Può una bici rispettare l’ambiente e allo stesso tempo dare una mano alla popolazione? Può un mezzo di trasporto così semplice racchiudere in se tante virtù? E’ possibile realizzare una bicicletta con le canne di bamboo? La risposta è si, ma solo se stiamo parlando della Bamboo Bike. Se pensate che sia l’ennesimo progetto futuristico fine a se stesso, frutto del cattivo gusto di qualche designer vi sbagliate di grosso. Si tratta di un progetto che fonda le sue basi nel rispetto verso il nostro pianeta.

Il Bamboo Bike Project, frutto del’idea di un gruppo di ingegneri della Columbia University, aveva come intento principale quello di creare un mezzo sostenibile non solo a livello ambientale, ma anche economico.
L’obiettivo è diventato realtà. A Kumasi, nel Ghana meridionale, è nata una impresa sociale dove si realizzano le Bamboo Bike. Successivamente nasceranno nuovi laboratori esterni, e si procederà alla produzione su piccola scala in tutto il Ghana. Queste bici ecologiche combattono la disoccupazione, e permettono a molti ragazzi di guadagnarsi da vivere. Sono infatti assemblate da giovani che altrimenti sarebbero disoccupati e vivrebbero in condizioni di povertà.

Ma le virtù di questo mezzo di trasporto non si fermano qua. Il telaio in bambù, oltre ad essere più resistente di quello in acciaio è anche più economico, più leggero, ed essendo fibroso resiste maggiormente ai colpi. Per ogni bambù tagliato, ne vengono piantati dai 3 ai 5 esemplari. La pianta ha una crescita rapida, produce fino al 35% di ossigeno in più, ed essendo coltivata localmente premette di evitare spese di importazione. Di conseguenza diminuiscono le emissioni di CO2 derivanti dal trasporto dei beni importati. Il bambù è organico, riciclabile e, a differenza del metallo, non richiede alti livelli di energia durante l’estrazione e la fabbricazione. La Bamboo Bike è, quindi, in prima fila nella lotta contro il cambiamento climatico.

Il Bamboo Bike Project ha fini nobili e risulta molto apprezzato anche fuori dai confini africani. Si stima che siano state vendute più di 1000 biciclette, anche in Europa e negli Stati Uniti. La validità del progetto è testimoniata dai numerosi riconoscimenti ricevuti dal 2010 (anno della nascita) ad oggi. A beneficiare dei suoi effetti positivi non sono solo i cittadini africani, ma anche il nostro “povero” pianeta. Finalmente qualcuno che inizia a preoccuparsi per lui.
Fonte: greenme.it