anthomedusae, alla classe degli Idrozoi e alla specie Phylum Cnidaria.
Questa tipologia è caratterizzata dal polimorfismo, ossia che all’interno di una colonia gli individui differiscono per forma e funzione, or dunque alcuni sono specializzati alla crescita, altri alla riproduzione, altri ancora alla difesa.
Dal punto di vista morfologico, la velella è provvista di uno scheletro cartilagineo galleggiante a forma di disco oblungo e le sue dimensioni sono in media comprese tra 2 e 4 cm; talvolta raggiunge anche dimensioni di 6 – 7 cm.
La caratteristica principale della Velella velella è la presenza di una cresta di forma triangolare simile ad una vela sul disco, la quale le permette di muoversi sulla superficie dell’acqua tramite la spinta del vento. Questo fa sì che quando questi organismi si aggregano in grandi gruppi, sembrano delle vere e proprie flotte di barchette in miniatura di colore blu intenso.
Questa specie è possibile ritrovarla in tutti gli oceani e si riproduce in certi periodi dell’anno, soprattutto in primavera ed in autunno.
Se in una determinata zona la presenza della Velella velella è molto forte, ciò indica acque pulite ed attrae quindi numerose specie di pesci in vicinanza delle coste, infatti molto spesso essa viene come esca, ma uno dei maggior predatori delle velelle sono le tartarughe marine.
Come alimentazione, quest’organismo è un predatore di plancton e di uova di pesci.
Numerosi avvistamenti sono stati rilevati anche nelle acque del Mar Mediterraneo, come ad esempio il 5 Maggio 2002 a Carloforte e il 27 Maggio 2002 a Punta Torretta (Santa Margherita), il 5 Luglio 2002 a Pantelleria, un avvistamento diciamo in anticipo, rispetto all’attesa fioritura autunnale.
Sempre nel Mediterraneo, oltre in acque italiane gli avvistamenti sono stati rilevati anche in Spagna nel Maggio 2002 ed è stato riscontrato uno spiaggiamento di vellella sulle coste dell’isola di Minorca.
Altre notevoli esplosioni sono state avvistate anche nella zona Nord-Est dell’Oceano Atlantico tra Maggio e Giugno di quest’anno, ossia Cornovaglia e Galles.