L’effetto spettatore o bystander effect (apatia degli astanti) è un fenomeno che, nella psicologia sociale, descrive la tendenza a non intervenire in situazioni di pericolo quando sono presenti altre persone, soprattutto se il numero è elevato. Lo stesso concetto però è anche applicabile ad ambiti medico-scientifici, quali l’oncologia, per segnalare il comportamento di alcune cellule durante radioterapie, immunoterapie o altri processi.
IN BREVE
L’effetto spettatore nella psicologia sociale è un fenomeno che indica l’inclinazione delle persone a non agire in situazioni di emergenza quando si trovano in presenza di un gruppo numeroso di persone. In concreto, alcuni esempi sono: il cyberbullismo nelle aggressioni online (messaggi e commenti), le emergenze mediche o sociali in strada o in luoghi pubblici e a scuola, sempre nell’ambito del bullismo e dell’esclusione sociale.
Effetto spettatore nella psicologia sociale
Nel quadro dell’effetto spettatore è centrale il concetto di diffusione della responsabilità, ovvero il senso di responsabilità individuale è inversamente proporzionale alla quantità di persone nella circostanza. Questo fattore è unito a quello dell’ignoranza pluralistica, secondo cui gli individui interpretano l’inazione altrui come esempio motivato per agire nello stesso modo e rappresenta quindi un’errata interpretazione collettiva secondo la quale, se nessuno agisce, l’emergenza non è grave. Infine, è anche strettamente collegato ai fenomeni dell’influenza sociale e del conformismo, per cui le persone si influenzano le une con le altre.
Inoltre, all’interno dell’influenza sociale che può quindi essere positiva o negativa, rientra l’inibizione sociale, secondo cui la presenza di altre persone genera un’ansia da valutazione che induce a evitare possibili situazioni di imbarazzo. Un’altra caratteristica che influenza l’effetto spettatore è l’ambiguità della circostanza, per cui quanto meno è chiara, tanto più le persone evitano di prestare soccorso.
Al contrario, se lo spettatore si ritiene competente nell’intervento, la presenza altrui può rappresentare un incentivo.

Il modello decisionale di Darley e Latanè e il caso di Kitty Genovese
Nel 1970, gli studiosi Darley e Latanè elaborarono un modello decisionale sequenziale che spiega le 5 fasi che conducono uno spettatore ad agire o meno. Ogni passaggio nell’elaborazione della scelta presenta degli ostacoli che possono impedire un’analisi lucida della situazione, ecco alcuni esempi citati anche in precedenza:
1. consapevolezza più o meno alta dell’evento che può essere ostacolata da fattori come la distrazione, la fretta o l’ambiente in generale;
2. interpretazione dell’evento come emergenza, offuscata da una possibile ambiguità dovuta al fatto che altre persone possano minimizzare;
3. percezione di responsabilità “contaminata” dalla diffusione della responsabilità;
4. possibilità di intervento inibita dalla mancanza di competenze e/o incertezza su come agire;
5. intervento o non intervento stabilito sulla valutazione del pericolo personale, della paura del giudizio
Esistono poi molteplici variabili situazionali che riguardano l’osservatore (attenzione, competenza, umore, norme soggettive) e la vittima, prima tra tutte, la similarità con lo spettatore.
Questo schema psicologico è stato formulato dopo il delitto di una giovane donna, nota come Kitty Genovese, che è diventato poi l’esempio rappresentativo dell’effetto spettatore. Catherine Susan Genovese (nome completo della vittima) è stata assassinata a New York il 13 marzo 1964 dopo essere stata aggredita e stuprata durante la notte a poca distanza da casa sua. Questo episodio è considerato emblematico perché racchiude gli elementi fondamentali dell’effetto spettatore.
L’aggressione da parte del suo assassino Winston Moseley si sviluppò in due momenti, il primo dei quali alle spalle e fu udito da diversi testimoni. Infatti, dalle prime telefonate di aiuto alla polizia risultate dalle registrazioni si delinea una comunicazione confusa che impedì di comprendere quanto prima la gravità della situazione provocando una percezione di ambiguità della circostanza, elemento tipico dell’effetto spettatore. In realtà, vari erano stati i testimoni che, vennero meno al soccorso, concorrendo indirettamente al mancato intervento medico che, anche solo per pochi minuti, avrebbe salvato Kitty.
Percezione e pensiero narrativo: un ponte con Jerome Bruner
Jerome Bruner fu uno psicologo cognitivista e teorico della psicologia culturale che non ha collaborato direttamente a coniare il concetto di effetto spettatore ma, grazie alle sue idee circa la percezione, la narrazione e l’influenza culturale, ha offerto degli strumenti di analisi utili per arricchirne la definizione.
In particolare, ad esempio, con l’esperimento delle monete che, insieme a dischi di luce di dimensioni simili, venivano mostrati a dei bambini, dimostrò l’influenza del valore soggettivo dell’oggetto sulla percezione dello stesso. Questo è chiaramente correlabile all’effetto spettatore che, come detto, si basa su norme soggettive e fattori culturali.
