Sempre più ciclisti percorrono le strade urbane, soprattutto in Germania dove la necessità di nuove infrastrutture dedicate ad essi si fa sentire: la vendita di bici, a maggior ragione se elettriche, è in crescita costante. Ora potranno farlo anche fuori dalle città grazie alla prima “autostrada” per bici, più precisamente una superstrada ciclabile, inaugurata il dicembre 2017. Secondo le statistiche del Regional Development Group (RVR), questo progetto potrebbe contribuire a far diminuire quotidianamente di 50mila unità le auto che percorrono le strade tedesche.
Il progetto è stato denominato Radschnellweg, che tradotto in italiano diventa “superstrada ciclabile”. Il concetto è basato sulle classiche autostrade: il percorso deve agevolare gli spostamenti su lunga percorrenza, facilitando la tenuta di una velocità media sufficientemente alta. A tutela di ciò si è cercato di limitare le curve strette e altri ostacoli come semafori o attraversamenti.
Il primo tratto è già completato, va da Essen a Duisburg (circa 20 km) seguendo il tracciato di una ferrovia in disuso. Il progetto finale dell’RS1 dovrebbe passare per Dortmund ed arrivare fino ad Hamm, coprendo una distanza di 100 km.
La pista si trova nella Ruhr, la regione industriale della Germania, dove migliaia di pendolari ogni giorno utilizzano treni, automobili e bici per spostarsi da casa a lavoro. Si spera, grazie a questa nuova infrastruttura, l’aumento delle persone che sceglieranno le due ruote.
Per completare i lavori dell’autostrada bisogna avere a disposizione circa 180 milioni di euro, ma senza aiuti esterni sarà impossibile raggiungere questo traguardo da parte delle singole municipalità. Alcuni partiti tedeschi come i Verdi e il Partito Socialdemocratico sperano in un contributo statale, mentre i conservatori del CDU hanno proposto invece di cercare investitori privati.
L’idea comunque sia non è nuova, infatti già in Olanda si sono introdotte in via sperimentale delle piste ciclabili veloci, per cercare ancora una volta di aumentare il numero di pendolari che si spostano in bici. Anche le Cycle Superhighways londinesi si basano su una logica simile, volendo facilitare l’accesso in bici al centro città da parte di chi viene dalla periferia di Londra.