Si parla inoltre di pensiero narrativo come strumento di costruzione della realtà tramite storie e significati che vengono rintracciati sempre nell’ambito della soggettività e dell’ambiente culturale. Da qui, la narrazione personale, anche in casi di emergenza, spesso porta a giustificare la propria inazione emergendo così come una narrazione auto-assolutoria.
Effetto spettatore in ambito medico scientifico
L’effetto spettatore è un fenomeno ripreso anche in ambito medico-scientifico, in particolare per descrivere il comportamento delle cellule, ad esempio, durante un processo infiammatorio (piroptosi) o terapie contro il cancro, quali quelle combinate che si basano sull’elettroporazione o con profarmaci enzimatici.

Terapie contro il cancro
L’elettroporazione è un metodo utilizzato dall’elettrochemioterapia (ECT) nel contrastare il cancro favorendo la somministrazione del farmaco nelle cellule tumorali, causandone di conseguenza immunogenicità e morte cellulare. Seppur vi siano pochi studi dell’effetto spettatore associato a questo metodo, ne esistono alcuni sugli effetti collaterali di cellule in vitro di carcinoma mammario 4T1, che hanno dimostrato un forte effetto spettatore nella riduzione dell’attività metabolica delle cellule e nel loro numero.
In questo caso, l’effetto spettatore si è mostrato negli effetti innescati sulle cellule vicine inducendone la morte a seguito del rilascio di varie molecole da parte delle cellule colpite da elettroporazione. Esigue sono anche le informazioni dell’effetto post elettroporazione, tuttavia, negli esperimenti in vitro si è visto come la linea cellulare colpita fosse quella non cancerosa (CHO-K1) sia dopo elettrotrasferimento del farmaco antitumorale bleomicina (con successivo effetto di vitalità negativo) sia dopo elettroporazione irreversibile (con successivo effetto di vitalità positivo).
A sostenere la conoscenza di questo effetto vi è anche la radioterapia (metodo diretto di radiazioni ionizzanti al sito del tumore applicato in via locale) come trattamento simile all’elettroporazione.
Terapia genica enzimatica con profarmaco
L’effetto spettatore si osserva anche nella terapia genica enzimatica con profarmaco (GDEPT), trattamento che affina la selettività della chemioterapia verso il cancro tramite trasferimento genico per permettere alle cellule bersaglio di convertire i profarmaci non tossici in citotossici. Questo effetto si verifica quando i metaboliti citotossici diffondono alle cellule vicine non trasdotte, amplificando l’efficacia terapeutica oltre le cellule direttamente modificate. Enzimi come la timidina chinasi del virus Herpes simplex (HSV-TK) o la citosina deaminasi fungina sono spesso impiegati in questi sistemi.
Sono stati condotti studi sulle implicazioni di un forte effetto spettatore, il quale si mostra in concreto in una zona di cellule morte intorno a quelle geneticamente modificate per il trasferimento di metaboliti tossici.
L’effetto spettatore è considerato un vantaggio terapeutico, poiché consente di colpire un numero maggiore di cellule tumorali con un’efficienza potenzialmente superiore. Tuttavia, la portata dell’effetto dipende da vari fattori come la diffusione del metabolita, il tipo cellulare e la microambiente tumorale, rendendo necessarie ulteriori ricerche per ottimizzarne l’applicazione clinica.
Processo infiammatorio: piroptosi
La piroptosi è un processo pro-infiammatorio di morte cellulare causato dalla formazione di pori di membrana mediata da gasdermina (GSDM) a cui segue la secrezione di citochine infiammatorie e conseguente rottura cellulare. Questo processo è attivato in risposta a segnali di pericolo intracellulari (PAMPs o DAMPs), che portano all’attivazione dell’inflammasoma — un complesso multiproteico che attiva caspasi-1 (e caspasi-4/5/11 nell’uomo e nei topi). Queste caspasi clivano GSDMD, rilasciando il dominio N-terminale in grado di formare pori nella membrana plasmatica. In particolare, il rilascio di vescicole extracellulari contenenti pori di gasdermina D avviene a seguito della piroptosi a cui sono sottoposte le cellule, in modo da indurre la morte in cellule vicine non direttamente stimolate, ampliando l’infiammazione.
L’effetto spettatore può essere rilevante in contesti patologici come infezioni batteriche, malattie autoimmuni o neuroinfiammatorie, dove l’infiammazione non controllata può contribuire alla progressione della malattia. Comprendere i meccanismi della piroptosi e del suo effetto spettatore potrebbe offrire nuove opportunità terapeutiche per modulare la risposta infiammatoria in patologie croniche o infettive.
Fonte
- Bystander intervention in emergencies: Diffusion of responsibility. Latané & Darley (1968).
American Psychological Association - Investigation of the Bystander Effect on Cell Viability After Application of Combined Electroporation-Based Methods. Barauskaitė-Šarkinienė N, Novickij V, Šatkauskas S, Ruzgys P. (2025).
Open Access Journals - Value and need as organizing factors in perception. Bruner, J. S., Goodman, C. C. (1947).
American Psychological Association - Bystander or no bystander for gene directed enzyme prodrug therapy. Dachs GU, Hunt MA, Syddall S, Singleton DC, Patterson AV. (2009 Nov 10).
National Library of Medicine - The bystander effect of pyroptosis. Heinke, L. (2025).
Nature reviews molecular cell biology